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Intervista allo scrittore MAURIZIO TEMPORIN autore di "IRIS- Fiori di cenere"!

Creato il 08 dicembre 2010 da Tuttosuilibri @irenepecikar
IRIS -Fiori di cenere di Maurizio Temporin  Trama: clikka qui! L'intervista all'autore: Benvenuto nel mio blog Maurizio e grazie per la tua disponibilità. Disponibilità? Slegami ho detto! Slegami!
Sei un personaggio molto interessante. Una vita intensa e una carriera molto promettente, nonostante la tua giovane età. Curiosando nel tuo sito si rimane colpiti dalla tua forte e originale personalità che traspare ovunque.  Chi è Maurizio Temporin nella vita di tutti i giorni? Nella vita di tutti i giorni sono un essere umano. Non so cosa risponderti... Allenta i nodi intanto, mi fanno male i polsi. Faccio fatica a seguire bene quello che succede nella mia vita perché sono sempre sparpagliato in giro a fare dieci cose per volta. A volte sparisco per giorni e la gente si chiede che fine abbia fatto. Anche io me lo chiedo. Ho vuoti di memoria, ma fra le mani sempre qualcosa di nuovo. Dormo pochissimo e fumo troppo. Viaggio, scrivo, disegno. Mi piace organizzare cene e cucinare per gli amici.     Chissà perchè ti ho dovuto legare...?! Hai scritto “IRIS- Fiori di cenere”, che fa parte di una saga che sta coinvolgendo molto i lettori e i possibili lettori.  Ce ne parli? Da dove nasce questa idea? E cos’è il concorso legato al tuo libro? Le idee sono nate nel tempo, ho piantato semi senza accorgermene e un giorno, entrando nel mio studio, ho trovato tutta la stanza piena di fiori. I miei libri nascono così, sono un’alchimia di suggestioni, memorie e persone, e quello che diventano sono “ricordi futuri”. Mi piace pensarli così. Nel caso di IRIS, si sono mescolate esperienze avute al lice, vite di ragazze adolescenti, cinema  e il dolore dovuto alla scomparsa di un caro amico. Il concorso che ho deciso di proporre con il romanzo è semplicemente un modo per rendere il mondo di iris più vero e permettere a tutti di aggiungerci qualcosa. Ho chiesto ai lettori che ne hanno voglia di creare qualcosa di loro, un’immagine, un video, un testo o quello che preferiscono, per condividere l’esperienza che hanno avuto fra loro e con me. Perché è questo un libro: un’esperienza condivisa. Vedere gli effetti che ha prodotto sull’immaginario di altri una mia opera è emozionante e credo che sia una delle cose più belle che possa fare un libro. Ho anche messo in palio dei premi, ma questo non credo sia così importante… ( lo dico perché io non ho mai vinto niente).  

Thara, la protagonista,  è un personaggio quasi reale, per come interagisce con i lettori. Dove hai trovato l’ispirazione per creare questa magnifica ragazza? Thara, beh, riguarda un scheletro che tengo nell’armadio insieme a molti altri. Quando andavo al liceo, ed ero una presenza corvina che si aggirava per i corridoi, mi ero innamorato di una ragazza che non conoscevo e che appunto si chiamava Thara.  Ho rintracciato il suo indirizzo e ho cominciato a spedirle lettere anonime e fiori di iris. Le avevo anche lasciato un idirizzo fasullo al quale, se voleva, poteva rispondermi e a cui rispose. Così abbiamo iniziato ad avere una relazione epistolare un po’ scombinata che è andata avanti per quasi un anno. Alla fine mi decisi a farmi avanti e ci conoscemmo. Mi trovò davanti casa sua con in mano un libro “Tutti i colori del buio” in cui compariva come uno dei personaggi.  
Iris, titolo di una saga. Ma cosa si cela dietro la scelta di questo fiore? Simboleggia, forse, qualcosa o c’è qualche riferimento al passato più remoto? Beh, senz’altro si lega a quello che ho detto qui sopra. Ma l’iris credo sia un fiore misterioso per davvero, una calamita naturale che non attira solo le api ma anche fenomeni “limite”. Ad esempio, forse è una casualità, forse no, ma è stata la Giunti a voler compare la saga. La Giunti è la casa editrice storica di Firenze e il simbolo di Firenze è proprio un Iris. Un iris viola.
Da lettore, quale libro, dopo averlo letto, ha cambiato la tua vita, ha dato una svolta? Ci sono stati diversi libri che hanno fatto scegliere al mio pensiero una strada piuttosto che un’altra, come “Abbadon” di James Morrow, ma preferisco parlare di autori. Sicuramente Josè Saramago, che ho avuto il piacere di conosce e a cui ho regalato un quadro, poi Oscar Wilde, Borges, Ray Bradbury… Ognuno di loro, come anche molti registi, catautori e artisti hanno contribuito non a cambiare, ma a dare qualche colpo di assestamento alla mia vita.
Io ti ringrazio molto per la tua disponibilità e ti saluto. Vuoi aggiungere qualcosa? Non esagerare a chiedere il riscatto. Ti pagherebbero con le banconote del Monopoli. Se vuoi tagliami un orecchio, ma quello destro. E’ il mio profilo peggiore. Spero di essere rapito presto di nuovo. 
Ora ti libero, dai... ma certo che ti rapirò di nuovo, al prossimo libro!
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