Intervista ad Anna Grieco autrice del libro La Capoclan

Creato il 17 febbraio 2013 da Nasreen @SognandoLeggend

Anna Grieco, da persona gentilissima e squisita qual è, si è dimostrata immediatamente disponibile a rispondere alle nostre domande. Numerose domande. Assillanti domande…


Anna Grieco

Anna Grieco vive a Barletta. Moglie e madre, nel 2010 ha pubblicato il suo primo romanzo, “Amore al di là del tempo”, per la Linee Infinite. Finalista del 4° Premio letterario internazionale de La penna blu Edizioni, il suo racconto, “Il signore dell’arena”, è stato pubblicato nell’antologia dedicata al premio. Ha scritto inoltre diversi testi, tutti editi: “Quando la noia uccide”, pubblicato per beneficienza in 365 Storie Cattive; “Il cielo in una stronza”, nell’antologia omonima; Vlad Dracul, che a breve sarà pubblicato nella raccolta Asylum 100; per la casa editrice GDS “Lacrime di sangue” , “Tenebra e luce” e “Stavros”, quest’ultimo facente parte dell’antologia Symposium; “La voce del cuore”, “Spiriti nella cattedrale” e “Bestia”, pubblicati rispettivamente sul primo, sul settimo e sul decimo albo di Scritture aliene, per la Eds Edizioni; per Ciesse “Cassandra Prophecies”, facente parte dell’antologia D-Doomsday; per il blog Alla fine del sogno, “Natale rosso sangue”. Di prossima uscita “Xenia e il vaso di Pandora”, “L’ira di Apollo”, “Ira funesta” e “Speranza” . Collabora con il Fantasy Planet, il blog “Alla fine del sogno” e valuta racconti per la rivista digitale “Altrisogni”

L’autrice su facebook

 … Bene, ora che abbiamo rispolverato un po’ la nostra memoria con
la biografia di Anna Grieco, avanti tutta con l’intervista!

D: Ciao Anna, innanzitutto benvenuta su Sognando Leggendo e grazie per averci concesso un po’ del tuo tempo. Che ne dici, ci parli un po’ di te? Sappiamo che sei una scrittrice, ma nel tuo quotidiano cosa fai e come sei? Dicci, chi è Anna Grieco?

A: Anna Grieco è una madre e una moglie, principalmente. Ho un marito che adoro, 4 figli e anche il suocero a carico, quindi vi lascio immaginare come questo mi tenga impegnata 24 ore su 24. Sono una brava cuoca, mi piace inventare ricette sempre nuove e adoro giocare a carte con gli amici e la famiglia, soprattutto al mare e durante le feste natalizie.

Hai sempre saputo e voluto diventare una scrittrice? Come è nata la tua passione per la scrittura?

Sì, la scrittura è sempre stata una delle mie più grandi passioni, sin da ragazzina. I miei temi, in classe, erano sempre i più lunghi e i più fantasiosi. Promettevo già bene da allora, poi nel tempo non ho fatto altro che coltivare e perfezionare questa passione e credo di esserci riuscita abbastanza bene.

D: Parlando del tuo ultimo romanzo, La Capoclan, come è nato? Cosa ti ha spinto a spostarti dall’Italia per immergerti del misterioso e magico mondo scozzese, fra cerchi di pietre e highlander?

A: La Scozia è sempre stata una delle mie terre preferite. Chissà, forse in un’altra vita ho vissuto lì, perché sento un attaccamento profondo per quei luoghi, sebbene non ci abbia mai messo piede. Inoltre i cerchi di pietre mi affascinano, credo ci sia qualcosa di magico in loro.

D: Johanna, la protagonista, è una giovane atleta di origine miste. La sua discendenza, da parte di padre, è veramente misteriosa e un po’ inquietante, come scopriremo alla fine. Come è nata, nella tua mente, questa orgogliosa ragazza dall’anima intrepida?

