Dopo il film “Victor Young Perez”, rivisitazione della cine-biografia del campione mondiale dei pesi mosca Victor Perez, dove ha vestito i panni dell’affascinante Mireille, grande amore del pugile, la principessa e attrice Isabella Orsini, interprete di fictions di successo come“Il bello delle donne”, “L’onore e il rispetto”, “Il sangue e la rosa”) girerà l’atteso prequel de “La passione di Cristo”, “Maria, la madre di Cristo” dove sarà Elisabetta, cugina di Maria. Bella ed eterea l’attrice perugina che vive tra il Belgio e la Francia con la sua amata famiglia, raggiante per l’attesa della sua seconda figlia che si chiamerà Athenais,sorprende per la sua semplicità, sensibilità ed estrema sincerità; non cela la sua fierezza di essere italiana, anzi sostiene che noi italiani siamo troppo esterofili e che non abbiamo piena consapevolezza delle straordinarie risorse che possediamo e che dobbiamo valorizzare, in primis la cultura e quindi anche il cinema. Come darle torto?
Le piacerebbe lavorare con Tornatore, Malick, e Sorrentino.Tra i suoi film preferiti spiccano i capolavori “C’era una volta in America” di Sergio Leone e “Taxi driver” di Martin Scorsese.
Hai iniziato giovanissima a recitare in teatro, quale spettacolo ricorda con maggiore emozione?
Ricordo con grande emozione “La Sirenetta” rivisitata da Marguerite Yourcenar, scrittrice che amo molto. Avevo 15 anni, dai 14 ai 17 anni ho fatto tanto teatroa Perugia, da qui parte la mia dura ma indispensabile gavetta,insieme a tanti altri bravi attori, come Filippo Timi che sta avendo molto successo e che stimo.
Cosa significa per te recitare, cosa provi in quel momento?
Adoro recitare, da ragazza ero molto timida, l’opposto di ora, e per sbloccarmi e riuscire ad esternare tutto ciò che avevo dentro ho cominciato a recitare in teatro e mi sono iscritta anche al Conservatorio di Perugia studiando pianoforte; è stata una terapia per me, è bellissimo vivere altre vite, viaggiare nel tempo, identificarsi in altre persone, dare vita a nuovi personaggi.
Isabella Orsini con la figlia Althea
Sei anche una pittrice, credi che ci sia un filo rosso che unisce quest’arte a quella della recitazione?
Assolutamente sì, quella della recitazione è una vera e propria arte. Io sono una cultrice della bellezza in generale, e dipingonudi di donna.Adoro anche l’arte culinaria, dilettandomi a provare nuove ricette.
Sei molto legata alla tua città natale, Perugia?
Molto, ho dei bellissimi ricordi: il primo bacio, il conservatorio, il liceo classico, l’università, sono laureata in Giurisprudenza e ricordo che quando ero in America tornavo nella mia città per dare gli esami. Perugia è anche candidata per il titolo di capitale europea nel 2019. Naturalmente faccio il tifo per la mia amata città!
Nel 2009 hai sposato il principe belga Edouard De Ligne La Trèmoille e vivi tra il Belgio e Parigi, come è cambiata la tua vita?
Sono felice di essere sposata, mio marito è anche il mio migliore amico, parliamo di tutto, sono all’ottavo mese di gravidanza e sono già mamma di una bambina di tre anni e mezzo, Althea, è bellissimo essere mamma e non vedo l’ora che venga al mondo anche Athenais. Ho sempre viaggiato, quindi da questo punto di vista non è cambiato nulla ma sono sempre andata veloce nella mia vita e ho sofferto di solitudine; ora non è più così. Ecco, questo è cambiato, in positivo.
Cosa rispondi a chi, come te facendo questo mestiere, sostiene che per riuscire nella carriera si deve rinunciare, almeno per molto tempo, ad avere una famiglia?Nel tuo caso sembra proprio che la sia la famiglia a darti una grande forza…
Sì, la famiglia è alla base di tutto, è la cosa più importante per me, un puntodi riferimento, mi dà davvero tanta forza e coraggio.Io stimo molto Meryl Streep ad esempio, grande donna , madre e attrice. Perché dovrei sacrificare la famiglia per la carriera?Per fare tre-quattro film all’anno?A me ne bastano un paio. Sinceramente non comprendo chi pensa questo, trovo sia un discorso egoistico; i bambini possono viaggiare con te e si divertono tanto, forse si ha paura di ingrassare, di perdere fascino, e quindi di non essere più chiamate per lavorare. Ma non è così, anzi la gravidanza rende la donna ancora più bella.
