Intervista ad Alessia Gazzola su “Una lunga estate crudele”

Creato il 06 febbraio 2015 da Fedetronconi

Torna Alice Allevi, giovane specializzanda in medicina legale, ed ora ha ormai imparato a resistere a quasi tutto. Da brava allieva, resiste alle pressioni dei superiori, resiste alle sindromi che spesso affliggono il suo cuore in sospeso, diviso – e non sempre per colpa sua – tra due uomini tanto affascinanti quanto agli opposti caratteriali. Alice resiste, o ci prova, all’istinto di lanciarsi in folli teorie ogni volta che, segretamente, collabora alle indagini del commissario Calligaris. Il quale, stranamente, sembra nutrire più fiducia in lei di quanta ne abbia lei stessa. Ma è difficile resistere a tutto questo insieme quando, nell’estate più rovente da quando vive a Roma, Alice incappa in un caso che minaccia di coinvolgerla fin troppo. Il ritrovamento del cadavere di un giovane attore teatrale, che si credeva fosse scomparso anni prima e che invece è stato ucciso, è solo il primo atto di un’indagine complessa in cui Alice deve fare i conti con una galleria di personaggi in apparenza limpidi, ma che dietro le quinte nascondono cose inconfessabili. Tutto questo nel nuovo romanzo di Alessia Gazzola, Una lunga estate crudele (Longanesi).

Abbiamo incontrato a Milano la scrittrice Alessia Gazzola, durante una giornata limpida mentre l’orizzonte ci regalava un tramonto bellissimo. Fuori freddo, davanti  noi una cioccolata calda fumante e tanta voglia di sentirla “raccontarsi”. La prima cosa che notiamo è che Alessia è radiosa, e non passa poco tempo che lei stessa conferma l’attesa di un nuovo bimbo. Nascerà in estate tant’è che già sta aggiustando la sua agenda in vista del “lieto evento”. Ha un dolcissimo sorriso ma quello che colpisce al primo impatto è la sua estrema delicatezza. “Ho sempre voluto mantenere un profilo basso: quando incontro la gente non parlo dei miei libri. Un esempio, quando sono stata assunta (in un ente pubblico statale della sua città, Messina ndr) per mesi nessuno sapeva che io scrivevo libri. Sono dopo un po’ di tempo è girata la voce“. Si parla subito del suo nuovo romanzo, appena arrivato nelle librerie. I lettori hanno subito notato l’assenza di un personaggio presente nei capitoli precedenti, l’amica del cuore Yukino ma la scrittrice stupisce con la sua affermazione: “So che non vi piacerà quanto dico, ma io non sopporto il personaggio di Yukino. E’ bidimensionale e questo mi infastidisce. Mentre ho sentito, durante la stesura, la mancanza di Arthur“.

Si intrecciano i discorsi in modo naturale: Alessia alterna informazioni ed impressioni sul suo nuovo libro alternando racconti sulla sua vita privata: “Vivo a Messina da sola in settimana perché mio marito lavora a Novara. Lavoro mezza giornata all’INPS e mezza giornata scrivo. In totale lavoro dieci ore e a casa c’è anche la mia prima figlia, Lisa, di ventun mesi. Non riesco ad esserci per tutto, ma laddove non arrivo chiedo una mano. Trasferirmi? forse un giorno, anzi nei miei piani già ci sto pensando. Mi mancherebbe tantissimo la Sicilia, perché ti lascia dentro qualcosa di particolare“. Parlando dei suoi libri ci svela come nascono: ” Ci metto sei mesi a scrivere un libro, poi dopo c’è tutto il lavoro di editing. La crescita di Alice l’ho sempre ben delineata, ma parto con la stesura solo quando ho ben presente la parte del caso: devo avere chiaro chi, cosa, dove e quando e un’alternativa al finale. Se non riesco a rispondermi a queste domande, che per me sono basilari, non mi ci metto neanche“. A proposito di Alice, la Gazzola si sofferma sul cambiamento del suo personaggio nell’ultimo romanzo: “E’ cresciuta, è più consapevole: ha accettato e convive con la situazione amorosa ma è ancora immatura e imbranata. Questa sua immaturità la porta ha prendere ancora un sacco di “randellate” anche se nel nuovo libro sperimenterà un rapporto di amore vecchio stampo. Ci assomigliamo? Poco. Il rapporto che ho con lei è pari ad avere una sorella minore. Siamo simili nell’essere entrambe maldestre ma la maternità a me ha dato una maturità che solo una madre può capire“. Si parla della fiction: già, perché Alice Allievi diventerà un personaggio televisivo della RAI: “Il libro “L’allieva” è uscito nel Gennaio 2011 e a Marzo la Endemol aveva già acquistato i diritto. Poi ci sono stati quattro anni di attese, dubbi che mi hanno reso poco serena. Volevo vedere Alice in televisione ma c’erano sempre attese. Poi dopo è arrivata la conferma e abbiamo iniziato a lavorare sulla sceneggiatura. La mia intenzione era assicurarmi che non strutturassero Alice in chiave troppo drammatica o al contrario renderla una macchietta. Chi mi piacerebbe la interpretasse? Cristiana Capotondi, perché è sempre molto fresca ed ha un’espressione giovane. Ma credo prenderanno un’attrice nuova, emergente“. Torniamo sui suoi libri e una delle costanti è che il colpevole spesso riesce a fuggire: “Nei casi di cronaca non c’è mai chiarezza sul colpevole e questo sicuramente mia ha colpito. Spesso viene detta una cosa e poco dopo tempo tutto il contrario. Un tarlo che rimane e che ho tradotto nei miei romanzi in questo modo“. Quando viene chiesto in che genere letterario si può collocarla risponde con fermezza: “Non mi considero una giallista pura. Nei miei romanzi c’è anche la storia di Alice, le situazioni amorose. Però esigendo il giallo si un’architettura ben precisa e delineata ad ogni romanzo cerco sempre di “alzare l’asticella” e cercare di migliorarmi nell’organizzazione della struttura“. Salutiamo Alessia chiedendole se ha già in mente un seguito per Alice: “Come si evolverà già lo so, mi manca l’ispirazione per la parte del giallo. E poi ho anche un lavoro lontano da Alice pronto“. Rincontreremo, quindi, quanto prima Alessia Gazzola.


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