Intervista Gastronomica a Bruno De Stefano

Da Anginapectoris @anginapectoris

Classe 1966, nato  a Somma Vesuviana (Napoli), giornalista professionista, ha lavorato per diversi quotidiani tra cui “Paese sera, “Il Giornale di Napoli“, “Corriere del Mezzogiorno ” e per “Metropolis“, occupandosi in particolare di cronaca nera e giudiziaria.

Bruno De Stefano

Nel panorama giornalistico italiano Bruno De Stefano rappresenta il reporterlo scrittore di razza, quello che non si accontenta delle verità confezionate da altri o dal passare del tempo. Bruno è una di quelle persone che ha una sua rigida morale deontologica che per capire e, successivamente scrivere e raccontare fa della ricerche, approfondisce, e non si basa su  opinioni comuni e sensazioni generali.
L’ultimo suo lavoro è un interessante volume edito da Giulio Perrone, dedicato a
Giancarlo Siani“Passione e Morte”,  che non è una biografia del giovane cronista napoletano, assolutamente no, De Stefano approfondisce, analizza o per meglio dire fa una radiografia della sua morte, ritornando indietro nel tempo, e, ci sono fin troppi quesiti irrisolti al punto che, sicuramente ci sono mandanti ed esecutori, ma tutto questo non è sufficiente per avere un completo quadro di come siano andate realmente le cose, e non è affatto banale pensare che negli anni ’80 in quel contesto vi sono state troppe verità incastrate ed artefatte, se non per chissà quali dannosi vantaggi, per un indubbia  volontà di nascondersi e non esporsi.

Giancarlo Siani: – Passione e morte di un giornalista scomodo

Ma perché un libro proprio su Giancarlo Siani a trent’anni dalla sua morte? De Stefano, non è nuovo al raccontare questo tipo di storie, ricordiamo i suoi saggi editi dalla Newton Compton “101 storie di camorra che non ti hanno mai raccontato“,  ”L’Italia del pizzo e delle mazzette. Tra corruzione e violenza, la fotografia di un Paese ostaggio della criminalità organizzata“,
La casta della monnezza. Dall’emergenza rifiuti alla crisi finanziaria, il ritratto di un Paese e di una classe politica sotto inchiesta,
e la risposta è presto data: perché di Siani ammazzato il 23 settembre del 1985, un lunedì, si parla tanto ma si sa ancora molto poco , e,  talvolta quel poco che conosciamo non corrisponde totalmente a come sono andate realmente le cose.
Per il suo libro su Giancarlo Siani, è stato recentemente insignito del premio intitolato al cronista napoletano,  a cura dell’Ordine dei giornalisti della Campania, dell’Associazione napoletana della stampa, de “Il Mattino”, dell’università Suor Orsola, dell’associazione Siani e ha l’adesione del Presidente della Repubblica e il patrocinio del Senato, della Camera, della Presidenza del Consiglio, del ministero dell’Interno e delle istituzioni locali, insieme a Maria Falcone  per il libro “Giovanni Falcone, un eroe solo”, scritto con Francesca Barra

Bruno insieme a Maria Falcone

Bruno sarà a Sorrento per presentare il suo libro, il 10 di novembre, nell’Aula Consiliare del Comune di Sorrento, in un evento resosi possibile grazie all’assessore alle Pari Opportunità, Mariateresa De Angelis, in collaborazione con Carolina Ciampa che da sempre asseconda le mie iniziative letterarie-culturali, e alla disponibilità di Tonino Siniscalchi corrispondente de “Il Mattino”, qui in costiera sorrentina ed Antonino Pane già redattore della testata campana.
E, dopo zio Pino, adesso, ho un altro zio, zio Bruno, che sarebbe uno zio perfetto, se non mi avesse raccontato dell’utilizzo dovuto anche al poco tempo, di prodotti surgelati e dozzinali merendine farcite, che non mancano mai nella sua dispensa, e direi di stendere un velo pietoso sul fatto che è anche un accanito tifoso della Juventus.

Angie: – Quanto conta una buona alimentazione per il tuo lavoro?
Bruno: – E’ fondamentale perché i ritmi di vita sono piuttosto irregolari e spesso si mangia male e di fretta.

Bruno De Stefano

Angie: – Nel lavoro che svolgi ti sei mai ispirata/o a qualcosa di gastronomico?
Bruno: – No, ma solo perché mi occupo di vicende che poco hanno a che fare con la buona tavola.

Angie: – Cosa significa per te mangiar bene?
Bruno: – Significa godere di uno dei piaceri della vita.

Angie: – Le  tue  esperienze artistiche e lavorative?
Bruno: – Sono un giornalista professionista, ho lavorato per diversi quotidiani ed ho scritto sei libri.

Angie: – Hai  un ristorante o un locale dove preferisci andare a mangiare? Se sì, dove?
Bruno: – Si: i “Fratelli La Bufala” di via Medina, a Napoli.

Angie: – Sei mai stata/o a dieta?
Bruno: – Si. Cioè, ci ho provato ma è stato tempo perso.

Angie: – Meglio carne o pesce?
Bruno: – Mah, dipende. Forse la carne è in leggero vantaggio rispetto al pesce.

Angie: – Se fossi un dolce, quale saresti?
Bruno: – Un tiramisù, senz’altro.

