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Intervista: Daniele Gaspari ci parla di Percy Jackson e dei suoi progetti futuri

Creato il 16 aprile 2015 da Susi
Intervista   Intervista: Daniele Gaspari ci parla di Percy Jackson e dei suoi progetti futuri   Daniele Gaspari ci parla di Percy Jackson e dei suoi progetti futuri   La parte più bella ed emozionante dell'avventura alla Fiera del libro per ragazzi di Bologna è stata senza dubbio poter incontrare e scambiare due chiacchiere con uno degli illustratori che più stimo e ammiro nell'ambiente dell'editoria italiana.
Non solo un momento da fangirl in cui poter poter toccare, in questo caso ammirare dal vivo, l'opera di Daniele ma scambiare anche commenti e aspettative per il futuro. Proprio per questo abbiamo concordato di realizzare una nuova intervista, vi ricordo la prima a questo link, dove poter affrontare nuove tematiche e delucidazioni in merito al suo lavoro, le nuove conquiste e le aspettative per il futuro senza dimenticare un insight particolare sulla cover conclusiva della serie Percy Jackson e gli Eroi dell'olimpo, Il sangue dell'Olimpo libro disponibile all'acquisto dallo scorso 14 Aprile.     Partiamo con l'intervista!   Intervista: Daniele Gaspari ci parla di Percy Jackson e dei suoi progetti futuri  
  • Ciao Daniele! Bentornato come ospite sul mio Blog! Sono onoratissima.
Ciao Susi, l'onore è mio!  
  • In questi giorni è in vendita il quinto libro che chiude la serie Percy Jackson e gli Eroi dell'Olimpo. Come ti senti dopo aver portato a termine il lavoro che maggiormente ti ha fatto conoscere nel mondo dell'editoria?
Famoso! Scherzo. Ma in piccola parte è vero. Molti hanno iniziato a seguirmi su Facebook, sia illustratori che lettori. I primi logicamente per un fattore tecnico professionale, i secondi invece per cercare di avere informazioni, o per chiedermi spiegazioni sul perché interpreto in maniera diversa alcune cose rispetto all'immaginazione collettiva. Qualcuno mi riconosce e mi ferma, e questa è una cosa inaspettata che mi ha fatto piacere e allo stesso tempo mi ha fatto riflettere: la gente comincia ad interessarsi non solo al prodotto finale ma anche a seguirne l'evoluzione, a seguire chi lo costruisce e realizza, quindi nel mio caso a seguire me come persona, i miei percorsi, il mio modo di pensare e la mia filosofia. Si crea così un dialogo, uno scambio di pareri ed opinioni che spesso porta, come nel famoso caso del Tartaro nella Casa di Ade, ad un confronto positivo. Come diceva Marcel Proust, "Il vero viaggio di scoperta non consiste nel cercare nuove terre, ma nell'avere nuovi occhi".  
  • Puoi parlarci di come è evoluto il tuo lavoro dal primo libro della serie a Il sangue dell'Olimpo?
C'è stata un'evoluzione drastica ma sono pronto a scommettere che nessuno l'ha notata mettendo in confronto il primo volume con l'ultimo ufficiale de Il sangue dell'Olimpo. I 5 volumi infatti (compreso Il sangue dell'Olimpo ufficiale) sono abbastanza simili fra loro come stile ed impostazione. Forse la differenza la si vede più nella cura dei dettagli, anche se non c'è un'evidente evoluzione perché siamo rimasti abbastanza coerenti con le scelte iniziali, quindi Percy è sempre "unico protagonista misterioso" nella scena che rappresenta la "chiave di svolta". Questa sorta di gabbia ci ha permesso di rendere immediatamente riconoscibile la serie intrappolando però la creatività. Nella proposta "non scelta" dell'ultima cover invece potrete avere un assaggio del mio rinnovato modo di costruire le scene. Allora ditemi, cosa notate di diverso?  
  • Parlaci di com'è nata l'idea di far scegliere ai lettori quale delle due cover proposte realizzare per questo ultimo volume.
L'idea è stata condivisa con Mondadori per permettere di rendere i fan un po' protagonisti della loro saga preferita. Eravamo curiosi anche di conoscere la loro risposta al fatto di poter scegliere fra due cover differenti per lo stesso libro e di vedere come si distinguevano le preferenze tra le varie categorie dei lettori.  
  • Tu quale cover avresti scelto?
La B, quella in cui Percy si lancia dal Partenone, perché per la prima volta il protagonista non è rappresentato in modo statico ma compie un'azione eroica e la prospettiva risulta più spinta.  
  • Il tuo lavoro con i libri di Riordan finisce con Percy Jackson o hai in servo altro per i lettori italiani?
Non c'è ancora niente di ufficiale, ma penso che Mondadori e Riordan mi vogliano ancora mettere alla prova…  
  • Raccontaci della tua esperienza come illustratore per la casa editrice Pocket Jeunesse. Come ci si sente a vedere i propri lavori sugli scaffali esteri?
