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Intervista di Rebecca Mais a Vittoria Monforte ed al suo “Maledetto il ventre tuo”, giallo – thriller al femminile

Creato il 09 agosto 2014 da Alessiamocci

“Pochi  istanti  e  cambia  la  prospettiva.  Aveva  appoggiato  la telecamera  sul  comò  perché,  a  un  certo  punto,  gli  servivano entrambe  le  mani.  Se  lo  ricorda  bene,  come  ogni  istante  della sua impresa gloriosa. Lo strumento, freddo, duro, implacabile, entra in profondità nel corpo caldo. Le immagini si fanno più sfocate. L’audio rimanda un rantolo cupo, senza fine.”

Intervista di Rebecca Mais a Vittoria Monforte ed al suo “Maledetto il ventre tuo”, giallo – thriller al femminileSe questa estate non è come la immaginavate e sentite la necessità di emozioni forti “Maledetto il ventre tuo” (VandAePublishing, 2014) è il libro che fa per voi. Un thriller – giallo inquietante che vede protagonisti efferati omicidi di donne e donne qualificate e ingegnose a capo delle indagini.

Un ebook che presenta un mondo femminile che si incontra – scontra con l’omofobismo, tema anche questo trattato con particolare realismo e delicatezza. Un libro appassionante, per tutti, ad esclusione di coloro che si fanno impressionare con troppa facilità.

L’autrice, Vittoria Monforte (pseudonimo dietro il quale si cela un avvocato penalista annoverabile tra gli studiosi più qualificati in tema di delitti motivati da infermità di mente, totale o parziale) ha gentilmente risposto ad alcune domande che permetteranno ai lettori di conoscerla meglio.

 

R.M.: Benvenuta su Oubliette Vittoria. Quali libri ama leggere solitamente e quali sono i suoi autori preferiti?

Vittoria Monforte: Leggo libri di genere molto diverso, non sempre thriller o gialli. Nei racconti di Kipling ho trovato intense suggestioni e inquietudini; così come nei romanzi della Nemirovsky in cui oscure minacce cambiano volto nel tempo e tra vittima e carnefice può accadere che i ruoli si invertano. Amo Simenon e Patricia Highsmith per le ambientazioni e per le capacità di introspezione psicologica dei personaggi. E poi Ugo Riccarelli per la magia della sua prosa e Camilleri, ma non del Commissario Montalbano. Mi piace anche Massimo Carlotto per la capacità di raccontare luoghi oscuri e paurosi dell’animo umano. In fondo, io sono stata segnata fin dall’adolescenza dalla Recherche di Proust le cui descrizioni delle dinamiche dei sentimenti e delle passioni restano insuperabili.

 

R.M.: Questa non è la sua prima pubblicazione. Quando e per quale motivo ha iniziato a scrivere?

Intervista di Rebecca Mais a Vittoria Monforte ed al suo “Maledetto il ventre tuo”, giallo – thriller al femminileVittoria Monforte: Questa è la prima pubblicazione di Vittoria Monforte, ma io, con il mio vero nome, ho esordito nella narrativa alcuni anni fa. Non si trattava però di un thriller. Ho sempre scritto, ma lo faccio sistematicamente da sette anni. Scrivo perchè ho bisogno di vivere in tante storie, in tante vite. Faccio mio quanto dice Flaubert: scrivere è un modo di vivere.

 

R.M.: “Maledetto il ventre tuo” è un romanzo che tratta temi molto delicati come il femminicidio e l’omosessualità. Com’è nata l’idea di scrivere questo libro? Ha forse a che fare con la sua professione di avvocato?

Vittoria Monforte: “Maledetto il ventre tuo” scaturisce dalle mie esperienze di avvocato penalista e, come accade sempre, l’idea è nata da uno spunto che mi aveva sconvolto. La fantasia ha fatto tutto il resto. I delitti contro le donne toccano nella carne viva qualsiasi donna che ne sia messa al corrente, non c’è posto per l’indifferenza. Quanto all’omosessualità, mi piaceva che i personaggi di “Maledetto il ventre tuo” fossero liberi di manifestare le proprie attitudini sessuali. Anche dell’omosessualità è emerso un quadro molto variegato dove l’amore, comunque, ha avuto sempre la prevalenza.

 

R.M.: Per quale motivo ha deciso di utilizzare uno pseudonimo per la pubblicazione del tuo libro?

Vittoria Monforte: Lo pseudonimo mi evita imbarazzi  e collisioni professionali e mi offre l’estrema libertà di dire quello che voglio.

 

R.M.: Chi vorrebbe leggesse il suo libro e vi è forse un messaggio che desidera venga  recepito dai lettori?

Vittoria Monforte: Mi piacerebbe che lo leggessero più persone possibili, evidentemente. Il lettore “ideale” è chi non è vittima di ipocrisie, di finti perbenismi. Se un messaggio posso dare è questo: ho descritto senza infingimenti la natura umana.

 

R.M.: Il suo libro può essere acquistato solamente in formato digitale dal momento che la VandAePublishing pubblica solamente e-books. Pensi che questo sia uno svantaggio? Qual è la tua opinione sui libri digitali?

Vittoria Monforte: Certo l’ebook parte svantaggiato rispetto al libro cartaceo che conserva ancora un grande fascino e una maggiore faciltà di accesso. Gli ebooks però sono un aspetto del progresso con cui, questione di tempo, si dovrà fare i conti anche in Italia.

 

R.M.: Il prossimo libro? Dal finale di “Maledetto il ventre tuo” sembra di intuire che ci sarà un continuo. E’ così?

Vittoria Monforte: Chissà…

 

R.M.: Grazie Vittoria per averci dedicato un po’ del suo tempo e speriamo di poter svelare presto il mistero sull’eventuale proseguo del suo romanzo.

 

Written by Rebecca Mais

 

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