Intervista al direttore del censis

Da Maurizio Picinali @blogagenzie

Secondo il direttore del Censis ora c’è sulla casa un’imposizione fiscale così pesante da traumatizzare il mercato e mettere in ginocchio molte famiglie. Il futuro Governo dovrà certamente affrontare il problema sul piano tecnico e politico. Necessaria una gradualità nella tassazione degli immobili
Roma“Quando uscì l’Imu ero stato un facile profeta. Dissi che avrebbe ammazzato il mercato. Ed è proprio quel che è successo”. Giuseppe Roma, direttore generale del Censis, fu in effetti il primo a paventare i rischi di una patrimoniale troppo alta sulla casa. Disse un anno fa che l’Imu, così com’era stata congegnata, avrebbe distrutto il mercato delle seconde case e creato problemi all’intero mercato. NELLA FOTO SOTTO DOTT. ROMA DIRETTORE DEL CENSISAll’epoca fu criticato da molti: l’accusa era che aveva esagerato l’impatto di questa imposta sulle tasche degli italiani. Non si sa se le sue previsioni si siano avverate e il blocco del mercato che vediamo dipenda solo dall’Imu. Forse no, ma certo quest’imposta si dimostra adesso molto difficile da digerire per gli italiani. Ed è certo che il mercato sia ormai bloccato. È inoltre facile prevedere che le polemiche intorno a questo balzello finiscano nella prossima – che si annuncia rovente – campagna elettorale.

Dottor Roma, non ci si può meravigliare che il governo Monti abbia rimesso un’imposta sulla casa: c’è in ogni altro paese. C’era anche in Italia, era l’Ici, e dunque perché lamentarsi?

“Nessuno dice che non ci debba essere un’imposizione sugli immobili. Con l’Imu, però, il vero problema è un altro: si tratta di una stangata vera e propria, che colpisce in modo fortissimo, causando problemi alle famiglie”.

Che si sarebbe dovuto fare, allora?

“Credo sia prima di tutto un problema tecnico. Un’imposizione sulla casa deve essere tecnicamente equa e soprattutto deve colpire in modo graduale. Altrimenti ammazzi un mercato così importante non soltanto per le famiglie. Ed è quel che è poi accaduto”.

Perché è un mercato importante, quello della casa?

“La casa è un bene primario per l’80 per cento delle famiglie italiane che ne possiedono almeno una. Poi è un bene d’investimento. Infine è una componente dell’economia che costituisce uno dei motori della ripresa. Bisogna stare attenti a non distruggere tutto con una patrimoniale esagerata. A me sembra che l’imposta sia stata mal pensata, mal congegnata, e soprattutto che non ci si sia curati dei suoi effetti globali sull’economia. Ed è strano, non me lo sarei aspettato da un governo tecnico. Ripeto, un’imposta ci dev’essere, trovare la formula perché non distrugga tutto il mercato è eminentemente un problema tecnico”.

Non possiamo però dare tutta la colpa all’Imu se il mercato si è bloccato. Un po’ dipende dalla crisi di liquidità. Ad esempio, è molto difficile avere un mutuo e comunque si paga moltissimo in termini di spread a favore delle banche.

“Certo è così. Per questo avevo proposto di tornare alle cartelle fondiarie come c’erano una volta. Cioè una raccolta di risparmio per finanziare i mutui. Del resto il mercato dei mutui è bloccato: basti pensare che nel 2009, nel pieno della crisi finanziaria, in Italia erano stati erogati 40 miliardi di mutui, quest’anno ne saranno erogati solo 30. Il Censis ha elaborato un “Atlante dell’offerta immobiliare”: abbiamo calcolato che ci sia una bacino di persone che cercano la casa pari a 907 mila unità. Alla fine dell’anno, però, soltanto il 54 per cento del totale, riuscirà a comprarla effettivamente. Bisogna fare qualcosa”.

Cosa, esattamente?

“Bisogna avere una politica. Ad esempio ora c’è una maggiore tendenza all’affitto ma non c’è alcuna politica di facilitazione di questo istituto. Per quanto riguarda le costruzioni, c’era stato un appello al ministro dello Sviluppo Corrado Passera perché il governo facesse arrivare i soldi promessi alle città ma non sono mai arrivati. Eppure è proprio dalle infrastrutture cittadine che bisogna ripartire. Non so che dire. La situazione della casa oggi è pessima ma sembra non importi niente a nessuno”.TRATTO DA ilghirlandaio.it del 11 dicembre 2012


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