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Intervista di Rebecca Mais a Michela Salzillo, autrice della sua poliedrica raccolta poetica “Confessioni del cuore”

Creato il 12 dicembre 2014 da Alessiamocci

“Nessuna apparenza è a lungo vissuta./ L’essenza di ciascuno, prima o poi ha sempre chiesto il conto./ Tutto quello che resta è l’anima immortale/ E tutto quello che batte, è il cuore.”

Poco più di un mese fa Michela Salzillo, classe 1988, originaria di Santa Maria Capua Vetere (Caserta), ha esordito con la sua raccolta poetica dal titolo “Confessioni del cuore” (Galassia Arte, 2014) ed ora abbiamo l’occasione di conoscere meglio l’autrice grazie al tempo che ci ha gentilmente dedicato per questa intervista.

Quella di Michela è una poesia intimista, ricca di sfaccettature e sentimenti differenti e richiama la sua sensibilità e la sua capacità di trasporre su carta il suo essere.

Una poesia delicata, così come il volumetto che la contiene, versi e pensieri dentro i quali possiamo rintracciare parte di noi stessi.

Ma lasciamo la parola a Michela Salzillo, scopriamone interessi, genesi della raccolta e  progetti futuri.

 

R.M.: Quali libri ami leggere solitamente e quali sono i tuoi autori preferiti rispettivamente di prosa e poesia?

Michela Salzillo: Di solito,  dai libri mi faccio scegliere, non ho limitazioni di genere, fatta eccezione della letteratura Fantasy e quella Horror, non riuscirei neppure a cominciarli libri a tematica simile. Tra gli autori italiani contemporanei,  amo: Erri de Luca e Massimo Gramellini, Gioconda Belli. Tra gli intramontabili: Montale, Ungaretti, Pasolini, Alda Merini, Shakespeare, Pedro Salinas, Hikmet, senza scordare un‘autrice portoghese  che ho scoperto grazie ad un capitato studio sulla sua produzione di poesie e racconti per bambini; si chiama Sophia de Mello Breyner Andresen ( anche “Confessioni del cuore” si apre con una sua poesia).

 

R.M.: Quando e in che modo hai cominciato a scrivere?

Michela Salzillo: Ho iniziato come fanno  un po’ tutte le persone che considerano la scrittura un mezzo di comunicazione per antonomasia, e quelle che invece ne fanno un uso propriamente personale ed autoanalitico. Ero un adolescente, quando ho cominciato a scrivere sul giornalino della scuola; sui classici diari che, credo, ognuno di noi custodisca nel proprio cassetto; i fogli avanzati dai quaderni e, a volte, anche sui biglietti del pullman scaduti. Più recentemente ho scoperto, invece, quelle che mi piace definire le “scatole aperte” che la realtà del web ci mette a disposizione: si tratta di dimensioni  ad impatto immediato, dove ognuno può scrivere ciò che vuole e ciascuno può commentare come crede, a  seconda del gusto personale. È proprio  on-line, dunque, che comincio a scrivere racconti brevi e poesie sotto forma di auto- pubblicazione, ed è  in questo genere di contesti che mi sono accorta del riscontro positivo che avessero le mie scritture.

 

R.M.: Le liriche all’interno della tua raccolta “Confessioni del cuore” fanno pensare ad una poesia non sempre scaturita per ispirazione estemporanea. È così?

Michela Salzillo: Dipende, da cosa, non saprei spiegarlo: sta di fatto che, a volte, ci impiego un mese solo per trovare una parola e per incastrare un verbo al posto giusto. In altri casi, e devo dire che sono quelli  più comuni per quanto concerne la mia esperienza fino ad oggi, ho bisogno di uno scatto immediato, necessito di intrappolare il momento, come se le parole fossero un’ istantanea da tirare fuori dalle vecchie macchine fotografiche. In “Confessioni del cuore”, ad esempio, c’è una poesia che si intitola “Guardami”. Ecco, quello è uno di quei casi in cui non ho realizzato nessun tipo di labor limae . Andava scritta così, al netto di ogni ragionamento emotivo e linguistico.

 

R.M.: Come sei arrivata alla pubblicazione di questa tua raccolta poetica per la casa editrice Galassia Arte?