Isabella Orsini con il marito Edouard De Ligne e la figlia Althea
Vai spesso al cinema ? Cosa preferisci guardare?
Sì anche se devo dire che preferisco guardare i DVD sul divano di casa con mio marito e mia figlia.Non guardo film violenti, amo le storie romantiche, mi piace vivere due ore di sogno quando guardo un film e cogliere il significato profondo del suo messaggio.Sto molto attenta alla fotografia e sono abbastanza critica. Recentemente ho molto apprezzato “Giovane e bella” di Ozon, mi piace come ritrae le donne.
Perché, secondo te, in Italia non sono stati promossi una serie di interventi normativi e finanziari , come già avviene nel Paese in cui vive, per fronteggiare la crisi anche in questo settore?Teniamo meno alla cultura rispetto ai francesi?
Il problema in Italia èil monopolio che lo Stato ha su tutto, i soldi pubblici sono amministrati dalla politica, e la cultura non viene al primo posto, non si investe in questo settore, c’è troppa burocrazia e si pagano moltissime tasse e ovviamente anche gli investitori esteri sono scoraggiati; questo mi fa rabbia perché ovunque io vada mi invidiano in quanto italiana, abbiamo moltissime risorse che non valorizziamo a dovere, straordinari talenti cui non viene data la possibilità di esprimersi. Siamo troppo esterofili , pensiamo che l’erba del vicino sia sempre più verde e quindi siamo anche poco nazionalisti a differenza dei francesi i quali, invece, tendono a nascondere i problemi, non è che non ne abbiano!Bisognerebbe migliorare la fiscalizzazione e coinvolgere le banche in questo senso.Il cinema necessita di politiche centrali pubbliche di sostegno e sviluppo che soddisfino sia le ragioni dell’industria culturale sia quelle della libertà e della pluralità di espressione, affinché l’Italia sia al passo con altri paesi europei.
Isabella Orsini con la figlia Althea in Marocco
Interpreterai Elisabetta, la cugina di Maria, nel prequel de “La Passione di Cristo”, “Maria, la madre di Cristo” . Vuoi anticiparci qualcosa? E che rapporto hai con la fede?
“Maria, la madre di Cristo” è il film che tutti gli americani vorrebbero fare, sono contentissima di prendere parte a questo prequel dove interpreterò Elisabetta, la cugina della quattordicenne Maria,anche perché gireremo in Italia, a Matera, luogo molto suggestivo e che sembra senza tempo. Io credo in un unico Dio, sono cattolica e amo particolarmente la figura di San Francesco, il suo spirito rivoluzionario per l’epoca in cui ha vissuto, e la sua semplicità nel vivere la fede, amando e celebrando la natura e le sue creature. Rispetto, comunque, tutte le religioni, sono molto tollerante e credo che ci sia un germoglio di verità in ognuna di esse.
Cinque film che hai amato e cinque registi con cui ti piacerebbe lavorare.
Ce ne sono davvero tanti!Comunque per quanto riguarda i film dico: “C’era unavolta in America”, “Il Padrino”, “L’amante”, “Taxi driver” e “Edward mani di forbice”. Tornatore, del quale ho apprezzato molto “La migliore offerta”, il neo premio Oscar Sorrentino, Malick , Burton ed Ozon i registi con cui mi piacerebbe lavorare.
In base a cosa scegli di prendere parte ad un progetto cinematografico?
Scelgo in base al ruolo che mi viene proposto, punto sulla qualità, mi piacciono le storie vere, che trasmettono un messaggio positivo, e che fanno sognare. Tuttavia devo dire che è sempre più difficile per le donne avere un ruolo importantee affascinante che invece è riservato agli uomini.Trovo siano più interessanti e complessi i ruoli maschili.
Di Annalina Grasso per Oggialcinema.net
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