Intervista Gastronomica a Francesca Battistella

Da Anginapectoris @anginapectoris

Francesca Battistella, vive sul Lago d’Orta.
Ha collaborato come traduttrice per l’Istituto Italiano per gli Studi Filosofici di Napoli e ha lavorato come addetta alle pubbliche relazioni ed editor presso la Innovare S.r.l. del Gruppo Banco di Napoli. E’ stata negli anni 70 – 80 attrice di cinema e di teatro di avanguardia. Ha un brevetto di pilota di aereo e una grande passione per i viaggi e la scrittura.
Ha già pubblicato Gli esuli (2004) e Il parco delle meraviglie (2006).

Francesca Battistella

Il suo romanzo “Re di bastoni, in piedi” è edito da Scrittura & Scritture nella collana CATRAME – a metà strada tra il noir e il giallo, è ambientato a Napoli nel 1986, nel capoluogo partenopeo c’e’ il delirio per Diego Armando Maradona ma nello stesso tempo vi sono guerre di potenti clan di camorra con cui, suo malgrado, Maricò la protagonista del libro entrerà in contatto, continuando con ostinatezza a rincorrere la verità e a cercare giustizia, per mantenere le promesse fatte ad una persona che le ha voluto bene come una figlia. Maricò, è un’idealista e suo malgrado si ritroverà a fare i conti con la realtà e con individui dubbi e pericolosi, vivendo eventi luttuosi e violenti ma soprattutto con i suoi sentimenti e la sua ben occultata femminilità. Personalmente, ho adorato all’istante Maricò, un po’ perche’ mi ci rivedevo, ma il mio consiglio è di leggere il romanzo di Francesca, per respirare attraverso la sua scrittura Napoli ed intensi attimi di napoletanità.

Angie: – Quanto conta una buona alimentazione per il tuo lavoro?
Francesca: – Moltissimo, ma non solo per il mio lavoro. Credo che un’alimentazione sana – molto pesce, molta frutta e verdura, poca carne rossa, un bicchiere di vino preferibilmente rosso a pranzo e a cena – sia la base per una bella e lunga vita.

Angie: – Hai mai pensato, nel tuo lavoro, di ispirarti alla gastronomia?
Francesca: – Non veramente, però sia nel mio ultimo libro “Re di bastoni, in piedi”, che nei precedenti, non mancano riferimenti al cibo con qualche divertente ricetta soprattutto di cucina napoletana.

Angie: -Ma cosa significa per te  mangiar bene?
Francesca: – Mangiare bene per me è sinonimo di felicità.

Angie: -Le tue esperienze lavorative?
Francesca: – Tante. Dall’insegnamento della lingua italiana ad Auckland in Nuova Zelanda, al lavoro di bibliotecaria per il Liceo Denza a Napoli, a quello di traduttrice per l’Istituto di Studi Filosofici del prof. Marotta, per finire con un incarico come segretaria di direzione per la società Innovare del gruppo Banco di Napoli da metà degli anni ’80 a metà degli anni’90. E prima ancora alcuni anni giovanili di impegno nel teatro sperimentale con un brevissimo passaggio per il cinema.

Angie: -Hai un ristorante o un locale dove preferisci andare a mangiare? Se sì, dove?
Francesca: – Ahimè, non uno solo. A Massa Lubrense mi piace il Cantuccio 2, Franceschiello – forse quello che amo di più –  il PicNic di Pastena e naturalmente Maria Grazia a Nerano. Qui sul lago d’Orta c’è la tenuta Montezeglio tra le colline e il Giardinetto in riva al lago, veramente speciali.

Angie: -Sei mai stata a dieta?
Francesca: – Eccome! Purtroppo …..

Angie: -Meglio carne o pesce?
Francesca: – Sceglier non saprei ….

Angie: -Se fossi un dolce, quale saresti?
Francesca: – Profitteroles – ma si scrive così?

Angie: -Vino?
Francesca: – Molti rossi del Piemonte – Barbera, Grignolino, Bonarda frizzante – ma anche un buon Aglianico e tra i bianchi un Greco di Tufo ghiacciato …. O una Falanghina di quelle giuste!

Angie: -Il tuo punto debole?
Francesca: – I dolci.

Angie: -Nel tuo frigo che cosa non manca mai, e nella dispensa?
Francesca: – Frutta e verdura e qualche ghiottoneria tipo paté, olive calabresi col forte e un buon gelato.

Angie: -Qual è il piatto che ti piace cucinare di più in assoluto?
Francesca: – Il gateau di patate con tanta mozzarella filante e tanti pezzetti di salame saporiti. Ma anche il roast-beef al sangue.

