“L’amore dovrebbe essere un albero le cui radici affondano profonde nella terra, e i cui rami si estendono nei cieli.” (B. Russel)
È con questa frase che Francesca Marano, giovane scrittrice nata a Foggia, ci introduce il suo romanzo, “Come sole e luna”, pubblicato nel luglio 2013 dalla casa editrice ArteMuse, facente parte del Gruppo Editoriale D&M.
Incarna quella che, nel mio immaginario, dovrebbe essere la figura della scrittrice: molto riservata, pacata, quasi temesse di “svelarsi troppo”, e desiderasse farlo solamente attraverso i suoi libri. È un’autrice completa, Francesca Marano, che non scrive solo romanzi, ma anche fiabe per bambini.
C.B.: Ciao Francesca, è un vero piacere averti qui ad “Oubliette Magazine”. La tua storia mi ha colpito. Tu ami scrivere, ma anche disegnare. Hai definito queste arti un “rifugio sicuro”. Da cosa vuole “difendersi” Francesca Marano?
Francesca Marano: Forse dagli altri o forse solo da me stessa e dal timore di essere sempre giudicata. Non amavo essere al centro dell’attenzione e il mio carattere introverso certo non aiutava. Nel mio accogliente “rifugio sicuro”, invece, ero libera di parlare, di confidare i miei timori, e vivere tante, meravigliose, avventure. Il disegno e la scrittura mi hanno sempre permesso di guardarmi dentro, e oggi hanno assunto anche il ruolo di mezzi di comunicazione, che mi permettono di mostrare al mondo la parte migliore di me.
C.B.: Tu hai sempre rifiutato di far leggere i tuoi scritti, e so che è stato il tuo fidanzato ad incoraggiarti a rivolgerti ad una casa editrice. Che cosa ricordi di quel periodo?
C.B.: Sei anche autrice di fiabe per bambini. Vuoi parlarci di questa esperienza?
Francesca Marano: Per tener fede alla mia reputazione, anche in questo caso ricevetti una piccola spinta verso l’avvicinamento a questo, per me nuovo, genere letterario. Fu il mio agente letterario e amico, che non ringrazierò mai abbastanza, a spingermi in questa direzione e lo fece perché, in sua opinione, avevo ancora tanto da dare. Non sono la persona più obiettiva per dire se abbia fatto bene, di certo c’è, però, che dopo l’uscita di quella prima, dolcissima, fiaba, “Giada e la tavolozza magica”, ne seguirono ancora due: “Una rosa senza spine” ed “Oltre la porta dei sogni”.
C.B.: E veniamo al luglio scorso, quando esce il tuo romanzo “Come sole e luna”. Clio, Mirco e Azad sono tre sedicenni, protagonisti della storia. Parlaci un po’ di loro.
C.B.: Sempre a proposito del tuo romanzo, forse l’insegnamento principale che ne possiamo trarre è che la ragione del cuore vince su tutto. Anche nella vita reale per te vige questa regola? Quanto conta andare al di là delle apparenze?
Francesca Marano: Credo che soffermarsi alle apparenze sia l’errore più grande che si possa commettere, in quanto può allontanare la persona da quell’opportunità che aspetta da una vita. Sì, perché il bene ha mille volti, proprio come il male; dovremmo solo imparare a guardare oltre.
C.B.: Ad Assago, il 1 novembre scorso, oltre al tuo romanzo, hai presentato anche “Fata Alessia e la pappa dei Prospi”, un libro scritto a quattro mani con Alessia Borotto e pubblicato da Il Villaggio Ribelle. Di cosa parla questo libro?
C.B.: Progetti per il futuro?
Francesca Marano: In cantiere ci sono già due fiabe, di cui a breve sentirete parlare. Inoltre ricordo l’uscita periodica del romanzo “Il prezzo della dignità” attualmente pubblicato solo attraverso il blog.
C.B.: A chi dedichi i tuoi successi, Francesca?
Francesca Marano: Alla mia famiglia, al mio ragazzo, alla mia casa editrice, ai miei amici e a tutti coloro che hanno avuto fiducia in me e mi hanno spinta a dare sempre il massimo. Infine lo dedico a chi, come me, ha ancora tanta voglia di sognare e di far sognare.
C.B.: Ringrazio Francesca Marano per avere condiviso con noi un po’ del suo mondo e, facendole tanti in bocca al lupo per le sue attività di scrittrice, mi auguro di incontrarla presto.
Written by Cristina Biolcati
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