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Intervista della fanzine dell'HFC Falke „Dicke Falken“con Hannes, tifoso e socio del Cava United F.C.

Creato il 05 ottobre 2015 da Stefano Pagnozzi @StefPag82
Intervista della fanzine dell'HFC Falke „Dicke Falken“con Hannes, tifoso e socio del Cava United F.C.
Intervista dei „Dicke Falken“ (Falchi grassi) pubblicata sulla fanzine ufficiale della neonata squadra di Amburgo: HFC Falke, squadra di proprietà dei tifosi(qui dettagli), dedicata alla realtà di Cava United(qui dettagli) e alle iniziative italiane di coinvolgimento dei supporters.
Intervista dei „Dicke Falken“ (Falchi grassi) con Hannes, tifoso e socio del Cava United F.C.
HFCDF: Salve Hannes! E’ bello riuscire a realizzare questa breve intervista. Raccontaci un po’ del Cava United F.C.. Come sei venuto in contatto con questa realtà e come sono nati i tuoi rapporti con i tifosi dello United?
Hannes: Sono originario di Coblenza e vivo a Magonza. Nel 2010 sono stato, più o meno per caso, ad una partita della Cavese (Cavese-Lanciano) e in quell’occasione ho conosciuto alcuni ragazzi di Cava. Quando nel 2011 sono andato a Napoli a studiare li ho ricontattati. Purtroppo quell’anno la S.S. Cavese 1919 non si iscrisse al campionato a causa di grossi problemi finanziari. Era una situazione molto difficile e non si sapeva se la società fallisse o meno poiché non ci fu un vero e proprio fallimento sportivo. I miei amici di Sogno Cavese, un’associazione nata nel 2010 a supporto della Cavese, si sono impegnati in maniera estenuante nell’idea dell’azionariato popolare, cercarndo di realizzarlo nell’ambito della S.S. Cavese 1919 prima e poi in un nuovo progetto di calcio cittadino dopo che questa non riuscì a proseguire la propria storia. Alla fine non funzionò, anche perché non mancarono le opposizioni e le incomprensioni. Così quelli di Sogno Cavese, spinti anche da gran parte della tifoseria organizzata, fondarono una squadra nuova insieme a degli imprenditori locali, l’ASD Aquilotto Cavese, e cominciarono a giocare in terza categoria utilizzando anche i simboli della S.S. Cavese con il beneplacito degli amministratori della società, peraltro ancora oggi non fallita. Conosco bene questa parte della storia perchè sono stato tutto quel campionato 2011/2012 e così sono cresciuti e si sono intensificati i miei rapporti  di amicizia. A fine campionato l’Aquilotto Cavese fece una fusione con un’altra squadra che giocava in città con il titolo di una squadra della provincia, riunendosi sotto il nome di USD Cavese, oggi per i tifosi della città erede della S.S. Cavese 1919.
Questo sviluppo non accontentò i ragazzi di Sogno Cavese, anzi ci fu la conferma che la direzione e la struttura di questa società e del calcio fino ad allora amato era rimasta con le stesse problematiche della società che c’era prima. A questo punto hanno nuovamente fondato una squadra, denominata Cava United F.C. che dalla stagione scorsa milita nella seria più bassa del calcio italiano. Penso che sia importante dire che non si tratta solamente di una squadra di calcio, ma che tutto ciò che è nato forma un progetto più ampio e che riguarda la loro città non solo in ambito calcistico: essi organizzano tornei con bambini, scuole, oratori e un torneo per adulti e tante altre cose per far capire che il calcio è un mezzo per unire la gente anche nel sociale per ricreare una comunità che si rispetti e si aiuti.
HFCDF: Sappiamo che in Italia sono nate tante squadre gestite dai tifosi (ad esempio Centro Storico Lebowski). Ci puoi raccontare un po’ a che punto è la situazione al momento?Hannes: La situazione italiana di squadre gestite totalmente o partecipate dai tifosi si sta sviluppando ormai da dieci anni ed è in continua crescita. Il motivo di questa crescita è semplicemente che il calcio italiano sta così nella merda che ogni anno falliscono cinque, sei, sette società di grande tradizione e che c’è tanta corruzione (non meno gravi i problemi che riguardano direttamente i tifosi e gli stadi vuoti come ad esempio il caro-biglietti, la repressione,  etc.). Credo che la maggior parte della gente lo sa e sa anche che non fa più tanto piacere vedere quello che offre il sistema calcio oggi e pian piano ne prende coscienza. Ci sono allora delle diverse squadre nuove come per esempio a Roma vi è il conosciuto Atletico San Lorenzo e l’Ardita San Paolo, a Napoli la Stella Rossa, il Quartograd e Lokomotiv Flegrea, squadre di azionariato popolare molto seguite, ma ce ne sono ancora tante e tante ne stanno nascendo. Non solo squadre neonate e fondate proprio dalla tifoseria ma anche squadre che vedono il coinvolgimento dei Supporters Trust che stanno facendo passi da gigante.
Intervista della fanzine dell'HFC Falke „Dicke Falken“con Hannes, tifoso e socio del Cava United F.C.Tra gli esempi di maggior rilievo Taranto, dove il Supporters Trust Fondazione Taras ha salvato il Club per ben due volte negli ultimi anni oppure Ancona dove il vecchio Presidente ha lasciato il titolo al Trust e finanzia il progetto dall’esterno. Un altro esempio conosciuto è il Parma di cui non sappiamo ancora come si svilupperà, ma anche qui si è formato un Supporters Trust. Insomma si può dire che per l’Italia il malessere del calcio è stata anche una fortuna. Questo ha avuto l’effetto positivo che i tifosi si sono organizzati e sono diventati attivi e autonomi.
HFCDF: Dove sta il Cava United F.C. al momento e dove vogliono arrivare? È un obiettivo del Club anche arrivare nelle serie superiori oppure la società è contenta di restare nelle  serie minori?Hannes: Cava United, nella prima stagione giocata, ha perso purtroppo 1:2 la finale dei playoff per salire in seconda categoria. Ovviamente abbiamo tutti pianto dopo la partita, ma la nostra vittoria più grande è stata quella di essere andati in 100-150 persone in trasferta e che queste erano pure persone che di solito non vengono sempre a sostenere lo United; questo significa che c’è sempre più gente che apprezza il progetto. Lo scopo sportivo naturalmente è di salire e di giocare in campionati più importanti, ma non ad ogni costo e non subito. Credo si possa dire a medio termine.
HFCDF: Hannes, grazie per l’intervista.  Un’ultima e breve domanda che chiediamo sempre per terminare le nostre interviste: dove vedi il HFC Falke tra cinque anni?
Hannes: Vedo il HFC Falke nella Oberliga (campionato più alto della regione di Amburgo). Non è facile ma è raggiungibile. È bello che ad Amburgo si sia creato una cosa simile e mi dispiace solo che vivo così lontano che non posso venirci più spesso. Ma è una cosa fantastica. Il calcio dei grandi non lo potremo cambiare e mi farebbe piacere se fossimo in grado di trovarci un nostro spazio e per fantasticare nel futuro credo che il sogno di tutti sarebbe di  fondare in un modo o l’altro un campionato o una federazione propria.
da: ilcalcioedellagente.it

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