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Intervista di Irene Gianeselli al pianista Fernando Altamura direttore esecutivo del BIMF

Creato il 25 giugno 2013 da Alessiamocci

Fernando Altamura ci racconta il percorso della seconda edizione del festival di cui è direttore esecutivo. Vincitore del Premio Salisburgo del 2004, il pianista italiano Fernando Altamura solista con l’Orchestra di Bari, la Skopje Philharmonic e la Rotterdam Youth Philharmonic Orchestra si è esibito in occasione dei Festival di Firenze, Salisburgo e Lipsia.

Intervista di Irene Gianeselli al pianista Fernando Altamura direttore esecutivo del BIMFVincitore di numerosi concorsi internazionali, si è diplomato in Italia presso il Conservatorio “Nicolò Piccinni” di Bari con il massimo dei voti, e all’estero presso la Hogeschool voor Musiek a Rotterdam (Codarts) e la Yale University. Suoi insegnanti principali sono Aquiles Delle Vigne, Maria Teresa Somma, Choong-Mo Kang e Peter Frankl. Ha tenuto masterclass, lezioni e conferenze negli Stati Uniti, Canada ed Europa.

Il Bari International Music Festival accoglie nel capoluogo pugliese artisti di grande talento provenienti da tutto il mondo. Sono tutti giovani musicisti di comprovata fama internazionale che si sono ritrovati a condividere con l’italiano Fernando Altamura (direttore esecutivo) e con l’australiano David Fung (direttore artistico) un interessante percorso culturale. Dal 24 maggio all’8 giugno in luoghi affascinanti e suggestivi la musica classica ha dato espressione e i temi eterni dell’esistenza umana. Un evento di rilevanza internazionale che ha arricchito la città di Bari e la Puglia, un’esperienza musicale originale ed innovativa con un programma particolarmente articolato: una serie di concerti nella suggestiva Chiesa della Vallisa in Bari ispirati al tema delle Metamorfosi e masterclass e laboratori in cui i concertisti hanno dato lezioni ai giovani musicisti iscritti all’Accademia.
Fernando Altamura ci racconta la seconda edizione del BIMF.

Intervista di Irene Gianeselli al pianista Fernando Altamura direttore esecutivo del BIMFRingraziamo Fernando per la disponibilità nel rispondere ad alcune domande. Buona lettura!

I.G.: Quest’anno il BIMF si avvale della collaborazione di ben sedici talentuosi musicisti provenienti da tutto il globo, come è nata l’idea di condividere questa esperienza?

Fernando Altamura: È la direzione del BIMF a scegliere ogni anno quali artisti invitare. Le nostre scelte ricadono su musicisti di fama internazionale sempre molto felici di poter prendere parte al festival. Per creare un percorso così particolare è importante confermare anno per anno la presenza di questi ambasciatori della musica.

 

I.G.: Come si è articolato il BIMF, tra concerti e Accademia?

Fernando Altamura: A una stagione principale di cinque concerti dal titolo “Metamorphosis” tutti nel capoluogo, abbiamo affiancato una serie di concerti decentrati che fanno parte della serie “BIMF in Puglia”. Oltre all’attività concertistica, nell’arco dei venti giorni del BIMF l’Accademia accoglie giovani musicisti provenienti da tutta Europa che hanno l’opportunità di frequentare una serie di lezioni individuali e di gruppo tenute dagli stessi artisti invitati a suonare al festival. L’Accademia ci ha dato notevoli soddisfazioni: è stato possibile incontrare tante realtà musicali ed offrire a ragazze e ragazzi di tutte le età un momento di alta formazione ed anche una vetrina in cui esibirsi con il loro concerto di fine corso nella splendida cornice delle sale della Galleria Nazionale De Vanna di Bitonto, alle porte di Bari.

 

Intervista di Irene Gianeselli al pianista Fernando Altamura direttore esecutivo del BIMFI.G.: Quest’anno il tema era quello metafisico, filosofico, esistenziale della metamorfosi: cosa vi ha ispirato questa scelta?

