Francesca: Le vicende di “Malefica luna d’agosto” presentano sullo sfondo una irreale provincia toscana, perché la scelta di questa ambientazione? Scrivere di luoghi natii viene più facile?Cristina Guarducci: Non credo cha provincia toscana, la Maremma che descrivo, sia irreale. Anzi, direi che la descrizione della natura, a cui dedico molta attenzione e molto spazio, sia piuttosto realistica. E la località in cui immagino che la storia si svolga, anche se non è precisata geograficamente,esiste davvero. Si è proprio come dici: è più facile e più naturale scrivere di luoghi che si conoscono bene, esoprattutto è questo che mi interessa. Per ora non sono stata attratta dallo scrivere di luoghi appena conosciuti o totalmente sconosciuti, per es, come faceva Salgari.
Francesca: Gaddo, il personaggio principale del tuo romanzo, chi è? Da dove tiri fuori la sua figura mostruosa?Cristina Guarducci: Diciamo che si è presentato da solo, mentre scrivevo, l’ho visto volare nel cielo e me ne sono immediatamente innamorata. Vorrei essere come Donna Marisa,da lui rapita e portata tra lenuvole. Forse è un principe azzurro mostruoso e strano, non proprio buonissimo. Forse è l’immaginazione stessa che ti porta via, così affascinante e anche pericolosa. E’ di certo molte cose tutte insieme.
Francesca: Un libro di allegorie, raccontate con grazia ed eleganza dalla tua penna, possiamo definire “Malefica luna d’agosto” una favola esistenziale?Cristina Guarducci: Spero che il mio libro sia godibile come una bella favola per adulti. E come per tutte le favole spero che il lettore si interessi prima alla storia, e se gli piace, se lo ha divertito e commosso,che cerchi anche di coglierne il senso. Il senso spesso lo intuiscono gli altri più che l’autore stesso, il quale è troppo impegnato a seguire lo svolgimento delle vicende e a esprimerle il meglio possibile.
Francesca: Ce ne leggi un piccolo passo?Cristina Guarducci: Improvvisamente un turbine scuro precipitò dal cielo e un vortice di vento sollevò la sabbia vicino a lei, un rifrullo di ali sbatté con un fragore di vele nella burrasca e prima ancora di poter pensare cosa le stesse succedendo Donna Marisa si sentì afferrare per la vita e risucchiare verso l’alto. In pochi istanti vide la superficie del mare allontanarsi, e i paesi della costa diventare manciate di polvere infuocata.Non aveva paura, solo una sensazione di libertà mai provata prima, ed era appena cosciente del braccio che la cingeva. Le luci delle barche punteggiavano l’acqua e circondavano il riflesso slabbrato della luna, confondendo l’alto e il basso, il vero e il sogno, pensò di essere morta e che un angelo la stesse portando via.I bordi delle nuvole si infiammarono d’oro e d’argento, le correnti d’aria tracciavano strade nel cielo e Donna Marisa ebbe l’impressione che a quell’altezza la legge di gravità non funzionasse più e che le fosse possibile volare anche da sola.Il volto del suo rapitore era invisibile, sentiva solo la massa pelosa del suo corpo gigantesco e le ali tiepide che la accarezzavano.
Francesca: Da 1 a 10 quanto consideri l’opinione dei tuoi lettori? Quanto incidono loro sulla tua scrittura futura?Cristina Guarducci: Non mi sembra di pensare molto ai lettori mentre scrivo la storia. O allora a volte immagino un amico o un’amica e mi domandose questo o quel passaggio potrebbero piacergli, ma di solito dopo averli già scritti. Ci penso invece parecchio quando devo ‘ripulire’ la scrittura del libro per renderla degna e presentabile, il più possibileperfetta. Sono un po’ strafalciona e avere il pungolo del lettore che leggerà mi spinge a dare il meglio di me, ad essere molto esigente. Non ci si riesce mai fino in fondo, sfugge sempre qualcosa.
Francesca: Dopo i successi tuoi di “Mitologia di famiglia”e “Nonchalance”, quanto hai ancora voglia di dimostrare al pubblico? Soprattutto, cosa vuoi dimostrare? Se mai tu abbia voluto dimostrare.Cristina Guarducci: Soprattutto credo di avere ancora molta voglia di scrivere, e di continuare ad essere letta.Scrivere è un’esplorazione di se stessi, spesso scrivendo vengono fuori pensieri e osservazioni a cui non avrei mai pensato senza la penna in mano. Il pubblico è certo necessario e importante per non restare isolati e per mettere alla prova la propria opera, ma non mi sembra la motivazione principale.
Francesca: Grazie Cristina, per questa intervista. Presentazioni di “Malefica luna d’agosto” in vista?Cristina Guarducci: La prossima è a Grosseto l’8 di maggio, poi la Spezia, Carrara, Pavia… altre sono in ponte.
Di seguito trovate anche l'intervista per la Radio. Buon Ascolto!