Nella prefazione al tuo ultimo lavoro "Non toccatemi il sangue" (ebook, Mezzotints), Alan D. Altieriscrive di te "Diana Lama ovvero: l’insostenibile precisione del talento". Ritieni che il tuo approccio alla scrittura sia completamente "ingenuo" e innato o piuttosto si sia plasmato e costruito negli anni?
Bella domanda, grazie Luca. In parte è sicuramente innato, io penso, vedo e interpreto la realtà con lo sguardo di un cannibale affamato. Distorco quasi ogni cosa con una chiave di lettura gialla, mi pongo la fatidica domanda “e se…” e da lì la mia immaginazione parte. Poi certamente c’è anche costruzione, moltissime buone letture, grandi maestri e la voglia di fare sempre meglio.
La tua produzione letteraria si concentra sul genere thriller/noir. Che cos'è il noir per Diana Lama e quali autori ti hanno influenzato maggiormente?
Io penso che questo genere, thriller, giallo, nero o come lo si voglia definire sia quello che maggiormente permette di unire una approfondita valutazione dei moventi psicologici più intimi di un essere umano a un ritmo, una logica e una consequenzialità che tengano il lettore avvinto alla pagina. Ovviamente sapendo bene dosare gli ingredienti. Sono tanti gli autori che amo, per citarne alcuni: Thomas Harris, P.D. James, Ruth Rendell, Ed Mc Bain, JefferyDeaver, Fruttero & Lucentini, Elisabeth George, ma ce ne sono tanti altri, sono un lettore bulimico.
I tuoi libri sono stati tradotti all'estero. La versione francese di "Solo tra ragazze" ha riscosso un grande successo in e il tuo romanzo "Il circo delle maraviglie" è stato tradotto in Germania prima ancora di essere edito in Italia. Cosa pensi sia apprezzato maggiormente dei tuoi romanzi all'estero?
Mi hanno detto che sono particolarmente apprezzati i dialoghi, che io preferisco veloci, e il fatto che bado molto al ritmo di una storia, i tempi della suspence, in modo che non ci siano tempi morti. Poi dipende dal libro, Solo tra ragazze è il tipo di impianto narrativo che in Francia è apprezzato, sette donne sole, intrappolate, la tensione che cresce. Invece per La Sirena sotto le alghe e Il Circo delle Maraviglie credo che in Germania sia piaciuta molto l’ambientazione cilentana, il contrasto tra luce e calore dell’ esterno e il buio e le tenebre dell’ anima dei protagonisti.
Nell'ebook "Non toccatemi il sangue" ci sono moltissimi richiami alla "napoletanità". Quanto conta il tuo essere partenopea nella scrittura?
Generalmente molto nei racconti. Amo i racconti brevi, non più di dieci pagine, e la sapidità, l’inventiva e la crudeltà intelligente tipiche del napoletano sono molto adatte a quel che voglio raccontare. Nei romanzi fino a ora Napoli non c’è stata, ma lo sarà nel libro che ho in uscita in questi giorni.
Mi piacciono i personaggi con una doppia pelle. Il passato di Artemisia la rende particolarmente adatta a indagare nella mente oscura di un mostro. Non so quanto di me ci sia in lei, certamente la curiosità e la voglia di non arrendersi mai. Poi, in realtà, temo che ci sia molto di me proprio nell’Anatomista.
Quanto ha pesato la tua professione medica nel plasmare i protagonisti di questo nuovo romanzo?
Moltissimo. Sono specializzata in Cardiochirurgia, e anche se non lavoro più in sala operatoria da tanti anni, la passione per il sangue, i dettagli anatomici del corpo umano e la corrispondenza tra ciò che siamo nel profondo delle nostre cellule e quello che mostriamo all’esterno mi affascina sempre. In più mi incuriosisce tutto ciò che ha a che fare con la psiche umana, anche nei percorsi meno standardizzati e convenzionali, e tutto questo mi è servito nel romanzo.
E, infine, che cosa bolle in pentola?
Sono già al lavoro su una nuova storia, anche qui ci sarà Napoli e i suoi segreti, poi un antico palazzo misterioso che cela orribili ricordi, e una donna troppo curiosa che si trova dove non dovrebbe…
Grazie a Diana. Se volete approfondire, potere andare sul sito dell'Autrice cliccando qui. Vi lascio il booktrailer de "L'anatomista":