Fernando Altamura: Troviamo che il tema della metamorfosi intesa come trasformazione e cambiamento riguardi ciascuno di noi da vicino, proprio perché tocca l’essere umano nella sua stessa percezione dell’esistenza come continuo fluire e mutare di tutte le cose come già i primi filosofi greci, Eraclito e lo stesso Aristotele, intuivano. Vedere ogni giorno la natura trasfigurarsi in una morte che non è mai annullamento, ma rinascita, l’idea del cambiamento e dell’immutabilità è stata l’ispirazione che ci ha portati a costruire un programma musicale così particolare. Da sempre questo tema ha rappresentato uno stimolo di riflessione non solo per musicisti e compositori, ma per ogni genere di artista. Le molteplici forme d’arte, ciascuna con le sue specificità, ha da sempre tentato di rispondere alle eterne domande sul senso della vita e della morte, sulla caducità dell’esistenza e sull’immortalità, con il nostro progetto “Metamorphosis” abbiamo cercato idealmente di rappresentarne la sintesi attraverso la musica classica.

 

I.G.: La stagione concertistica è accompagnata da una raffinata guida all’ascolto. Può parlarcene brevemente?

Intervista di Irene Gianeselli al pianista Fernando Altamura direttore esecutivo del BIMFFernando Altamura: Abbiamo attraversato in musica le emozioni umane, cogliendone tutte le sfumature già nei titoli dei cinque concerti: “In Principio”, “Vita”, “Morte”, “Metamorphosis” e “Rinascita”. “In Principio” ha raccontato il sorgere dell’alba, l’infanzia, la creazione del mondo, i turbamenti e le ansie di ogni inizio con i classici Haydn e Schumann, con la “Création du monde” del 1923 del compositore Darius Milhaud, e con “A Tune from Childhood” (un motivo dell’infanzia), del compositore contemporaneo Bright Sheng eseguita in premiere italiana dalla clarinettista Wai Lau. Abbiamo rappresentato il vigore ed il calore della Vita con lo stile romantico del “Notturno” degli “Otto pezzi per clarinetto viola e pianoforte” di Max Bruch, con una della principali opere del repertorio cameristico, il “Trio in la minore Op.114” di Brahms e con il “Quintetto per pianoforte in La maggiore, Op. 81” di DvoráK. Per rappresentare la “Morte” abbiamo scelto opere di compositori del Novecento, dalla forte espressività dell’”Adagio” per quartetto d’archi di Samuel Barber del 1938, alla “Sonata I. X. 1905” in cui il compositore ceco Leoš JanáčeK traduce in musica il dramma della morte di un operaio durante una manifestazione pacifica, per concludere con il “Quintetto” che Alfred Schnittke compose per esprimere il dolore lacerante per la perdita della madre.

 

I.G.: E si arriva alla “Metamorfosi”, il quarto concerto in programma. Quali sono state le scelte per questo tema centrale della stagione e per il concerto finale della “Rinascita”?

Intervista di Irene Gianeselli al pianista Fernando Altamura direttore esecutivo del BIMFFernando Altamura: La scelta è caduta sulla metamorfosi che il “Ventiquattresimo capriccio per violino solo” di Paganini subisce nelle “Variazioni su un tema di Paganini per due pianoforti” del compositore polacco Witold Lutoslawski del 1941. Ad ispirare la metamorfosi non poteva mancare Beethoven con la “Sonata n. 32 in do maggiore, Op. 111” e l’opera “Metamorphosen” di Richard Strauss composta fra il 1944 e il ’45 che rappresenta il preludio alla Rinascita: Strauss qui drammaticamente si interroga sul futuro dell’uomo dopo una devastazione così totale. Ma la Rinascita è possibile e viene affidata alla musica di Arnold Schoenberg e di Igor Stravinsky. L’ultimo concerto della serie è stato ispirato dal “Verklärte Nacht” che Schoenberg compose pensando alla poesia di Richard Dehmel in cui il poeta tedesco racconta l’appassionante vicenda di un uomo e di una donna che rinascono a nuova vita trasfigurati dalla forza dell’amore, mentre la natura si rinnova ogni anno nella potente espressività magico-evocativa della “Sagra della primavera per due pianoforti” di Stravinsky.

