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Intervista di Sarah Mataloni ad Adriano Elia, musicista dei Törst

Creato il 20 maggio 2015 da Alessiamocci

I Törst nascono a  Salerno, nel  1997,  da un’idea di Adriano Elia e Paolo Marcellini.

Nel corso degli anni,  Adriano e Paolo hanno provato ad esplorare generi diversi nella ricerca di un percorso personale nel rispetto della tradizione.

Hanno inciso nove cd, alcuni di essi registrati dal vivo, ed è imminente l’uscita di  Sensorium, il nuovo lavoro da tempo in preparazione. Tra le varie influenze citate nelle recensioni, si riscontra l’elettronica, il minimalismo, l’ambient, il folk psichedelico, il kraut rock, l’avanguardia sperimentale, il pop.

Ho avuto il piacere di intervistare Adriano Elia, in occasione di un concerto al Mojito, suggestivo locale nel cuore di Trastevere.

Siamo partiti dalle origini, cercando di approfondire la nascita del gruppo, la sua evoluzione e il percorso attuale.

S.M.: Perché avete scelto questo nome e come nascono i Törst?

Adriano Elia: Il gruppo nasce diversi anni fa, nel ’97, dallo scioglimento di un gruppo precedente in cui eravamo Paolo Marcellini ed io e si chiama Törst  per due motivi: il primo motivo è che il termine in svedese significa sete. La sete rappresenta una metafora adeguata per indicare sete di conoscenza, di approfondimento e di tante altre cose che ci hanno sempre caratterizzato. Poi Sete, è anche uno dei film di Ingmar Bergman,  un regista che apprezziamo molto. Siamo in due, ci conosciamo da molto tempo e questo ci lega molto; ovviamente l’arte e la musica ci hanno unito rafforzando ulteriormente la nostra amicizia.

S.M.: Come vivi il momento creativo vero e proprio?

Adriano Elia:  Il processo creativo è un momento inspiegabile: a volte capita di registrare alcuni pezzi che sembrano bellissimi, poi ascoltandoli il giorno dopo, sembrano diversi e non ti convincono molto; altre volte sono situazioni inaspettate, a generare cose interessanti su cui lavorare. È impossibile sedersi ad un tavolino e scrivere un pezzo, è qualcosa che succede e dobbiamo avere la sensibilità di capire quando capita e trarne il massimo. Paolo ed io siamo lontani, viviamo in città diverse:  questo ha rappresentato un problema logistico, che non ci ha impedito però di lavorare assieme, scambiandoci del materiale o incontrandoci per  sviluppare insieme le idee.

S.M.: Come ti sei avvicinato a questa realtà e quale è la tua formazione musicale?

Adriano Elia: Il mio strumento è la chitarra e ho avuto sempre un approccio molto istintivo con la musica. Ho cominciato a suonare con diversi gruppi, sperimentandomi in musica più dura, molto più diretta e poi man mano ho scoperto che più che la tecnica, mi interessava l’esplorazione della timbrica, dei suoni, la creazione di atmosfere. Questo mi interessa anche  a distanza di tanti anni; una singola nota, a mio modesto parere, può essere più evocativa di tante note suonate velocemente.

S.M.: Il gruppo nasce nel ‘97. Quale è stata l’evoluzione musicale e il percorso del gruppo in questi 15 anni?

Adriano Elia: Questa è una domanda molto difficile. Tutti gli artisti non amano ridurre in poche parole ciò che hanno fatto in tanti anni, ma volendo semplificare la cosa, sicuramente la prima produzione è stata caratterizzata da pezzi ipnotici, ambient. All’inizio, abbiamo utilizzato una strumentazione acustica, povera, cercando di sviluppare il pezzo seguendo una linea dilatata, che potesse seguire la musica; man mano che sono passati gli anni abbiamo sperimentato l’idea di una canzone vera e propria. I tempi si sono abbreviati, ma abbiamo cercato sempre di inserire soluzioni musicali originali, stravaganti, strane, che una persona non si aspetterebbe nel testo di una canzone di tre minuti. Nell’arco di tanti anni, è difficile tracciare una parabola molto netta, fondamentalmente quello che vogliamo fare, è  sperimentarci in ciò che ci viene naturale.

S.M.: Quale è il vostro target e che riscontro di pubblico avete avuto fino a questo momento?

Adriano Elia: Sicuramente, è sempre stato un pubblico limitato, non perché non volessimo raggiungere un numero maggiore di persone, semplicemente perché da un lato la proposta musicale è abbastanza complessa per poter essere fruita da un numero elevatissimo di persone, dall’altro lato, in questi anni è mancato l’aspetto promozionale. Diciamo che fino a questo momento, per questioni logistiche,  ci siamo mossi poco, pur avendo un sito attivo e aggiornato. Il pubblico che riusciamo ad avere, è quello che si crea spontaneamente, senza forzare troppo la mano  ricordandoci che ciò che ci interessa è suonare divertendoci, mantenendo sempre viva la passione della musica come suonatori e come ascoltatori.

S.M.: Prossimi progetti?

Adriano Elia: Stiamo finalmente ultimando il nostro nuovo cd, che si chiama  Sensorium. A differenza degli altri (ultimo cd è del 2008) Sensorium   è più lungo,  contiene otto o nove pezzi e sarà anche un modo per testare i Törst  sulla lunga durata.

S.M. : Ci vuoi ricordare qualcosa?

Adriano Elia: Sì, il sito nostro è torst.com e da lì c’è un link alla pagina facebook. Ci sono video e mp3, ultime notizie e aggiornamenti che potete visualizzare. 

Written by Sarah Mataloni

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