Intervista ad angela bevilacqua: giovanissima regista al festival di cannes 2014.

Creato il 21 maggio 2014 da Sankez @armandosanchez8

Cari amici lettori,

Angela Bevilacqua, la giovanissima neo regista napoletana è approdata sulla Croisette con la sua "opera prima", lo short movie "Il teatro dei ricordi" selezionato nella sezione "Short Film Corner" della 67° Edizione del Festival di Cannes. Visibilmente emozionata nel trovarsi di fronte a star del Cinema Internazionale, quali l'attore Gabriel Garko (con lei nella foto) protagonista del film di Asia Argento "Incompresa", presentato nella sezione Un certain regard, la Bevilacqua ci parla di questa straordinaria adventure che l'ha portata a riprendere con la macchina da presa ad appena 17 anni una "leggenda" del firmamento mondiale quale, l'attore francese Jean Sorel, in veste di interprete protagonista del suo primo corto.

- Angela, la sua passione per il cinema, perdura fin dai suoi primissimi anni di vita..

<< Sì ho amato da sempre il cinema, visionando opere dai generi più disparati. Tra i film di animazione ero molto attratta dall'opera del grande maestro giapponese Miyazaki ed, ispirandomi a lui, il mio primo grande sogno, è stato quello di diventare una fumettista per poter descrivere attraverso il disegno le storie che immaginavo. Crescendo mi sono resa conto che il cinema mi offriva maggiori possibilità per poter esprimere le mie idee, i miei pensieri ed allora ho cominciato a scrivere sceneggiature grazie alla mia naturale inclinazione artistica >>.

- Com'è nata l'idea di scrivere questo cortometraggio?

<< Ero al primo anno di liceo. Venendo a conoscenza di tante storie complesse dei miei coetanei ed anche attraverso la puntuale lettura di episodi di cronaca nera sui quotidiani, ho avvertito un notevole malessere interiore dei giovani d'oggi. Da qui l'idea di voler condensare in un unico personaggio, nell'ambito di un un'unica storia tutti i disagi che avverte la gioventù odierna, a volte priva di una giusta e concreta capacità reattiva trascinandola in un tunnel buio, spesso tragicamente "senza ritorno" >>.

- Qual è il messaggio che intende trasmettere con la sua opera?

<< Ho voluto dare un monito di vita che può essere universale, non limitato ad una sola fascia di età, e cioè che la vita vale la pena di essere vissuta sempre e comunque con spirito positivo, affrontando i problemi con coraggio e determinazione senza mai lasciarsi sopraffare da ansie o angosce, che spingono inconsapevolmente l'uomo a rinunciare persino ad essa. E' ovvio che il mio personaggio sia una ragazza giovane come me perché mi è stato più congeniale raccontare le relative problematiche >>.

- Com'è stato lavorare con Jean Sorel?

<< Ho vissuto un'esperienza straordinaria, una grande opportunità che mi è stata offerta. Lavorare sul set, con un professionista come lui mi ha reso tutto più semplice. Con dolcezza e pazienza il maestro Sorel, facendosi dirigere da me con la macchina da presa con grande umiltà, mi ha insegnato tanto sul set, ed i suoi consigli costituiscono un bagaglio preziosissimo per proseguire il mio "viaggio" nel fantastico universo del cinema >>.

- Come ha potuto realizzare questo sogno?

<< Un giorno sottoposi la storia ad un'amica di famiglia Maridì Sessa, giornalista di cinema. Fu lei che, dopo avere letto la sceneggiatura, rimanendone molto colpita, attivò il progetto con la Maridì Communication Italy, indicando il film maker Marco Spagnoli, quale direttore artistico, Jean Sorel ed Alessia Alciati come attori protagonisti e la "Polifemo", quale società di produzione>>

- Hai dei "miti" registi che le suscitano particolare interesse?

<< Tra quelli italiani non posso non citare Visconti e De Sica, mentre fra i registi stranieri, i miei idoli sono: Terry Gilliam, Martin Scorsese e Quentin Tarantino>>.


- Che progetti ha per il futuro?

<< Tanti, ma so bene che questo non è un campo facile. Io continuo a mettere su carta le mie idee, le mie emozioni. Ho appena terminato di scrivere un romanzo che spero di riuscire a pubblicare presto ed ho già pronte altre due sceneggiature per un corto e per un lungometraggio. Ma intanto, naturalmente, continuerò a studiare per conseguire il diploma di scuola secondaria>>.

Intervista a cura MARIDì COMMUNICATION ITALY SAS

Con affetto, Armando Sanchez


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