[Intervista]- Corrado Spelli e i misteri del dipinto maledetto

Creato il 23 settembre 2013 da Luca Filippi
Corrado Spelli è un nome d’arte dietro al quale si cela l’ultima rivelazione editoriale della casa Newton Compton. Il suo romanzo d’esordio “La stanza del dipinto maledetto” è un thriller che si dipana su due piani narrativi: la Perugia del XVI secolo e quella del XXI. Un romanzo che tiene il lettore inchiodato alla pagina fino all’intrigante epilogo. Di Corrado Spelli sappiamo che è nato a Medicina, vicino a Bologna, nel 1974 e che è socio di un’agenzia di comunicazione.Per saperne di più sul conto dell’Autore, ho contattato Corrado proponendogli alcune domande per il lettori del blog.
Iniziamo da te: Corrado Spelli, come si legge sul tuo sito, è un nome d'arte. Ci puoi raccontare qualcosa di te e spiegarci il motivo per cui hai scelto un "nom de plume"?Abito a Medicina, in provincia di Bologna, paese noto (?) come sede di uno più grandi radiotelescopi al mondo, la Croce del Nord, dove si lavora al progetto Seti per la ricerca di intelligenze extraterrestri. Città, oltretutto, citata nella Divina Commedia (Pier da Medicina).Con questo voglio dire che paranormale e letteratura, qui da noi, si collegano bene. A parte gli scherzi faccio il giornalista e lavoro in un'agenzia di comunicazione. Adottare il nome d'arte è stato un consiglio della casa editrice e posso dire che ci si abitua facilmente.  
Il tuo romanzo "La stanza del dipinto maledetto" pubblicato con la NewtonCompton è un thriller con una forte matrice esoterica: passato e presente si intrecciano per portare il lettore alla soluzione dell'enigma. Come è nata l'idea alla base di questo libro?
Non mi ero fatto una scaletta, l'idea iniziale era quella di un romanzo di genere paranormal ambientato in Italia, senza alcuni personaggi ormai abbondantemente usati in questi ultimi anni: vampiri, fantasmi, zombie... Una volta individuata la figura dell'uomo che ha venduto l'anima al diavolo, ho cominciato a costruirci attorno una storia. Tutti i capitoli storici, ad esempio, nella prima stesura non c'erano, le vicende storiche venivano narrate dai protagonisti al giorno d'oggi. Solo in seguito ho deciso di creare l'alternanza narrativa tra le due epoche, questo per dare un respiro più ampio al romanzo. Alcuni hanno apprezzato, altri meno, dipende dai gusti.  
Come si è svolto il lavoro di documentazione e quanto ti ha impegnato?
E' stato abbastanza impegnativo, nonostante il mio non sia propriamente un romanzo storico volevo evitare errori grossolani, per cui mi sono documentato per bene. Per fortuna, data la passione di mio padre per l'arte e l'antiquariato, non mi mancano le fonti bibliografiche. Per il resto, mentre lo scrivevo, sono stato a Perugia per qualche giorno, era doveroso un passaggio nelle strade che avrebbero ospitato i miei protagonisti.
Cosa significa per te scrivere? Esistono dei momenti particolari o alcuni stati d'animo più propizi al processo creativo?
Il pensiero di potermi svegliare ogni mattina e mettermi seduto davanti al computer a scrivere romanzi è ancora un sogno, però ho la testa molto dura e qualche risultato sta arrivando. Il mio processo creativo ha bisogno di caffé e silenzio, al limite musica strumentale, molto tranquilla. Per il resto meglio il pomeriggio del mattino, ottima la notte, se gli occhi reggono. Per la verità, fin quando non si riesce a fare di quest'arte un mestiere, bisogna adeguarsi a tutto, questo romanzo è nato di notte, di sabato, di domenica, in vacanza. Ora, per fortuna, mi sto ritagliando un po' di tempo anche durante il giorno per poter scrivere con maggior continuità e in orari "umani".
Work in progress: ci puoi raccontare che cosa bolle in pentola?
Il primo pensiero va al desiderio di chiudere questo romanzo, chi l'ha letto avrà capito che non può finire così. La seconda parte è quasi pronta, sarà la casa editrice a decidere se continuare, ovviamente è un discorso di vendite. A parte questo sono a buon punto nella stesura di un nuovo libro, una storia che mi sta molto a cuore, ambientata dalle mie parti, che si dipana in quattro diverse estati, 1944, 1985, 2006, 2013. 
Grazie a Corrado, per la disponibilità. Potete visitare il suo sito cliccando qui.
Vi lascio il booktrailer de “La stanza del dipinto maledetto”.

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