Impepata di cozze

Angie: -E quello che ti piace mangiare?
Francesca: – L’impepata di cozze.

Angie: -Come ti definiresti a tavola?
Francesca: – Decisamente una buona forchetta, ma cerco di resistere ….

Angie: -Di cosa sei più golosa? e cosa proprio non ti piace?
Francesca: – Di dolci, sicuramente. Detesto il fegato e il rognone e non digerisco i cetrioli crudi.

Angie: -La cucina e’ fatta anche di profumi, essenze, odori, ne hai uno preferito?
Francesca: – L’odore del basilico fresco. Irresistibile ….

Angie: -Non puoi vivere senza…
Francesca: – La cioccolata.

Angie: -Che cosa secondo te conta nel sedurre una donna? Una buona cena, o anche il saper cucinare?
Francesca: – Ambedue le cose. All’inizio della nostra convivenza era il mio compagno a cucinare perché io ero una frana. Vorrei tanto che mi riproponesse la sua anatra all’arancia. La faceva da dio! Mi ha conquistata anche così, rose rosse a parte ….

Angie: – L’ultimo libro che hai letto?
Francesca: – La trilogia di Jean-Claude Izzo: Casino Totale, Chourmo, Solea. Lettura meravigliosa, così densa di pensieri, idee, situazioni e piena, assolutamente piena, di imperdibili ricette ….

Angie: – Il pezzo musicale che ti mette in moto i succhi gastrici…
Francesca: – ‘O Guarracino …. Ma pensa a tutti quei meravigliosi pesci … Non li vedi in una zuppa?

Angie: – Hobby?
Francesca: – Leggere e scrivere. Ma anche la danza che vorrei aver cominciato da giovane. Invece adesso sono una versione invecchiata di Michael Jackson che zompetta goffamente … Pazienza!

Angie: – Qual è il tuo sogno più  grande?
Francesca: – Che il maggior numero possibile di persone sconosciute leggano e apprezzino i miei libri. Magari!!!

Angie: – Cosa ti dicono più spesso?
Francesca: – Che la mia casa è molto ospitale.

Angie: – Ti fidanzeresti con una cuoco?
Francesca: – Dipende, dal cuoco naturalmente ……

Angie: – Un piatto della tua infanzia.

Finanziera piemontese

Francesca: – La Finanziera preparata dal mio nonno piemontese o la sua carne cruda al coltello.

Angie: -Oggi si parla di federalismo. Secondo te, esiste anche in cucina?
Francesca: – Più che di federalismo parlerei di regionalismo – ma forse intendiamo la stessa cosa. Allora sì e meno male. Non c’è regione d’Italia in cui non si mangi bene, con una varietà di ricette e sapori che il mondo ci invidia. In questo siamo davvero fortunati.

Angie: –   Quale piatto eleggeresti come simbolo dei 150 anni dell’Unità d’Italia?
Francesca: – La pizza Margherita. Ma qualcuno ha spiritosamente suggerito: pasta alla Carbonara!

Angie: – Dopo la cucina italia, c’e’ ne qualcuna internazionale che
preferisci? Se si’, quale?
Francesca: – La cucina cinese senza dubbio perché nella sua varietà somiglia molto alla cucina italiana delle varie regioni.

Angie: – Come definiresti il tuo carattere, da un punto di vista
prettamente gastronomico?
Francesca: – Burroso, ma certe volte anche moooolto piccante!!!

Angie: – Ed infine, una tua ricetta per i miei lettori.
Francesca: -Torta rustica di melanzane e pomodori.

Torta rustica di melanzane e pomodori

Ingredienti:
- 3 melanzane,
- 3 pomodori,
- basilico,
- 200 gr. di formaggio primo sale,
- pecorino grattugiato,
- sale e pepe
- due rotoli di pasta sfoglia surgelata.

Torta rustica di melenzane e pomodori

Esecuzione:
Mettete un filo d’olio in una padella e cuocete le melanzane tagliate a dadini con un pizzico di sale e uno di origano. Tagliate i pomodori a dadini e metteteli in una zuppiera insieme al formaggio primo sale ugualmente tagliato a cubetti.
Regolate di sale, pepe e basilico.
Quando le melanzane saranno pronte mescolatele nella zuppiera insieme agli altri ingredienti. Rivestite con il primo rotolo di sfoglia una teglia, riempite con gli ingredienti della zuppiera, spolverate il tutto con abbondante pecorino e disponete alcune foglie di basilico prima di richiudere il tutto con il secondo rotolo di sfoglia. Infornate a 200°C per una mezz’ora e … buon appetito!


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