The Red Lips ha il piacere di intervistare in esclusiva Domina Sreni, mistress a Milano per pratiche BDSM, medical bondange e fetish latex pvc leather.
Le pratiche si svolgono nell’Atelier Dada, uno studio attrezzato per il BDSM.
Grazie alla sua disponibilità Domina Sreni ha risposto alle seguenti domande sul mondo Femdom.
1) Hai iniziato per caso a fare la mistress o c’è stato qualcosa che ti ha spinto?
Se devo dare origine alla nascita verso le pratiche sadomasochistiche potrei affermare che l’interesse di queste fantasie sono nate attraverso il mio fascino caratterizzato verso immagini di donne dominanti, forti, indipendenti, di potere, donne che nella loro femminilità sensuale trasmettevano una sorta di leadership sugli uomini, già da parecchi anni fa.
Questo lo potrei definire come il primo passo di ciò che irriducibilmente si è poi messo in pratica, inizialmente in modo irregolare, giocando a fare la cattiva con un mio compagno di classe alle scuole medie, premettendo che tra me e lui la relazione avveniva in funzione del mio comando, di un mio dettare legge, non di certo perché tra noi due era nata una storiella d’amore tra 2 ragazzi sui banchi di scuola.
Io proponevo, lui ci stava e si sottoponeva.
Allora e poi col tempo a venire non avrei mai immaginato che queste fantasie di esplorazione, ove alla loro base c’era un desiderio di affermare il comando, si sarebbero stabilite in futuro in modo attivo e di gioco consenziente e casuale (ovvero senza insistenza) con qualcun’altro, mettendomi di fronte ancora in questa logica di potere Femdom di attrazione, di attenzione verso una donna dominante e di interesse verso le pratiche D/s (Dominazione-sottomissione).
2) Che sensazioni ti provoca essere dominatrice e cos’è la cosa che ti piace di più?
Quello di provare piacere nell’elargire un mio potere, di porre delle regole da un lato e di vedere gli effetti dell’obbedienza dall’altra, creando uno scenario.
Nonostante il sadomaso è un modo per conoscere la sessualità e la dominazione potrebbe lasciare intravedere una certa forma di sesso, nella mia concezione di regola sul sesso maschile o di piacere sessuale non rientra nel suo sistema vivente nel mio stile di dominazione, anzi spesso lo assoggetta mettendo alla prova chi si sottomette a me facendolo rinunciare al piacere secondo la mia decisione.
Nel ripartizione dei ruoli Domme/sub, sottomettere richiede un linguaggio, un ordine, un permesso e vietato, un controllo, una punizione; tutti questi elementi nel loro insieme danno fisicità alla dominazione.
Riguardo le pratiche farei prima a dire quelle che non mi interessano praticare e che sono elencate sul mio sito.
3) Dove avvengono le pratiche e cosa è presente?
Tutti i miei giochi avvengono nel mio studio. Una galleria fotografica presente sul mio sito le descrivono particolarmente. Invito i lettori a visitarla.
4) Ti richiedono anche pratiche “estreme”? (es. fisting, pissing, scat, penetrazione dell’uretra) Quali limiti ci sono?
Premettendo che sono una Dominatrice che pratica soprattutto disciplina e bondage, il termine estremo mi fa sorridere e talvolta mi spiega delle perplessità, delle stranezze, dello sbilancio nel peso di questa parola.
Per esempio ho incontrato soggetti che sono stati disposti a ricevere 200 o forse più frustate sul sedere, dormire ingabbiati in un luogo buio e gelido per lungo tempo, subire 50 ceffoni forti, ecc. ecc. piuttosto che essere penetrati con un fallo di gomma, anche di piccole dimensioni.
Ciò significa che per me “estremo” non ha in realtà un codice definito nei miei giochi, forse ne presupporrebbe un’individualità di sottomissione.
Mentre se la definizione di estremo rientra nel campo del sadismo, allora la corrispondenza è ben diversa dal mio punto di vista. Perchè il sadismo disegna uno stato in cui chi domina sull’altro interviene in termini di non sicurezza e di non consensualità.
Sempre dal mio punto di vista il territorio del sadico è un territorio che oltrepassa, forse anche il dare da un lato e il subire da un altro, frustate, sputi, ceffoni; ci imporrebbe un giudizio morale di sdegno verso un’attività ritenuta come negativa e perversa, ma il sadismo nel suo proposito ha secondo me un’analisi e un’interpretazione molto più complessa e più negativa dagli effetti di ordine, di divieto e di punizione disciplinare.