Pocket Jeunesse (o PKJ) è francese, con sede a Parigi, ma ci parliamo in inglese. E' da un po che non lo parlo ed ho dovuto rispolverarlo un po'. Mi ha fatto bene perché ormai siamo in un mondo talmente globalizzato e tecnologico che dobbiamo considerare il lavoro ed i contatti con l'estero come normale routine quotidiana e farci trovare pronti. Ma torniamo a noi. Come mi sento? Mi sento italiano. All'inizio della mia carriera mi confrontavo con realtà locali, vicine al paese dove abito e dove ho studiato. Tutto il mio mondo era lì, a portata di mano, ed era lì che pensavo di dovermi piazzare; fare il lavoro che mi piaceva, trovare un posto sicuro vicino a casa, e vivere con quella tranquillità che mi avrebbe accompagnato per tutta la vita. Ora invece mi confronto con un mondo più ampio, quello reale, e vedere i propri lavori sugli scaffali esteri fa affiorare il proprio senso di appartenenza nazionale e da una soddisfazione immensa.  
  • Entriamo in merito al tuo lavoro di illustratore. Quali sono le tue prossime sfide? Quali sono gli obiettivi che vorresti raggiungere rispetto le nuove cover da realizzare?
Sicuramente l'interattività e l'animazione. Mi piacerebbe vedere in futuro la gente entrare in libreria, prendere un libro qualsiasi ed interagire con esso mediante la tecnologia. Proviamo a pensare di puntare il nostro smartphone o tablet sulla cover del sangue dell'Olimpo ad esempio, e vedere l'illustrazione che si anima come un trailer di un film. E' fantastico! Questa è una delle mie prossime sfide sulla quale sto lavorando con altri ragazzi.  
  • Il tuo lavoro di illustratore tocca anche altri ambiti lavorativi che non siano legati all'editoria? Ti andrebbe di parlarcene e spiegarci in breve in che costa consiste?
C'è l'artista che realizza opere pensando che sia bene far vedere alla gente, e il comunicatore che produce cose per far vedere alla gente ciò che vuole che sia visto con un secondo scopo, quello di far desiderare un prodotto o un servizio ai fini della vendita e del guadagno. Mi sono laureato in comunicazione visiva pertanto sono un comunicatore impegnato in altri ambiti. Cerco di farlo bene continuando a sperimentare senza paura di sbagliare, perché alla fine imparo molto dai miei errori. Dobbiamo creare curiosità producendo immagini capaci di sedurre i desideri reconditi della gente, con ogni mezzo e con ogni cosa. Sostanzialmente consiste in questo il mio lavoro fuori dall'editoria. Siamo attorniati da questo meccanismo, in Tv, sulla stampa e oggi anche su internet. Ora chiedetevi: che amaro si beve per sentirsi una coppia felice? Amaro Averna. Come si fa a vivere in un mondo buono? Consumando i prodotti Mulino Bianco. Ancora. Come si passa un magico Natale portando la felicità in tavola? Bevendo Coca Cola. E che cosa si mangia al mattino a colazione per avere un Buongiorno speciale? La Nutella. Il meccanismo è sempre lo stesso. Si usano mezzi ed elementi reali come foto, segni, frasi, colori, vestiti, telefoni, cibi e situazioni per ricostruire emozioni surreali, desiderate, e alla fine consumiamo i prodotti per ciò che ci fanno essere più che per quello che sono. Abbandoniamo il sentiero della realtà, dell'informazione, delle sbrodolate di testo e delle spiegazioni tecniche per seguire la strada dei desideri, che creano bisogni, spesso inesistenti, ma che fanno bene al cuore. E se è vero che un'immagine vale più di mille parole, allora cosa scrivo a fare? La prossima volta vi faccio un disegno!  
  • Un illustratore, estero o italiano che stimi, uno che ammiri e a cui ti ispiri?
Stimo Si Scott, ammiro Emi Haze e mi ispiro a Daniele Gaspari.  
  • Un illustratore, che diversamente dal tuo lavoro non opera sulle manipolazioni delle immagini, ma sulla realizzazione ex novo che ti piace?
Non è più in vita. Si chiamava Vincent Van Gogh.  
  • Piccola curiosità: Hai mai letto i libri per cui presti il tuo lavoro nel realizzare le cover?
"Il segreto per annoiare è dire tutto" diceva Voltaire, e se non c'è due senza tre, vuol dire che dovrai richiedermelo nella prossima intervista!   Simpaticissimo Daniele! Non vedo l'ora di potergli fare nuove domande!     Ma passiamo alla sorpresa che ho in servo per voi!   La Mondadori mi ha dato la possibilità di poter mettere in palio una copia del libro, quindi si organizza un bel giveaway!     Questo il banner:
Intervista: Daniele Gaspari ci parla di Percy Jackson e dei suoi progetti futuri   <a href="http://bookishadvisor.blogspot.com/2015/04/intervista-daniele-gaspari-ci-parla-di.html"><img src="http://i1318.photobucket.com/albums/t656/Susi_Marcone/percy%20jackson%20banner%20ga_zpsypk9qbpo.png" border="1" width="250" /></a>
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PS: Il GA termina il 25 a mezzanotte, il giorno seguente sarà estratto il vincitore.
Non mi resta che augurarvi buona fortuna!
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- A presto Susi


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