INTERVISTA A…SPECIALE LIBRI/ Fabio Salvatore presenta “Ti cerco da sempre”

Creato il 28 novembre 2010 da Iltelevisionario

In questo primo appuntamento con la rubrica Intervista a… Speciale Libri, Alessandra Giorda ci presenta un’intervista a Fabio Salvatore, autore del romanzo Ti cerco da sempre (Aliberti editore, prezzo 17 Euro).

Fabio Salvatore, trentaquattro anni, attore e regista, vive artisticamente in teatro. Diretto da grandi maestri del calibro di Enzo Garinei, Walter Manfrè, Corrado Veneziano, Giorgio Albertazzi, ha interpretato ruoli in importanti produzioni teatrali, televisive, cinematografiche. Fondatore del Magna Grecia Awards, ha diretto spot sociali e numerose opere teatrali. Per Aliberti nel 2008 ha pubblicato il suo primo romanzo “Cancro, non mi fai paura” (2008), che si appresta a diventare un’opera cinematografica e teatrale, e “La paura non esiste” (2010).


(di Alessandra Giorda) In un mondo odierno dominato dall’avere e non dall’essere, dove ci muove in funzione di una divinità che sta al di sopra di tutte le altre, che raccoglie la stragrande maggioranza di uomini e donne fedelissimi, per la quale tutto si fa, perdendo ogni sorta di umanità, di dignità e di rispetto verso se e gli altri: il “Dio Denaro”.

In una società dove si conta secondo quante case si hanno di proprietà e dove se non si fanno ferie in luoghi di tendenza non si è nessuno, dove si vale solo per quanto si ostenta, solo in base alla posizione sociale e la fede è ritenuta quasi una vergogna e non un valore profondo ed immenso, Fabio Salvatore appare una mosca bianca che ha il coraggio di dire no a questa decadenza e distinguersi.

Attore, regista e scrittore tarantino, che a 20 anni la vita gli ha messo sul suo cammino un ostacolo mai pensato e che con forza e fede l’ha disintegrato: il cancro.

Sovvertendo la teoria pirandelliana, sempre più attuale, dove ognuno di noi si cela dietro ad una maschera o per volontà o perché così visto e giudicato, una maschera che è l’aspetto esteriore dell’individuo, dove il personaggio è condannato a recitare sempre la stessa parte, verificandosi così la distruzione fisica del personaggio stesso, Fabio va oltre, frantuma la maschera e si mette a nudo. Nascono così due grandissimi successi di critica e pubblico: Cancro non mi fai pauraLa paura non esiste.

Ora è in vendita il suo terzo libro e in quest’intervista lo scrittore, anche se non ama essere definito tale, si racconta aprendosi e offrendo spunti di insegnamento e riflessione per tutti, anche per i fedelissimi sopra citati, su ciò che veramente conta nel nostro cammino terreno.

D: Il titolo del tuo ultimo libro è  Ti cerco da sempre.  Che cosa cercavi e che cosa hai trovato?

R: Nella vita si cerca tutto e si cerca niente. Ci sono tanti momenti tutti diversi, strani e particolari. Una vita che mi ha messo con le spalle al muro all’età di 20 anni, scoprendo il cancro. Negli ultimi anni ho lavorato con l’intento di cercare qualcosa dentro di me ed ho scoperto che non si può amare gli altri se prima non si ama se stessi. Così ho iniziato ad amare la donna della mia vita. Essere stato malato di cancro ti rende una persona diversa che riesce a vivere con l’anima che è la parte più importante della nostra vita dalla quale scappiamo e non ci dedichiamo mai a cercarla. Viviamo in un mondo di emulazione, di apparenza, di fretta  dove non ci poniamo delle domande, ad esempio: Come sto? Come sta l’altra persona? Durante le mie riflessioni mi sono reso conto di avere un cuore chiuso. Con la ricerca costante, il rosario, pregando e meditando ho capito che gli altri non sono sempre pronti a condividere il dolore.


D: Oggi giorno si parla molto di imparare ad amare se stessi: come si fa?

