I Picari nascono dal duo acustico “Chitarra e piccone” di Lorenzo Melloni e Simone Zordan e diventano un quartetto elettronico nel 2010 con Michele Turco alle percussioni e Marco Zitoli al Basso.
In questo periodo si aggiunge alla band anche il fisarmonicista Alex Bicchielli mentre il bassista Simone Zordan subentra a Marco Zitoli, già impegnato nel progetto dei ”The rust and the fury“.
Lorenzo Mellotti – chitarra e voce della band – racconta ad Oubliette Magazine l’esordio discografico “Radiosi saluti da Fukushima“, in uscita il prossimo 29 novembre.
I.G.: Nonostante sia sempre più difficile riuscire a fare rientrare la produzione musicale in una categoria, voi vi definite una band folk alternative, come avete scoperto questo stile?
I.G.: Vi ispirate a qualche artista in particolare?
I.G.: Come nasce il progetto di “Radiosi saluti da Fukushima“?
Lorenzo Melloni: Abbiamo cercato di interpretare quello che abbiamo intorno per descrivere i momenti ed i personaggi in maniera felice, ma anche rabbiosa, ironica e cinica.
I.G.: Il titolo dell’album è già piuttosto eloquente. Qual è la canzone che ritenete più rappresentativa del vostro percorso?
Lorenzo Melloni: Le canzoni sono due: “Don Bastiano” e “Radiosi saluti da Fukushima”. La prima perché, secondo me, rappresenta in modo esaustivo la lotta spesso senza possibilità di vittoria contro i “poteri”, quello della Chiesa (il Papa), dello Stato (Napoleone) e delle forze armate (il boia). La seconda parla della capacità di decidere della propria vita nonostante il mondo ci venga fatto esplodere sotto i piedi.
I.G.: Potreste parlarci di qualche altra canzone che ritenete interessante per un qualche motivo specifico?
I.G.: Quali sono vostri prossimi impegni?
Lorenzo Melloni: Il 29 Novembre presenteremo ufficialmente il disco al “Supersonic” di Foligno. Stiamo collaborando con molti musicisti in tutta l’Italia e stiamo organizzando il nostro tour, potrete trovare il nostro calendario sul sito ufficiale della band.
Written by Irene Gianeselli