Come nella sessualità, nella Dominazione esistono due unità secondo me importantissime che ho dedotto dalla mia esperienza; ovvero la fantasia e il corpo fisico del sottomesso. Non solo la fantasia costituisce la struttura di un incontro e l’inizio di un gioco ma anche il corpo del sottomesso si lega al potere della Dominatrice.
In questo ci sarebbe una ragione per non trasgredire dei limiti stabiliti per chi ha armi in mano prima di iniziare una sessione di dominazione, l’intuizione e l’accorgimento di questi da parte di chi domina è una regola fondamentale ed è per me espressa anche come una regola morale affinché i giochi possano proseguire in un incontro senza troppa tensione e senza far sì che il gioco possa produrre dei pericoli.
Le resistenze “fisiche” non sono mai teoriche e possono dipendere da svariati fattori.
Praticare D/s-Femdom senza buon senso può catapultare certe situazioni.
5) Qual è il tuo look durante le pratiche?
Parlando di me stessa, adoro la pelle! (abiti, gonne, pantoloni, camisole, guanti, giubbotti e cappotti) e adoro gli stivali, ne ho tanti.
Ti dirò che la pelle è molto approvata. Ci sarebbero anche il pvc, il latex oppure le divise, però la pelle in un certo qual modo apparirebbe più minacciosa e cruda.
La dominazione richiede all’occhio di chi mi guarda elementi di carattere feticistico e dominante, nondimeno in questo apparire quando acquisto un capo in pelle ma soprattutto quando acquisto un paio di stivali con il tacco lo faccio in primis per me stessa poiché il tenore di un tacco a spillo dona femminilità, sensualità e perché mi piacciono! Secondariamente sfrutto l’idea di indossare gli stivali che acquisto nelle sessioni in quanto coincidono con il piacere visivo, danno un compenso allo schiavo, lo lusinga al desiderio di toccarli, di adorarli, di leccarli, di farmi complimenti per la loro foggia, per come cammino, per come accavallo le gambe, ma si prolungano nel loro impiego in alcune pratiche come il crushing, trampling ecc. Nella mia maniera la chiamo: la compatibilità tra stivale e evento. Non si sdoppia.
6) Ci sono delle regole? (se si quali) Hai mai detto no a qualche richiesta?
Se mi permetti ti cito una frase di Donatien Sade “La morale impone una critica”. Ebbene: io critico e la critica non impone in realtà una fragilità né una sconfitta, ciò vuol dire che di fronte a certe “voglie” dico di no e basta perché non corrispondono semplicemente al mio piacere e al mio modo di concepire la dominazione nelle sue dinamiche. Se poi questo no diventa focolaio di un pregiudizio o di un giudizio dall’altra parte non mi interessa.
7) Quali sono le persone che incontri? Ci sono anche donne/trans/coppie?
Sono soprattutto uomini che incontro e che richiedono di stabilire giochi di dominazione, questo desiderio da parte loro si concentra sui modelli Femdom e sulle pratiche che mi piacciono dirigere nella mia sede.
8) Qual è la cosa più trasgressiva che hai fatto?
Ahaha… no comment.
9) Sei in una relazione? Se si il tuo lui/lei come l’ha presa?
Attualmente non sto vivendo nessuna relazione sentimentale. La persona con la quale ho avuto un bellissimo rapporto amoroso per diverso tempo era al corrente del fatto fossi una Dominatrice. Lui non faceva parte della scena SM o Fetish, diciamo non c’era “del tutto” tagliato, ma nemmeno il nostro rapporto era molto sotto quest’ottica e non c’è mai stata l’intenzione sin dall’inizio di disporlo in questo modo. E’ stata una bellissima storia d’amore.
Da parte mia sostengo che se l’amore esiste e se l’amore è condivisione, la prima cosa che ho voluto sempre condividere con i miei partner è la verità, essere onesti. Se poi il provare a mettere in piedi una relazione viene inghiottito da un’inibizione, da un pregiudizio, dalla mediocrità, da una frustrazione, da una morale perché sono una Dominatrice allora è inutile sprecare energie.
Intervista con Domina Sreni è un articolo di: The Red Lips