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Intervista al team di Lumina, un fumetto in crowdfunding

Creato il 16 maggio 2014 da Lospaziobianco.it @lospaziobianco

È partita su Indiegogo1 una campagna di crowdfunding per produrre il primo fumetto del Coffee Tree Studio, il progetto è gestito da Davide Migliore e gli autori sono Emanuele Tenderini, Linda Cavallini. Gli abbiamo chiesto di raccontarci un po’ il loro progetto e i motivi che li hanno spinti ad usare una piattaforma di crowdfunding.

Intervista al team di Lumina, un fumetto in crowdfunding lumina Linda Cavallini Indiegogo Emanuele Tenderini Crowdfunding
Il fumetto che volete produrre si intitola Lumina. Potete raccontarci di cosa parla?
Emanuele e Linda: Lumina racconta il legame tra due ragazzi, fratello e sorella, costretti a combattere delle forze oscure su di un pianeta sconosciuto.
Entrambi, sono gli eletti a portare la pace nell’universo e questo conferisce loro responsabilità che vanno ben oltre le loro possibilità: dentro ai due ragazzi alberga un parassita, una divinità aliena in grado di viaggiare attraverso gli universi paralleli e questo è un potere ambito dalle forze oscure.
Lumina racconta soprattutto il viaggio di Kite, il protagonista maschile, attraverso un mondo ostile per ritrovare sua sorella Miriam ma soprattutto per ritrovare sé stesso.
In questa sua avventura sarà accompagnato da un Abissale, di nome Nohea, una tra le creature più antiche dell’universo, un mercenario, Oleg, e la sua acerrima avversaria Juba, appartenenti entrambi alla tribù dei guerrieri, e da una curatrice, di nome Shani con la quale Kite instaurerà un legame speciale.

Descrivete Lumina come un’opera “a metà strada tra il genere Sci-Fi e il fantasy”. Quali sono state le opere e gli autori che vi hanno influenzato?
Emanuele e Linda: Più che da specifici autori o particolari opere, Lumina è stato influenzato da un mood, un retaggio estetico-narrativo che è il prodotto dell’esperienza congiunta dei due autori.
Libri, videogames, anime, manga, film, ma anche fumetti italiani e americani. Un unico calderone di emozioni, di storie e di vibrazioni cromatiche che hanno scatenato l’inizio di una ricerca tecnica che è scaturita poi nel progetto Lumina.
Tra gli autori che più di tutti hanno ispirato il nostro percorso sicuramente non si può non citare Moebius, che è un po’ l’influenzatore di tutti; e poi videogames come Final Fantasy e ancora le atmosfere dei cartoni animati di Miyazaki.

Emanuele e Linda sono gli autori di Lumina. Potete raccontare ai lettori del LSB chi siete e su quali progetti avete lavorato in passato?
Emanuele: Io lavoro nei fumetti ormai da una decina d’anni. La mia prima pubblicazione, in qualità di colorista, è stata un albo intitolato “100 anime”, disegnato da Alfio Buscaglia e scritto da Alex Crippa. Quasi contemporaneamente ho realizzato una serie intitolata “Wondercity” con Stefano Turconi e Giovanni Gualdoni.
In questi anni ho lavorato soprattutto per il mercato francese, con i più grandi editori francofoni (Humanoides Associes, Delcourt, LeLombard, Glenat) ma anche con i grandi editori italiani, in primis Sergio Bonelli Editorie, per il quale ho colorato alcuni numeri “storici” di Dylan Dog (n. 250) e Dampyr (n. 100) collaborando anche, con Giovanni Gualdoni, alla creazione del Dylan Dog Color Fest.
Linda: La mia prima esperienza professionale in campo artistico è stata come colorista di fumetti per la Francia, ormai una decina di anni fa, collaborando con lo studio di grafica Kmzero. Da lì, per una serie di coincidenze, mi sono spostata nel settore dell’illustrazione per l’infanzia, dove ho lavorato per le maggiori case editrici italiane (tra cui Mondadori, Piemme, Giunti, Feltrinelli, de Agostini, Eli, ecc.) e straniere (usborne, hachette,ecc).
Finalmente, dopo tanti anni, torno al mondo dei fumetti con Lumina!

