Intervista ad Alexander Land (Scrittore)

Creato il 27 novembre 2014 da Evelynstorm

Buona giornata a tutti. Iniziamo con un’altra intervista? Bene, oggi è la volta dello scrittore Alexander Land.

1) Alexander, cosa ti appassiona del genere horror?
Sicuramente l’atmosfera di mistero ed incertezza di cui il genere è proprio. Credo che la psicologia più profonda stia proprio in questo genere letterario e cinematografico, riuscire a muovere le giuste corde e premere i tasti adeguati per scatenare quelle immagini, quelle emozioni che sono così particolarmente adrenaliniche come solo la paura può essere. Secondo me il genere horror è la massima espressione della fantasia sotto il suo aspetto più oscuro, è proprio questo quello che appassiona di più di questo genere: il non avere schemi. Un altro aspetto che mi appassiona molto del genere è che ogni immagine, ogni granello di immaginazione può crescere fino a diventare una leggera ossessione. E’ il riuscire a far fuggire il lettore da quell’aspettativa, dalla paura che ciò che immagina possa accadere. E che al contempo inchioda lo stesso lettore sulla pagina successiva per la curiosità di sapere cosa accadrà veramente. Io stesso ho subito questo fascino, questo mi riconduce all’horror in tutte le sue sfumature.

2) Bram Stoker con il suo Dracula cosa ha rappresentato per te?
Per quanto non lo si possa credere, non mi sono avvicinato al Dracula di Stoker fino ad un anno fa circa. Ho scritto un romanzo impersonando proprio Dracula, scrivendolo in prima persona, e benché quel che ho scritto rappresenti me stesso più di quanto io non voglia ammettere, ho preferito non leggere Stoker fino a quando non ho pubblicato. Per non essere influenzato se non da quei semplici luoghi comuni che ormai animano quasi tutte le storie sul mito di Dracula. Venendo al testo, Stoker per me rappresenta una innata capacità di uno scrittore nel riuscire a mettere in fila parole che accendono immagini precise in chi legge al pari di fotografie. Adoro la prima parte, la descrizione della Transilvania, i paesaggi, gli odori e le sensazioni. Un’orchestra letteraria di parole diretta nel miglior modo possibile.

3) E di Stephen King cosa mi dici?
Non credo che ci sia persona appassionata di horror, e sicuramente anche i non appassionati, chi non abbiano letto almeno un suo testo. Di King ti posso dire che lo invidio semplicemente, anche se so che è un sentimento impuro. Oltre alla sua nota capacità immaginativa, quel che più mi attira è la sua capacità di gestire i personaggi ed i background delle loro storie e dei luoghi che essi attraversano. Ha la capacità di gestire un mondo sotto forma di tanti tasselli che sembrano così diversi tra loro all’inizio, ma che alla fine hanno un magistrale incastro, unico e sublime. Lo ammiro per tutte le sue storie, e per me ha rappresentato tante estati sdraiato sul divano con un’unica ed inimitabile compagnia.

4) Nei tuoi libri prediligi le atmosfere gotiche e il lato oscuro in ogni cosa. Cosa cerci di esprimere?
Cerco di esprimere una cosa ben precisa: che esiste un lato buio in ognuno di noi, ed in ognuna della cose che affrontiamo. E che per quanto noi lo rifiutiamo, quel lato è sempre presente, ben nascosto dietro il primo angolo, pronto a stupirci di quel che siamo capaci. Credo che gli esseri umani abbiano nascosto dentro di se un mondo di pensieri e fantasie tenebrose, volontà, sensazioni e fantasticherie che si fa fatica a confessare a noi stessi. Cerco di esprimere quel lato che nella quotidianità porta all’inaspettato evento buio, quel lato del cammino della nostra vita dove qualcosa di strano accade, e che non è nulla di bello. Quella figura che dentro di noi rappresenta il riflesso più buio della nostra persona.

5) Puoi parlarci di un tuo libro?
Certo! Di fronte ad una domanda simile non posso non parlare di “Io, Dracula”. Ho scritto il romanzo in chiave autobiografica, impersonando la figura del vampiro in prima persona, cosa che nessuno ha mai fatto fino ad ora. L’idea non è stata pensata poi tanto, c’è un motivo ben preciso, ed è un’ancora di salvezza per il mio orgoglio visto gli attacchi anche gratuiti che ricevo solo per aver messo il nome di Dracula su una copertina. Si pensa io abbia ripercorso luoghi comuni infangando Stoker e quasi tutto il genere fino ad arrivare ad uno screditare senza motivo. Detto questo il mio “Dracula” è stato scritto a seguito di una malattia che mi ha rubato alcuni anni della mia vita tra sofferenze e dubbie aspettative di vita. In quegli anni avevo bisogno di sentire la possibilità di vivere per sempre e così, vista la mia passione per i vampiri, mi sono rivisto in Dracula. Ho iniziato a stendere questa biografia come una storia di tempi lontani e amore, con una forma del testo particolare (cosa che mi rimedia una buona parte di insulti perché credono che io conosca poco le leggi della lingua italiana) così da dare modo al lettore, ma più a me stesso forse, di vivere in quell’epoca. C’è molta fantasia nel romanzo, ma c’è tanto di me, perché caratterialmente, seppure con le dovute attenuanti, il personaggio storico di Dracula ed io non siamo poi molto lontani. Scriverlo, ad ogni modo, è stata una vera avventura. Portarlo a termine mi è costato parte delle mia vita, ma ce l’ho fatta. In tutti i sensi.

6) Hai altri progetti letterari in corso?
Sì, sto scrivendo un nuovo romanzo a sfondo prevalentemente urban fantasy, ma senza tralasciare una immancabile connotazione horror di alcuni tratti. La mia idea primaria è sempre la stessa e cioè scrivere in prima persona, in maniera autobiografica. Ricerco in questo modo di scrivere la miglior immediatezza che le sensazioni possano dare. In questa nuova avventura sto impersonando una donna, cosa peraltro difficilissima ovviamente, ma che rappresenta per me una nuova e stimolante sfida. Un storia che vede coinvolta una persona comune che nel mondo attuale viene catapultata in una realtà parallela popolata di demoni e angeli. Voglio lasciare anche la mia impronta in questo campo di figure alate, oscure e non.

7) Il tuo sogno più grande qual è?
Indubbiamente vedere una mi storia realizzata sul grande schermo. Banale e forse comune tra gli scrittori, ma è la pura verità come unica risposta a questa domanda.

8) Se dovessi lasciare un messaggio ai lettori, quale sarebbe?
Lasciatevi cadere nelle maglie dell’oscura fantasia, dimenticando quel che è reale, per vivere un attimo tutto per voi. Leggete, perché è solo così che ogni storia vivrà per sempre nella sua bellezza.

9) Scrivici un link che ci aiuti a seguirti. Tipo la tua pagina Facebook, il sito o il blog.
https://www.facebook.com/alexanderland Qui sono presente ogni giorno, e spesso con racconti per condividere liberamente la mia passione per la scrittura!

Fotografie di Fabio Oriani e Chiara Barbieri.



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