A: Johanna è la donna a cui tutte noi vorremmo assomigliare, credo. Ha un carattere forte e volitivo, ma soprattutto sa quello che vuole. È per questo motivo che quando si tratterà di scegliere non avrà esitazioni. Io avrei agito esattamente come lei, perché per me non c’è nulla di più importante dell’amore per il proprio uomo.

D: Colin, invece, con quel suo piglio autoritario e maschilista, come sei riuscita a farlo “incastrare” con una donna del XXI secolo?

A: Beh, Colin con Johanna non aveva scampo. Johanna è caparbia, volitiva, una vera capatosta, ma è anche generosa e altruista e questo riuscirà a far breccia nel cuore dei clan.

D: In questo tuo racconto, quale personaggio e carattere si avvicinano maggiormente al tuo? Chi tra di loro ha riscosso le tue preferenze? C’è stato un personaggio “difficile”, da scrivere?

A: Indubbiamente è Johanna il personaggio che mi assomiglia di più. Anch’io sono molto testarda e vorrei sempre avere l’ultima parola. Per fortuna mio marito il più delle volte riesce a ridimensionarmi. E no, non ho incontrato nessuna difficoltà con nessuno dei mie personaggi.

D: Un’altra curiosità. Come sei riuscita a tenere Johanna fuori dai guai nonostante non abbia tentato neanche per un secondo di nascondere o limitare la sua inclinazione moderna e indipendente?

A: Credo che Johanna sia riuscita a tenersi fuori dai guai perché tutti, alla fine, hanno riconosciuto che quella donna così diversa, rispetto al loro modo di pensare, avesse ragione. Anche perché lei l’ha dimostrato fatti alla mano.

D: Una donna del genere, all’epoca, avrebbe probabilmente subito un sacco di pressioni, dalla società maschile, invece lei riesce ad ammaliarli e farseli amici praticamente tutti. Qual è il suo segreto?

A: Come ho detto prima, Johanna nasconde un cuore d’oro dietro quel suo carattere ribelle e l’episodio dell’epidemia di morbillo servirà a farla definitivamente accettare come membro dei clan. Comunque non scordiamoci che Johanna è una Douglas Mackenzie, lei “è” una scozzese, quindi il suo posto non è mai messo in discussione. Semmai il problema riguarda Elizabeth, che è un’inglese, ma quest’ultima ha un carattere talmente pacifico e tranquillo che non si potrebbe non amarla.

D: E ora la domanda che più ci preme: la storia avrà un proseguo? Ci parlerai ancora dei personaggi conosciuti ne “La Capoclan”? E puoi dirci qualcosa su i tuoi progetti futuri?

A: La storia avrà sì un proseguo, ma è ancora in alto mare perché adesso mi sto occupando di altri progetti, tutti molto importanti.

D: Quali sono gli autori o le opere da cui hai tratto maggiori insegnamenti e ispirazione?

A: I miei autori preferiti sono J.R. Ward, la Rowling, Brooks, il buon vecchio Tolkien, le sorelle Bronte, la Frost e decine di altri che non sto qui ad elencare perché la lista sarebbe troppo lunga. Tutti loro mi sono stati d’ispirazione, perché è leggendoli che ho capito quale strada volevo intraprendere nella vita

D: Come e dove ti immagini tra 20 anni?

A:
Bella domanda questa. Tra vent’anni, se Dio mi permetterà di vivere fino ai 60 anni, mi vedo come una nonna che racconterà le favole ai nipotini, magari delle favole scritte da me (cosa che ho già fatto). Non sarebbe male inoltre, se ricevessi qualche riconoscimento importante, ma se così non avverrà andrà bene uguale.

D: Ti ringraziamo per aver risposto alle nostre curiosità. Ora un ultimo spazio, tutto per te, vuoi dire qualcosa ai tuoi lettori

A: Voglio ringraziarli per le belle parole che continuamente mi rivolgono, perché se continuo a scrivere è soprattutto per loro. Ti ringrazio per lo spazio che hai voluto dedicarmi Deborah, speriamo di bissare presto. Ciao a tutti e alla prossima!

Un ENORME grazie ad Anna, per averci dedicato un po’ del suo tempo!


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