“Oubliette Magazine” è lieta di dare il benvenuto alla giovane scrittrice di origini bresciane Tamara Vittoria Mussio. Autrice poliedrica, la Mussio ha pubblicato nel settembre 2013 con Lulu la silloge poetica “Quattro stelle cadenti e una lucciola”.
Col solo intento di divertire il lettore, e senza arrogarsi alcun diritto né velleità specialistiche in materia psichiatrica, la Mussio mette in luce uno spaccato della nostra società, in cui ognuno di noi può riconoscere situazioni familiari.
Un racconto dove si rimane a guardare, o meglio, a leggere la scena che ci compare davanti, senza giudicare. Perché spesso, anche gli psicologi nascondono dei segreti e non sono esattamente così come appaiono.
C.B.: Ciao Tamara e grazie per avere accettato la nostra intervista. Tu sei autrice di una silloge poetica e di un libro di prosa. Posso chiederti come mai questo cambiamento di genere, e in quale dei due ti senti più a tuo agio?
Tamara Mussio: Grazie a voi, per avermi ospitata per la seconda volta. Ho deciso di rischiare, mettendomi alla prova con un genere nuovo, dopo aver provato a partecipare ad un concorso indetto dalla Butterfly Edizioni. Nel concorso veniva richiesto un racconto breve che avesse come tema “Bassi alla riscossa”. Visto che sono poco più grande di un comodino, ho pensato di provare. Scrivendo quel racconto mi sono divertita molto e ho pensato che sarebbe stato interessante iniziare a dedicarmi alla prosa, partendo da una forma semplice come il racconto senza alcuna pretesa di pubblicazione. Ho scoperto, proprio mentre sto rispondendo a queste domande, di essere stata inserita nei 10 vincitori del concorso “Bassi alla riscossa”, che produrrà una raccolta con tutti i racconti dei vincitori. Dopo vari anni in cui la prosa per me era sinonimo di “tema in classe”, ho scoperto che scrivere piccoli brani mi si addice, forse più della poesia, perché richiede un impegno maggiore nell’elaborazione di una trama, ma meno attenzione alla musicalità delle parole. Se una poesia, a volte, richiede anche più mesi di revisione, per un racconto breve me ne bastano al massimo due. In più per me la poesia è un qualcosa di personale, di intimo.
C.B.: Come nasce l’idea di “Parla che ti ascolto”? So che questa pubblicazione è legata ad un concorso che tu hai vinto. Ce ne puoi parlare?
C.B.: Fra i personaggi del libro, qual è il tuo preferito? E quello invece che proprio non sopporti? C’è qualcosa di autobiografico in quello che hai scritto?
Tamara Mussio: Essendo tutti personaggi creati da me in un modo o nell’altro mi sono affezionata a tutti. Credo che quello più “fastidioso” per il ruolo che ha nella storia sia il signor Guido Carli, uno dei protagonisti dell’ultima storia. I miei preferiti, invece, sono Alda Palani (Più dura del diamante) e Giovanna Agri (Valutazione psicologica), che mi hanno fatta ridere già dalle prime righe. Come accennavo prima c’è un po’ di me in Mattia Sorrenti. Il vero personaggio che mi rappresenta è il primo paziente della giornata, Giacomo Bonelli. La sua paura dei pennuti in realtà è la mia.
C.B.: Tamara, come abbiamo detto, tu sei autrice di una raccolta poetica e di un romanzo breve. Quali sono le difficoltà maggiori che hai riscontrato nel far pubblicare e poi divulgare queste tue opere? Che immagino avranno avuto un’accoglienza totalmente diversa.
C.B.: Il più bel complimento che ti hanno fatto fino ad ora è?
Tamara Mussio: Ho ricevuto molti complimenti e molte critiche per “Quattro stelle cadenti e una lucciola”. Sicuramente per quella silloge non c’è “un solo complimento” ma la conferma che la poesia “Padre” sia stata quella più forte e coinvolgente. Riguardo a “Parla che ti ascolto” non posso parlare di un complimento, perché si è trasformato subito in una grande opportunità. Il direttore di una compagnia teatrale delle mie zone ha letto il mio libro e un paio di settimane fa mi ha proposto di metterlo in scena trasformandolo in una commedia. Questa proposta mi ha lasciata senza parole e ho accettato subito. Lo spettacolo sarà messo in scena per Ottobre/Novembre 2014.
C.B.: Tu gestisci anche un blog, “Gli Spaccia Lezioni” che si occupa di interviste e recensioni per dare risalto agli autori emergenti. Puoi parlarci di questa attività?
C.B.: Quali progetti hai per il futuro? Stai scrivendo qualcosa attualmente?
Tamara Mussio: I progetti sono molti, il problema è organizzarli! Prima di tutto sto scrivendo il copione teatrale sul quale andrà a formarsi la rappresentazione di “Parla che ti ascolto (…forse)”. In contemporanea mi sto impegnando nella stesura di una poesia sulle donne, che verrà letta, insieme ad altre 3 mie liriche, l’8 marzo 2014, durante lo spettacolo teatrale “Quello che le donne non dicono” organizzato dalla compagnia teatrale Gli Scaccia Pensieri di Castelcovati (BS). Ho iniziato ad abbozzare i primi pazienti del secondo libro dedicato a Mattia Sorrenti. (Chi leggerà il libro scoprirà il finale aperto.) In mezzo a questo ho ancora molti libri e molti autori in attesa di una recensione e di un’intervista (chiedo venia per il ritardo a tutti gli autori, giuro che non mi sono dimenticata di voi!) Una seconda raccolta di poesie (“Primavera invernale”) è in attesa, in un cassetto. Forse un giorno vedrà la luce. Ancora non ne sono certa. Nello stesso cassetto è chiuso a chiave il mio primo romanzo Fantasy-Storico, “Gli occhi di Seth”. Credo rimarrà lì ancora per un po’, visto che per scriverlo ho bisogno di portare a termine ancora degli studi storici su varie epoche e personaggi prima di potermi mettere a stendere una trama definitiva.
C.B.: A chi dedichi i tuoi successi, Tamara?
Tamara Mussio: Per me “Quattro stelle cadenti e una lucciola” e “Parla che ti ascolto” sono traguardi, più che successi, e non sarei arrivata dove sono senza i lettori, perché sono loro a dare importanza ai miei scritti. Credo che sia giusto dedicare tutto quello che sto scrivendo a chi avrà voglia di leggermi.
C.B.: Hai detto tante cose, con le quali, sinceramente concordo. Vorrei ringraziarti per essere stata così sincera e diretta nelle risposte, tanto da metterci al corrente anche della tua fobia per i volatili, di cui sinceramente non ho mai avuto alcun sospetto. Purtroppo la nostra chiacchierata termina qui. Ti ringraziamo per la disponibilità e ci auguriamo di incontrarti presto.
Tamara Mussio: Grazie a voi per la splendida opportunità.
Written by Cristina Biolcati