 

I.G.: Un percorso di indubbio fascino con scelte impegnative ed originali. Quale è stata la reazione del pubblico?

Fernando Altamura: In tutti e cinque gli appuntamenti abbiamo registrato il sold out: la nostra musica ha incuriosito e richiamato un pubblico sempre attento e partecipe che ha seguito il festival con gioia e amore per la musica e per noi musicisti. Il pubblico ci ha amati da subito ed ha continuato a riempire le sale dei concerti. Accompagnare neofiti ed appassionati cultori in questo percorso è stato assolutamente gratificante.

 

I.G.: Il pubblico ha avuto modo di apprezzare i musicisti, ma come hanno vissuto questa esperienza gli artisti che hanno incontrato il territorio pugliese?

Fernando Altamura: Tutti gli artisti ospitati al BIMF si sono letteralmente innamorati della Puglia. La nostra direzione si è premurata di organizzare per loro viaggi e visite guidate nelle principali mète turistiche della regione per promuovere il nostro territorio. Tutti hanno subìto il fascino del sole e del mare di Puglia, degli uliveti, dei profumi e dei sapori inconfondibili della sua cucina di cui sono entusiasti. Poi c’è il rapporto particolare di amicizia con i baresi, gente ospitale e disponibile.

 

I.G.: Ci fa conoscere gli altri musicisti del BIMF?

Fernando Altamura: Quest’anno abbiamo ospitato artisti provenienti da Stati Uniti, Canada, Italia, Spagna, Germania, Danimarca, Corea del Sud, Hong Kong e Australia. Alcuni di loro, nonostante la giovane età, si sono già classificati in concorsi internazionali, altri sono primi violini nelle principali orchestre europee ed altri ancora appartengono alle più importanti università del mondo. Per conoscerli meglio visitate la pagina “Artisti” sul sito del BIMF.

 

I.G.: Se dovesse scegliere fra i tanti, qual è stato il momento più intenso di questa edizione?

Fernando Altamura: Un momento che abbiamo avuto la fortuna di rivivere per ben cinque volte, in realtà. Quello in cui, prima di ogni concerto della stagione, abbiamo dovuto aggiungere delle sedie in sala perché avevamo registrato il sold out.

 

I.G.: La musica è comunicare emozioni. Quest’anno siete riusciti a trasmettere, mediante ciò che si andava musicalmente trasformando, l’idea del cambiamento e della trasformazione stessa. Questo è un messaggio importante per i giovani che vogliono fare musica: è uno spronarli a vivere intensamente ogni nota uscita dalla penna dei compositori del passato, ma è anche un modo per avvicinarli alla musica stessa. Cosa può dire ai giovani che vogliono intraprendere il viaggio nella musica?

Fernando Altamura: Vorrei dire loro di non scoraggiarsi: se la loro è una vera passione, quando c’è del talento niente può davvero ostacolarli nel percorso, nemmeno i tempi difficili che stiamo attraversando in cui spesso ad essere sacrificata è proprio la cultura. Vorrei dire loro che la musica riempie di un significato importante la vita. Vorrei invitarli alla curiosità e all’intraprendenza, qualità necessarie per aprirsi e misurarsi con realtà internazionali quale quella del nostro festival, ad esempio, vorrei dire loro di rimanere sempre e comunque innamorati della musica.

 

I.G.: Adesso siamo curiosi di conoscere le novità del BIMF per il 2014. Cosa state preparando?

Fernando Altamura: Il BIMF 2014 avrà luogo in maggio-giugno del prossimo anno. Stiamo già lavorando, ma per il momento non possiamo ancora svelarvi nulla. Posso solo assicurarvi che il programma del prossimo anno sarà all’altezza, anzi, molto probabilmente supererà l’offerta artistica di quest’anno. Per restare sempre informati vi invito a mettere un like sulla nostra pagina facebook e a visitare il sito dove già dal prossimo dicembre troverete tutte le novità per il 2014.

 

Written by Irene Gianeselli

 

Info 

Sito BIMF

 


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