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Intervista di Alessia Mocci a Michele Gentile ed al suo “I graffi del buio”

Creato il 18 marzo 2011 da Nasreen @SognandoLeggend

Intervista di Alessia Mocci a Michele Gentile ed al suo “I graffi del buio”

Intervista di Alessia Mocci a Michele Gentile ed al suo “I graffi del buio”
I graffi del buio”, edito nel 2010 presso la casa editrice Linee Infinite, è l’ultima pubblicazione di Michele Gentile. Michele inizia nel 2008 con la poesia e con la pubblicazione “Sassi nel Fiume”, silloge di trenta poesie edita dalla casa editrice “Il Filo”.

E chi ha detto che un amante dei versi non si possa cimentare anche con la prosa?

Michele ci da una prova di questa sua predisposizione con dei lavoro eterogenei e d’impronta sociale, infatti, nel 2009 pubblicherà “I respiri del mare” vincendo la prima edizione del concorso letterario nazionale “Premio Massimo Di Somma”,  nel 2010 “I graffi del buio” un romanzo scritto a quattro mani insieme a Monica Baldacchino. “I graffi del buio” è un thriller che denota una spiccata sensibilità verso una tematica, quale quella della pedofilia, che spesso e volentieri viene accantonata. Congratulandoci con il coraggio dei due scrittori vi lascio alle risposte dell’autore sulla sua vita e sulle sue opere.

Buona lettura!

A.M.: Michele Gentile inizia la sua carriera letteraria con “Sassi nel Fiume”, una silloge di poesie. Che cosa ti ha portato al passaggio da poesia a prosa?

Michele Gentile: Amo la poesia più di ogni altra cosa al mondo perché come era solito dire il grande scrittore parigino Leon Paul Fargue – “ La poesia si trova dappertutto ma solo in pochi riescono a vederla” –

Il poeta è principalmente un disadattato, un individuo che custodisce una sensibilità non comune in grado di elevarsi ed inabissarsi nel medesimo istante magari dinanzi ad un tramonto sul mare.

La poesia, così come la percepisco, è quindi puro istinto, vedere e raccontare la vita mediante sensi non convenzionali.

In quest’ottica è nata la mia prima pubblicazione. “Sassi nel fiume”, una silloge di trenta poesie, delle quali più della metà scritte in età adolescenziale, che pressava urgente dalla profondità della mia anima, una prova di forza contro me stesso finalizzata a comunicare ogni più piccola emozione interiore.

Fin da piccolo ho voluto vivere il mondo poeticamente ed oggi, grazie anche alla mia casa editrice Linee Infinite, con la quale collaboro come editor di poesia, posso dire di aver soddisfatto questa mia esigenza.

Il passaggio alla prosa costituisce per me unicamente un cambio d’abito momentaneo. È come indossare un vestito che sai bene ti servirà solo per qualche festa o cerimonia per tornare poi ad utilizzare panni più comodi. La poesia rimane la mia priorità.

A.M.: 2009 e 2010. Due romanzi. “I respiri del mare” ed “I graffi del buio”. Quanto pensi di essere cresciuto a livello stilistico?

Michele Gentile:  “ I Respiri del mare” nasce dal premio nazionale di letteratura Massimo Di Somma. Romanzo vincitore, romanzo che ha una genesi particolare: ricordo di aver appreso la notizia del premio da un giornale romano, di essermi incuriosito non poco e, la notte successiva, di aver sognato qualcosa. Quel qualcosa era appunto la trama de “I Respiri del Mare”: dovevo soltanto da tradurlo in testo. Sono affezionatissimo al mio primo romanzo, grazie a questo libro ho provato la forte emozione di vincere un premio letterario, nella mia città, gareggiando con autori validi e preparatissimi.

“ I Graffi del Buio” invece è un progetto voluto fortemente  da me, del quale ho fatto partecipe una scrittrice del mio territorio, Monica Baldacchino.

Volevo affrontare un tema scomodo, crudo e purtroppo sempre molto d’attualità: la pedofilia. Non ci siamo risparmiati e non abbiamo addolcito la pillola, è un romanzo davvero aspro e reale. La letteratura per come la vedo io rappresenta il mezzo ideale per entrare nella coscienza delle persone ed invitarle a riflettere con più attenzione sulla realtà circostante. Sono due romanzi chiaramente diversi, sia per contenuti che per stile, personalmente ho puntato molto su di una scrittura chiara e veloce, in grado di interessare il lettore.

A.M.: Com’è stata l’esperienza di “I graffi del buio”? Scriveresti nuovamente a quattro mani?

Michele Gentile: Nel progettare e creare un romanzo come “I Graffi del buio” erano necessarie due cose sostanzialmente: documentazione e distacco.

