Avete mai letto un racconto e scoperto di essere uno dei personaggi? A me è capito di recente, leggendo lo spassoso e romantico racconto di Francesca Franca Baldacci “Il principe della Notte”.
Titolo: Il principe della notte Autore: Francesca Franca Baldacci Editore: Indipendente - Amazon - Narcissus Prezzo: € 0.99
Sinossi: Franchina Landi è una scrittrice romantica, eppure protagonista del suo tempo, non famosa, che per vivere esegue anche traduzioni, oltre che ideare romanzi. Ha un fidanzato un po’ spocchioso e un po’ ambiguo, Valerio, gelosissimo del suo editore, Sebastiano, tipo intraprendente sotto ogni profilo, che un giorno le offre la prospettiva di poter scrivere il suo best-seller dentro a un castello in riva al mare.
Franchina accetta con gioia: quel che non sa, è che il castello è popolato di spiriti. Da Gertrude, donna tuttofare la cui chioma argentata cambia riflesso ogni volta che la incontra, al giardiniere Asdrubale, che appare e scompare, sino all’affascinante Principe della Notte, Michel: che somiglia straordinariamente al suo fidanzato, Valerio, eppure è tanto diverso da lui. Chi è Michel? Un impostore o un vero fantasma? O un frutto della sua fantasia romantica e sognatrice? Franchina scriverà il suo romanzo, circondata dai fantasmi, vivendo di persona avventure al limite dell’impossibile, come quando, per mano a Michel, si troverà proiettata all’indietro di un secolo. E scoprirà il vero amore. Sino al colpo di scena finale.
Eccezionale! La giornalista Pecci ha intervistato in esclusiva per Tuttosuilibri la scrittrice FRANCHINA LANDI all’inizio della stesura del suo romanzo.
P: Allora, dicci: davvero andrai a vivere in un castello in affitto per scrivere il tuo bestseller? Sì, è così. Lo ha trovato il mio editore, Sebastiano Ricci. Lui è una persona piena di iniziativa.
P: È vero che sei una persona molto romantica? Sì che lo sono. Che c’è di strano? E mi piace sognare…
P: Senti… gira voce che in quel castello ci sono dei fantasmi. Ne hai paura? Fantasmi? Naaa. Non ci credo. Comunque no, non ho paura. Almeno, non ne ho mai visto uno. Certo, se ci fossero… mah! Non so proprio come mi comporterei…!
P: Si dice che tu abbia il vizio di inanellarti i capelli. È così? Sììì… ma non sognarti di pensare che sia per insicurezza. Io mi inanello i capelli solo quando sono felice, e cioè, in genere, quando parlo con Valerio, il mio fidanzato.
P: A proposito, che cosa ne pensa il tuo fidanzato, del fatto che ti trasferirai qui? In genere è un po’ geloso di Sebastiano. Ma io lo aspetto, passeremo dei bei fine settimana nel castello…
P: Come mai ti fai chiamare Franchina e non Franca? Non è un nomignolo troppo “da bambina”? Franchina mi piace, è il nome che mi davano i miei da piccola. E poi… io penso che se dimentichiamo la nostra infanzia, e non rimaniamo un po’ bambini, dentro di noi, ci perdiamo il bello della vita.
P: Ora vorrei una promessa da te. Quando il tuo libro sarà in vetta alle classifiche, mi concederai un’intervista, magari televisiva questa volta, così ci incontriamo di persona? Perché no? Mi farebbe tanto piacere. Sei una delle critiche letterarie che preferisco, apprezzo molto il tuo stile. E… ehm, ovviamente spero davvero che il mio libro possa davvero scalare le vette delle classifiche. Di sogno in sogno…!
P: Le tue storie fanno sognare. I tuoi personaggi maschili sono alla fin fine reali e positivi. A chi ti ispiri quando descrivi l’uomo ideale? A nessuno in particolare, in fondo. O forse sì: agli uomini di oggi. Che si nascondono un po’ dietro ai loro sentimenti, ma quando vogliono, sono capacissimi di farci salire alle stelle. È vero che molto spesso sono ambigui, pieni di incertezze e di chiaroscuri: ma forse proprio per questo, secondo me, sono ancora più affascinanti…
P: Un’ultima domanda, Franchina, cos’è l’amore per te? E come si fa a capire che la persona che hai a fianco è proprio quella giusta? Io me lo chiedo spesso ;) Ah, sapessi io, la fatica che faccio! Il mio Valerio mi sembra la persona giusta, sai: ma non sempre ne sono sicura. Lui, con me, è molto critico. Molte cose non gli vanno di come sono. Dunque… se è così, sarà lui l’amore? O lo sto idealizzando come tale? A saperlo! Sai che cosa ti dico? Che le mie lettrici mi vogliono bene perché si identificano in me e nei miei personaggi. Anche loro vivono l’amore come un’altalena. O come un ottovolante, a seconda dei punti di vista. Perché è proprio così che lo vedo io, dopotutto. Ciao, Irene. Buona giornata, e speriamo di vederci presto!