Angie: – Vino, ed in quale ti identifichi caratterialmente?
Bruno: – Non so rispondere perché non ne bevo.

Angie: – Il tuo punto debole.
Bruno: – Facile: i dolci.

Angie: – Nel tuo frigo che cosa non manca mai, e nella dispensa?

Salmone affummicato

Bruno: – Il salmone affumicato. E poi merendine e biscotti, possibilmente farciti.

Angie: – L’aspetto che più ti  attira  del  fare da mangiare e se c’è un piatto che ti piace cucinare di più in assoluto.
 
Bruno: – Non mi attira far da mangiare, a meno che non debba utilizzare prodotti già confezionati da note aziende di surgelati.

Angie: – E quello che ti piace mangiare?
Bruno: – La pizza.

Angie: – Come ti definiresti a tavola?
Bruno: – Una forchetta disordinata.

Caffè, cornetto e cappuccino

Angie: – La colazione ideale e quella che invece normalmente fai.
Bruno: – L’ideale: fette biscottate, miele e the. La mia: un cornetto a marmellata e un caffè.

Angie: – Di cosa sei più goloso? E cosa proprio non ti piace?
Bruno: – Lasagne e cannelloni sono in cima alla lista. Ceci e lenticchie possono anche sparire dalla faccia del pianeta.

Angie: – La cucina e’ fatta anche di profumi, essenze, odori, ne hai uno preferito?
Bruno: – Quello dei cornetti appena sfornati.

Angie: – Limone o aceto?
Bruno: – Limone.

Angie: – Non puoi vivere senza…
Bruno: – Caffè. Ne bevo anche 5-6 al giorno.

Angie: – Esiste un legame tra cucina e sensualità? Che cosa secondo te conta di più nel sedurre una donna? Una buona cena, o anche il saper cucinare?
Bruno: – No, secondo me non c’è un legame. La seduzione viaggia su binari imponderabili e non credo che qualcosa di materiale, come il cibo, possa far breccia dentro qualcosa di immateriale, come le sensazioni e le emozioni.

Insalata caprese

Angie: – Una tua ricetta per i miei lettori.
Bruno: – La caprese: mozzarella, pomodoro e un filo d’olio.

Angie: – L’ultimo libro che hai letto?
Bruno: – “La mia prigione”, la storia del poliziotto Bruno Contrada.

Angie: – Il pezzo musicale che mette in moto i succhi gastrici…
Bruno: – “I muscoli del capitano” di Francesco De Gregori.
 

Angie: – Hobby?
Bruno: – Viaggiare.

Minosse, particolare del Monumento a Dante di Trento dell’artista fiorentino Cesare Zocchi

Angie: – Se fossi un personaggio mitologico chi saresti?
Bruno: – Minosse, definito un “saggio legislatore”. Quel che ci vorrebbe oggi, insomma.

Angie: – Qual è il sogno più  grande?
Bruno: – Non ne ho. Preferisco averne tanti piccoli.

Angie: – Cosa ti dicono più spesso?
Bruno: – Un sacco di cose. Tutte irriferibili.

Angie: – Ti fidanzeresti con una cuoca?
Bruno: – No.

Angie: – Un piatto della tua infanzia.

Wurstel e patate

Bruno: – Wurstel e patatine con sopra una sottiletta filante.

Angie: – C’è un piatto che non hai mai provato e che vorresti assaggiare.
Bruno: – Tutti quelli che non ho assaggiato finora, a patto che non siamo impregnati di aglio o cipolla.

Angie: – Oggi si parla di federalismo. Secondo te, esiste anche in cucina?
Bruno: – Certo. Da sempre.

Angie: – Quale piatto eleggeresti come simbolo dei 150 anni dell’Unità d’Italia?
Bruno: – Non ho dubbi: la pizza.

Angie: – Dopo la cucina italiana, ce n’è qualcuna internazionale che preferisci? Se si’, quale?

cucina canadese

Bruno: – Mah, quella italiana è imbattibile. Comunque direi quella canadese che è  soprattutto a base di pesce.

Angie: – A quali altri progetti ti stai dedicando in questo periodo?
Bruno: – Ad un libro a sei mani che sto scrivendo insieme ad un collega siciliano e ad uno calabrese.

Angie: – Come definiresti il tuo carattere, da un punto di vista prettamente gastronomico?
Bruno: – Irrequieto.
 

Angie: – A che piatto paragoneresti Berlusconi,  Di Pietro,  Mario Monti?
Bruno: – Berlusconi e Di Pietro ad una pizza surgelata. Monti ad un brodino che mangi quando hai l’influenza ma solo perché il medico ti ha detto di mangiare qualcosa di caldo.

Angie: – La cucina ti ha mai tradito?
Bruno: – Si, soprattutto all’estero. Quando i menù in inglese mi hanno indotto in clamorosi errori.

Angie: – Se dovessi riassumere la tua filosofia di vita?
Bruno: – Vivi e lascia vivere.

Angie: – Classica domanda alla Marzullo: Fatti una domanda e datti una risposta.
Bruno: – C’è vita nell’Universo? Si, ma solo un po’ il sabato sera (non è mia ma del santone Quelo, un personaggio di Corrado Guzzanti).

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