OBSTINATUM Chaconnes & Passacalles è il vostro secondo lavoro in duo, dopo il cd dedicato alle musiche di Bach, solo che questa volta non avete scelto il formato del cd ma quello del download gratuito con licenza creative commons sulla netlabe AlchEmistica. Come mai questo “cambio” di formato e come mai proprio la scelta di AlchEmistica?
F.B. Ritengo che il futuro della fruizione musicale stia su Internet, vuoi per ragioni di costo dei normali CD, vuoi soprattutto per ragioni di diffusione a livello internazionale. La via della musica condivisa gratuitamente, con licenza creative commons, è sicuramente interessante per divulgare, far condividere e far conoscere il proprio lavoro, ed è certamente una sfida più importante di quella del tradizionale CD, offrendo una platea di ascoltatori davvero ampia. Fedeli a questa linea divulgativa, stiamo inoltre per intraprendere anche alcune registrazioni bachiane da inserire su YouTube. AlchEmistica è giunta, molto naturalmente e quasi per caso, come una splendida opportunità, della quale non possiamo che essere grati ad Andrea Aguzzi e Lorenzo Isacco, e di cui abbiamo colto la valenza e l'importanza. La vera sfida sta comunque nel divulgare un prodotto di qualità, che nel tempo faccia lievitare i valori e le idee che sono frutto di intenso lavoro e impegno.
V.N. La scelta di un formato diverso dal CD come, in questo caso, il formato audio mp3 concesso gratuitamente attraverso il download con licenza creative commons, è una bellissima idea e una grande opportunità nei confronti dell'utenza. Ormai Internet è diventato un importante canale di diffusione anche per la musica, e Andrea Aguzzi e Lorenzo Isacco, con l'impegno e la passione dedicati ad AlchEmistica, danno un notevole contributo alla sua divulgazione. Un plauso, dunque, per l'iniziativa intrapresa.
Il repertorio presentato in questo nuovo lavoro attinge sempre alla musica barocca ma non c’è traccia di Bach, come musiche, ma mi sembra che comunque la sua presenza aleggi comunque nell’aria, come mai la scelta di autori come Friedrich Christian Witt, Johann Caspar Ferdinad Fischer, Dietrich Buxtehude, Georg Philipp Telemann e Johann Pachelbel?
F.B. Prima di scegliere un repertorio trascriviamo e proviamo a leggere decine di opere potenzialmente interessanti. Inizialmente volevamo inserire nel programma anche Bach, ma l'esplorazione del repertorio di alcuni autori del periodo bachiano ci ha riservato piacevoli incontri con un repertorio di assoluta grandezza. Sembra che l'epoca di Bach sia stata contrassegnata da un esercito di più o meno noti organisti, compositori, maestri di cappella o direttori musicali, ciascuno dei quali poteva vantare una produzione musicale di tutto rispetto. Sappiamo che Bach non visse in un deserto artistico, al contrario fu il sommo prodotto di un vasto e ricco mondo musicale. Sapendo della sua venerazione per Buxtehude abbiamo iniziato da lì e, il fatto che Obstinatum contenga due sue opere, una Ciacona e una Passacaglia, è sintomatico di quanto ci abbiano affascinato le sue musiche. Witt è stato scoperto indirettamente, poichè la sua Passacaglia in varie partite l'avevamo affrontata credendo fosse opera di Bach: una ricerca seguente ci ha fatto scoprire che l'opera era stata attribuita, come in altri casi, a Bach e restituita in tempi più recenti al suo vero autore. Effettivamente lo stile di Witt non è affatto "bachiano" e qualche dubbio ci aveva già sfiorato. Questa sua Passacaglia è uno dei brani forse più idiomaticamente adatti alla trascrizione chitarristica, vuoi per la relativa essenzialità della scrittura, vuoi per l'estensione non così ampia. Pachelbel, Fisher e Telemann sono più conosciuti e avevamo a disposizione una marea infinita di composizioni a cui attingere. Dovendo in qualche modo restringere il tema o il campo musicale abbiamo scelto di limitarci a brani "ciclici" come ciaccone e passacaglie, da qui ha origine il titolo Obstinatum. Ora le ciaccone e passacaglie di Bach ci sembravano troppo lontane nella loro veste strumentale originale per rischiarne una traduzione convincente. Non è escluso (ed è un'idea molto sollecitante) che si arrivi a proporre la celeberrima Chaconne per violino in una versione per due chitarre con il Bach Guitar Duo.
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