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Cos’è il Coffee Tree Studio?
Davide: Solitamente le idee si discutono davanti a un caffè. Quando ero ricercatore, tutte le migliori idee nascevano davanti alla macchinetta del caffè e venivano portate avanti fino a notte fonde grazie a litri e litri di caffè (fa male ma purtroppo è la verità). Su questo si basa il Coffee Tree Studio che è composto da professionisti come me, Davide Migliore (responsabile marketing e coordinatore del gruppo), Riccardo Bonuccelli (fotografia, video e social), Roberto Irace (grafica e siti web), Paola Fanucchi (grafica, video e illustrazioni), Antonio Amatulli (psicologo e coach) e Stefania Chierici (comunicazione e ufficio stampa… uno degli ultimi nostri acquisti).
Il gruppo nasce a Lucca verso la fine 2013 quando, durante una discussione tra amici, venne proposto di affrontare la crisi economica con un’idea che in Italia risultava nuova, fresca e innovativa: avere fiducia nelle persone e collaborare con loro per realizzare le loro idee, vincolando il proprio compenso al successo dell’iniziativa. Nasce così la collaborazione con Emanuele e Linda sul progetto Lumina, una di quelle idee che può rilanciare e dare respiro a un mercato in crisi come quello del fumetto.

Come ha funzionato la vostra collaborazione al progetto? Come vi siete divisi il lavoro?
Emanuele: La nostra fortuna è di avere un background estetico molto simile. Siamo entrambi appassionati di videogiochi e quindi quando discutiamo tra noi riguardo le scelte artistiche da adottare sul progetto, siamo perfettamente allineati nelle aspettative.
Di media ci organizziamo in questo modo: Linda si occupa dei characters e delle loro dinamiche, mentre io mi occupo degli environments. Molte volte, però, mescoliamo le competenze al fine di arrivare a risultati ancora più originali.
Davide: la parte di marketing, social, budget e gestione economica del progetto invece è stata realizzata dal Coffee Tree Studio.

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Come mai avete deciso di usare Indiegogo? Possibile che un progetto del genere non abbia attirato nessun editore? Ad esempio il vostro sembra un prodotto perfetto per il mercato francese, avete provato a proporlo lì?
Davide: Di questo aspetto abbiamo parlato molto in dettaglio sul canale youtube2. Abbiamo provato a proporlo sia in Italia (e non abbiamo ricevuto nessuna risposta) sia in Francia, dove gli editori erano molto entusiasti del progetto.
Tuttavia le condizioni contrattuali che gli editori offrono sono, all’oggi, vecchie e sorpassate.
In un mondo dove la comunicazione è in tempo reale e internet ti permette di rapportarti ad artisti e professionisti di tutto il pianeta in pochi secondi, è impensabile poter accettare contratti che presuppongono l’acquisizione totale delle royalties, limitando drasticamente l’autore nelle diffusione del proprio lavoro in altri stati.
Non accettavamo l’idea, firmando certi contratti, di non poter avere più il controllo sul nostro progetto e di affidarne la gestione totale nelle mani dell’editore (visto, tra l’altro, che l’esperienza ci ha ormai insegnato che il 90% dei progetti che vengono acquisiti da un qualsiasi editore servono solo per fare catalogo, niente di più).
Questo non significa che abbiamo rovinato i rapporti con gli editori, anzi, abbiamo stima di molti professionisti del settore, è che per ora nessuno di essi ci ha dimostrato di amare il nostro progetto come lo amiamo noi.

Vi siete dati un obiettivo molto ambizioso, volete raccogliere 44.000 Euro. Come mai avete fissato la barra così in alto?
Davide: Rispondo io a questa domanda.
Inizio con il dire che Lumina è un progetto molto ambizioso.
Quando la prima volta ho incontrato Emanuele e Linda e mi hanno mostrato le tavole e la brochure, ho capito subito che si trattava di un fumetto di altissima qualità e che richiedeva un processo di stampa all’altezza.
Per questo motivo, dopo una lunga discussione con il team del Coffee Tree Studio ci siamo orientati verso qualcosa che potesse veramente esaltare questa qualità, l’esacromia. Lumina sarà uno dei primi fumetti che sarà stampato sfruttando questa tecnologia.
Le soluzioni erano due: o proporre il solito fumetto a colori mantenendo contenuto il budget, oppure rischiare di realizzare qualcosa di meraviglioso e unico nel suo genere.
La scelta è stata la seconda e così abbiamo costruito il budget.
Nei 44.000 euro sono considerate le tasse, il costo di Indiegogo, i gadget, le stampe, la tipografia per la stampa in esacromia, gli imballaggi, la spedizione (alcuni corrieri ci hanno chiesto 15-20 euro per spedire un A4 da meno di 500g…), i costi della promozione, della gestione, del magazzino e della messa in produzione e, infine, le spese minime necessarie per permettere a Linda e Emanuele di completare il fumetto.
Inoltre per contenere il prezzo del libro e renderlo accessibile a tutti (25 euro con spedizione e IVA inclusa è un prezzo competitivo sul mercato italiano) siamo stati costretti a considerare una tiratura tra le 1000 e le 2000 copie .

