…Sono nata rincorrendo un pallone…ho lavorato ogni giorno per arrivare a questo livello…Kakà per me un modello e un idolo…scudetto e qualificazione ai mondiali i miei prossimi obiettivi.
Oggi abbiamo il piacere di ospitare al Bar Frankie, Elisa Camporese centrocampista classe 1984, stella del Tavagnacco e della nostra nazionale di Calcio Femminile.
Tra passato, presente e futuro, l’esperta e forte giocatrice si racconta in un’ interessante intervista, strettamente personale e ricca di contenuti, dove la passione per il calcio è il filo conduttore.
Intervista a cura di Fabrizio Vitale.
Elisa, come è nata la tua passione per il calcio?
La mia passione è nata con me, molto semplicemente. Son nata rincorrendo un pallone e non ho mai smesso fino ad oggi.
In quale momento hai capito che saresti diventata una giocatrice di primo piano della nostra serie A?
Non credo di averlo mai capito, è questione di crescita e di lavoro costante che poi ha pagato. Sono stata di natura fortunata, questo lo ammetto, ma non sarei giunta al livello odierno se non avessi lavorato ogni giorno fin da giovane.
Quale è stato il momento più importante della tua carriera fino ad oggi?
Momenti ce ne sono stati tanti, un ricordo indelebile è stata la prima convocazione e l’esordio in Nazionale Maggiore a 17 anni. Ricordo tutto, aneddoti dettati dall’emozione compresi!
Per caratteristiche di gioco a quale giocatore di calcio maschile ti paragoneresti?
Mi riconosco, ammettendo che molto derivi dalla fede rossonera, in Kaka’. Soprattutto per la progressione con la palla al piede più che per il ruolo. È un esempio di talento e di serietà, di leader e di disponibilità verso il gruppo.
Chi è invece il tuo idolo?
Il mio idolo è sempre lui, appunto per i motivi sopra citati. L’arrivo, l’esplosione e la consacrazione di Ricky in Italia è giunta negli anni in cui, anch’io stessa, vincevo con Bardolino e Foroni Verona. Lo guardavo e cercavo di imitarlo. Mi ha insegnato tanto con giocate da vero fuoriclasse e con un’ umiltà rara.
Può essere l’anno giusto per spodestare la Torres dal trono di Campione d’Italia?
Ci proviamo da due stagioni eppure vince sempre la Torres. La scorsa stagione non abbiamo mai perso ma abbiamo perso il campionato. Quest’anno abbiamo perso tre punti contro di loro, speriamo possano portar fortuna! Sicuramente non molleremo, poi il campo darà il verdetto!
Ti aspettavi un Brescia in grado di competere in modo così importante per lo scudetto?
Certo!
Il Brescia sta tentando di costruire qualcosa di importante su basi solide. Mi ricorda molto il Tavagnacco di anni fa, all’inizio del proprio percorso. Sono sicura che la battaglia sarà a tre squadre, appunto. Non ci siamo solo noi, il Brescia è una degna pretendente al titolo.
Tra le giovani giocatrici emergenti del nostro campionato, chi ti sta più impressionando?
Menziono Martina Rosucci, un centrocampista dai piedi buoni, con un’ottima visione di gioco. Deve continuare ad impegnarsi come sta facendo e sono sicura diventerà sempre più protagonista.
Quali sono i tuoi obiettivi in ambito calcistico?
Ad oggi, cercare di vincere con il mio club e di conquistare la qualificazione ai mondiali con la Nazionale!
E il tuo sogno nel cassetto riguardo la vita privata?
Laureandomi un piccolo sogno è stato realizzato. Ora non rimane che entrare nel mondo del lavoro ed iniziare una nuova sfida. Sto collaborando con un’azienda di forniture sportive e la collaborazione comprende aspetti diversi e davvero stimolanti. Spero di riuscire a creare qualcosa di mio col tempo!
Un ringraziamento ad Elisa Camporese per la gentile intervista e al Sig.Marco Piva, addetto ufficio stampa UPC Tavagnacco Calcio Femminile per la cortese collaborazione.
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