Michela Salzillo: Quando ho capito che non è propriamente esatto il luogo comune secondo cui si scriverebbe solo per  se stessi e che la scrittura, per me, era un ponte fragile, la quale  mi garantiva una  comunicazione veritiera con il circostante, ho avuto il coraggio di tirare fuori dal comodino quei fogli di cui prima ti parlavo. Li ho fatti passare fra le mani, gli occhi e i pareri degli amici, non escludendo dalla lista neppure le scritture che, fino ad allora, avevo avuto pudore di far emergere; perché ritenevo  toccassero  troppo da vicino le corde della mia più profonda intimità. È stata la stima di una persona che ho incontrato un anno fa, ed al suo sostegno, a rappresentare un detonatore importante, affinché  io decidessi di proporre alla realtà editoriale la bozza di “Confessioni del cuore”. La Edizioni Galassia Arte è stata tra le prime case editrici a riporre fiducia nel mio progetto.

 

 R.M.: Chi vorresti leggesse le tue poesie e quale messaggio ti piacerebbe venisse recepito?

Michela Salzillo: Mi piacerebbe toccare il cuore di più persone possibili, questo è chiaro. Certo, sono consapevole che la poesia resta un genere di nicchia ma, credo, -almeno linguisticamente -, che sia le poesie, sia gli aforismi di questa raccolta, siano di facile accesso da parte di tutti. Sono una ragazza disabile dalla nascita, so che questa premessa potrà sembrarti inappropriata alla tua domanda  ma, invece, c’entra con il tipo di messaggio che vorrei venisse recapitato ai lettori. Chi leggerà “Confessioni del cuore” si accorgerà che, a parte qualche accenno impercettibile, non ci sono scritture inerenti la tematica  della disabilità, e ti spiego subito il perché: è una vita che mi batto, al di là di ogni, a volte anche stucchevole, monito a favore della tollerabilità delle diverse abilità, per far capire che disabile non far rima con santità o frigidità. Questo è un libro che parla di amore, di sesso, di amori vissuti e perduti, proprio per cercare di trasmettere che chi lo ha scritto è una persona con le stesse esigenze emotive e fisiche di tutti, piena di difetti, pur essendo – non totalmente-  un libro  di ispirazione autobiografica.

 

R.M.: Il tuo libro è reperibile solamente in formato cartaceo al momento. Cosa ne pensi dell’e-book come nuova forma del libro? Leggi mai e-books?

Michela Salzillo: La prima richiesta di pubblicazione per “Confessioni del cuore” è arrivata proprio da una casa editrice che metteva a disposizione soltanto una pubblicazione in formato e-book. Sfumata l’euforia da selezione, ho avuto la forza di rifiutare. Purtroppo, pur riconoscendo che, in alcuni casi, a parte il gusto personale, sia anche una questione di utilità, (penso alle persone che non possono tenere un libro in mano), non li amo. Per me un libro deve avere l’odore dell’attesa e del rincontro intesi come fissare per  un ora la copertina prima di aprirlo, rigirarselo tra  le mani per avvertirne  il peso. Concedersi la possibilità di rileggerne un passo sottolineato, a distanza di tempo, per sentire l’effetto che fa. Alcune abitudini hanno bisogno di calma, dimensioni create apposta per essere vissute. La lettura  allo schermo di un computer non ritengo permetta tutto questo.

 

 R.M.: Il tuo prossimo libro? Stai forse già lavorando a qualcosa di nuovo?

Michela Salzillo: Quando la scrittura è un’esigenza non si scrivono mai libri, si scrive e basta; il progetto editoriale è solo una fase successiva al viaggio meditativo che le  parole raccontate ci concedono e i mondi che ci fanno conoscere. Spero di continuare a farlo, in questo periodo, tuttavia, ho in mente la parola “Lettere”. Come dico in “Confessioni del cuore”  stesso: “ le lettere sono ottime custodi di ricordi.”

 

R.M.: Grazie Michela per la tua disponibilità e speriamo di poterti leggere presto in qualcosa di nuovo.

 

Written by Rebecca Mais

Photo by Cristian Restivo

 

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