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Emanuele, puoi spiegarci che cos’è la tecnica del Hyperflat con cui hai realizzato Lumina?
Emanuele: È un po’ difficile, ma ci proverò :)
Tutto nasce dalle opere d’arte di un artista contemporaneo giapponese, Takashi Murakami e del suo Superflat, una tecnica con la quale realizza quadri super colorati e super-pop, ispirandosi alla cultura manga e basandosi su un concetto compositivo che punta all’estrema piattezza 2d delle forme e delle stesure cromatiche.
Il mio Hyperflat vuole andare oltre, ovvero usare quella piattezza per arrivare alla tridimensionalità.
Uno degli ultimi esempi che ho maturato per spiegare nel modo più chiaro possibile la mia tecnica è questo: pensate ad una pennellata di colore, una pennellata sfumata di colore. Bene, ora immaginate di scomporre questa pennellata in molteplici livelli di Photoshop sovrapposti: questo è l’Hyperflat, ovvero una tecnica pensata nell’accezione specifica del digitale, che permette all’artista di avere il controllo non solo della pennellata, ma di tutti gli strati che la compongono. Ciò che ne risulta è un’illusione ottica, ovviamente, un’immagine che è studiata specificatamente per il suo habitat naturale, ovvero il computer.
Le applicazioni di questa “frammentazione” della pennellata sono molteplici: la più potente, finora, che ho scoperto, è il controllo del focus sulle immagini, come una vera e propria macchina fotografica che inquadra un punto e lo mette a fuoco, sfocando il resto. Altre applicazioni coinvolgono la matericità (texture) degli elementi e delle forme disegnate, insomma, faccio di tutto per non dover utilizzare gli strumenti automatici messi a disposizione dai software.3

Lumina è un progetto di graphic novel serializzata. Avete già in mente di quanti numeri sarà composta la saga?
Emanuele: Esiste un prologo (autoconclusivo) di 2 numeri, da 60 pagine ciascuno, e questa è la parte che abbiamo pianificato perché fosse “spinta” dal crowdfunding. E poi esiste una vera e propria struttura serializzata, che ci vedrà continuare per molti numeri (da definire anche sulla base della risposta del pubblico).
I primi due numeri racconteranno l’arrivo di Kite e Miriam su Lumina, la loro separazione e l’inizio del viaggio di Kite fino ad arrivare allo scontro finale (di questo ciclo). Se le cose andranno bene, succederanno un bel po’ di altri casini, sul pianeta Lumina (come l’arrivo della “Morte dalle Mille Braccia”) che ci daranno possibilità di raccontare un sacco di cose e disegnare molti numeri.
Alcuni personaggi e ambienti di Lumina, come la sopra citata “Morte dalle Mille Braccia”, li ho creati, alcuni anni fa, assieme all’amico e collega, Stefano Ascari (tra gli altri, sceneggiatore di “Mitico”, “Long Wei”, “David” e molto altro) e li useremo, oltre che per Lumina, anche per altri progetti che svilupperemo in futuro (se tutto andrà bene).
Insomma: stiamo creando un universo vero e proprio, da cui attingeremo elementi narrativi che sfoceranno in progetti differenti! Entusiasmante!

Grazie per la vostra disponibilità!

Intervista condotta via mail a maggio 2014


  1. per finanziare la campagna su Indiegogo www.indiegogo.com/projects/lumina–2 

  2. il canale Youtube del progetto Lumina www.youtube.com/channel/UCLW3c1D78a9ZWIg61nrGmDQ 

  3. per approfondire il tema della tecnica dell’Hyperflat si consiglia di visitare il blog di Emanuele http://emanueletenderini.blogspot.it/2012/05/introducing-hyperflat.html  ↩

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