R: La parola amare è molto abusata nella nostra società, mal usata e mal praticata. La chiave di lettura è la fede, anche se oggi giorno essere cattolici sembra una cosa di cui vergognarsi invece io sono orgogliosamente cristiano cattolico! Sono un uomo di fede con tutti i suoi limiti e difetti, ma che cerca sempre di vivere il Cristo umanamente. La preghiera è un grande aiuto, non soltanto nel momento del bisogno, ma sempre. Gesù ti ascolta e ti parla attraverso i gesti. Ha aperto un cuore crudo e chiuso come il mio ad una donna che mi ama e che condivide con me i dolori, ma anche le gioie ed i momenti belli.


D: Come hai conosciuto questa donna?

R: Al Festival del Cinema di Roma. E’ un’attrice mediterranea come me. Ambedue i nostri padri sono morti  da poco, repentinamente, non per loro volontà ma per un incidente. Abbiamo fatto del dolore che ci ha accomunati un inno d’amore e di gioia.


D: Parlami del tuo percorso di fede, come è nato e come si è evoluto?

R: Fin da piccolo sono stato cristiano cattolico. Sono cresciuto in una famiglia con valori cattolici ben saldi. Ho una fede mai subita, ossia non vado a Messa alla domenica per dovere, ma per piacere. Con la meditazione, la preghiera quotidiana ed il rosario, ho maturato la convinzione che Dio ci ascolta. Che non ti lascia mai solo nella vita , anche quando hai una malattia  come è capitato a me (un cancro alla tiroide che si è rifatto per ben tre volte), anche quando ti muore un padre per un incidente non da lui provocato, anche nei mille momenti in cui la vita dice no. Il Signore è sempre al nostro fianco, è una certezza. Quando sono in preghiera mi rinfranco e mi rinfresco l’anima. Quest’ultimo romanzo, da me scritto, è il trionfo dell’amore come intendeva San Paolo, l’amore verso una donna e verso gli altri , non un amore bacchettone, non una fede bacchettona, ma qualcosa di estremamente diverso.

D: Come preghi?

R: Mi offro di fronte al Signore con tutta la mia sofferenza, offro tutti i miei dolori, lo ringrazio per i giorni che mi sta dando. E’ come un cammino nel deserto fatto di luce, ma anche di fuoco, di stanchezza ma anche di ristoro. Prego attraverso le semplici preghiere canoniche e preghiere mie, inserendo tutte quelle persone che ogni giorno mi chiedono di aiutarle e tutti i malati che mi scrivono lettere.

D: Spesso molte persone dopo varie sofferenze si domandano: perché proprio a me? Se esiste un Dio, perché?

R: Sono domande stupide da porsi! Il principio della fratellanza dove sta? Giovanni Paolo II disse che: “Il dolore è di chi lo merita, di chi è in grado di sopportarlo”.


D: Durante la malattia non hai mai pensato di gettare la spugna, di pensare se combattere avesse  un senso?

R: Sicuro, certo, è normale, non solo nella malattia ma anche negli alti e bassi quotidiani. C’è, però, una forza interiore che mi sprona ad andare avanti per me stesso e per chi mi ama.

D: Come si trova questa forza interiore?

R: Arriva all’improvviso. E’ una grande luce che la senti, la vivi. Noi rincorriamo la vita, ma è la vita che rincorre noi.


D:  In Ti cerco da sempre tu sei Andrea. Che cos’è quel qualcosa di speciale che sta per accadere nella sua vita?

R: Andrea sono io che si guarda allo specchio. Dice che ha avuto un attacco di panico di gioia, perché ha fatto riemergere qualcosa che aveva soppresso dentro di se. Vive con serenità dolori e gioia che ogni giorno ci sono.


D: Hai scritto tre libri che sono il frutto di evoluzioni che hai avuto. A quando il prossimo?

R: Non sono uno scrittore, mi limito ai flussi di coscienza. Ho scritto quello che sentivo dentro. Ho aiutato me stesso. Non faccio progetti. Non vivo pensando a domani, ne a ieri, vivo il presente nella sua interezza. In questo momento ho un cuore pieno di amore per la donna che amo, che sa prendersi cura di me e per una madre superlativa.


D: Ti aspettavi tanto successo?

R: Perché, ho avuto successo?


D: Chi è Fabio Salvatore nel privato?

R: Sono come appaio, non ho più la maschera. Sono timido anche se mi sono messo a nudo. Amo stare ritirato. Ho una grande voglia di vivere.



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