Ci sono voluti circa quattro mesi per la prima fase. Siamo riusciti ad ottenere una notevole quantità di informazioni mediante articoli pubblicati dalla carta stampata e su internet, contattando operatori del settore e responsabili di case famiglia,siamo riusciti anche ad estrapolare alcuni files decriptati dell’ FBI…insomma per poter rappresentare un dramma come quello della pedofilia dovevamo entrare nel vivo della tragedia.

Non siamo tuttavia stati capaci di rimanere totalmente distaccati da ciò che apprendevamo e rappresentavamo nella storia. La tessitura thriller data al romanzo ha poi alzato il ritmo del testo ma ti assicuro che il contenuto, sebbene romanzato ed inventato è molto più vicino alla realtà di ciò che può pensare.

Stilisticamente parlando scrivere a quattro mani è stato impegnativo, soprattutto quando dovevamo ricavare dalle nostre giornate il tempo necessario per incontrarci e confrontare i lavori. È stato però anche  molto affascinante ed istruttivo. Credo molto nelle contaminazioni artistiche, nel mescolare stili ed idee, sono opportunità vere per crescere ed imparare.

Io e Monica Baldacchino ci siamo trovati bene e ci siamo amalgamati senza troppi problemi. Collaborare con un altro autore è un’esperienza importante, lo rifarei anzi ho fatto di più!

A.M.: Il personaggio principale de “I graffi del buio”, Tony Marino, è preda di raccapriccianti immagini. Dove nasce la tua passione per il thriller-tenebroso?

Michele Gentile: Adoro il genere thriller, il ritmo ed i colpi di scena. Il movimento di un buon giallo riesce a tenermi avvinto al testo, mi costringe a restare attaccato alle pagine del romanzo ed ad andare avanti il più possibile nella lettura. Sono poi un grande appassionato di misteri. Mi intriga lo studio delle civiltà perdute come quella dei Maya, degli Egizi e dei Sumeri, mi interesso di miti arcaici e di ufologia, amo lo stile gotico e nella mia libreria primeggiano autori come Lovecraft.

Tony Marino, personaggio chiave de”I Graffi del Buio” è un concentrato di ragione ed istinto. Un giovane poliziotto capace di condurre indagini in maniera ortodossa ma, a seguito di un’infanzia infelice e drammatica, ha maturato un’alchimia interiore in grado di sviluppare in lui un sesto senso molto spiccato.

Tony è il classico personaggio che si muove a proprio agio nei deliri di molti miei pensieri.

A.M.: Pensi che il tuo destino sia la prosa o ritorneresti alla più ellittica poesia?

Michele Gentile: Assolutamente poesia. Ho il desiderio forte di  potermi dedicare totalmente al perfezionamento ed allo studio del fattore lirico, leggere e scrivere poesia non può non appartenere al mio futuro.


A.M.: Quale delle tue pubblicazioni ha maggiormente interessato il pubblico dei
lettori?

Michele Gentile: Le persone che hanno letto “I Graffi del Buio” non sono rimasti insensibili a questo romanzo. Il contenuto forte ed attuale ha lasciato il segno nella maggior parte dei lettori. Abbiamo ricevuto decine di email di congratulazioni per aver trovato il coraggio di affrontare una tematica così delicata, molti ci chiedono dove e come ricavare informazioni per prevenire e studiare il problema in profondità. Ringrazio  Linee Infinite per aver pubblicato questo libro e per aver  appoggiato noi autori in questo viaggio allucinante nel mondo della pedofilia.

A.M.: Hai qualche novità per il 2011? Puoi anticiparci qualcosa?

Michele Gentile: A fine febbraio è prevista l’uscita di un romanzo molto particolare. In realtà è un libro  nato dall’idea del famoso giornalista di Rai Uno, Gianni Maritati. Il Dott. Maritati che mette la sua esperienza e qualità culturale a servizio del nostro territorio puntualmente e generosamente con iniziative valide ed oramai consolidate come La Festa del Libro e della Lettura di Ostia, ha coinvolto in questa avventura il sottoscritto, Monica Baldacchino e la validissima e sapiente scrittrice Cinzia Baldini.

Il risultato è stato un romanzo costituito da tre racconti uniti da un’alchimia letteraria che spero il lettore avrà voglia di gustare. Al Dott. Maritati ed a Linee Infinite che pubblicherà il romanzo, la mia sincera gratitudine.

Michele è stato generoso con noi lettori anticipandoci della sua nuova pubblicazione di fine febbraio. Si nota che la sperimentazione, tipica di un animo poetico, è il suo pane quotidiano e che sicuramente questa nuova uscita non passerà inosservata come del resto le altre precedenti pubblicazioni.

Restiamo dunque incuriositi dalla novità ed aspettando la nuova uscita vi lascio alcuni link utili per visitare qualche informazione in più e per leggere un estratto del capitolo III de “I graffi del buio”: Estratto - Info


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