Io con Paolo Propoli
Paoletto Propoli, sorrentino di nascita, metese d’adozione
La mia mamma, per anni ha lavorato come bidella a Sorrento, all’Istituto parificato Santa Maria della Pietà, e, quando Paolo era più piccolo ogni mattina, lo portava con se fino a scuola
Da allora ne è passato di tempo, e Paolo ne ha fatta di strada, diventando tra i più promettenti musicisti che danno prestigio, al nostro lembo di costa
Diplomatosi in Chitarra classica al Conservatorio di Benevento, nel giugno del 2000, in continua crescita ed evoluzione, ha continuato il suo percorso formativo ed artistico, collaborando con numerosi artisti, e per saperne di più su di lui, vi invito a visitare le sue pagine personali.
Paolo, molto gentilmente mi si è “concesso gastronomicamente”, e galeotta è stata una sua esibizione estiva, qui, proprio a Meta, dove Gianni Coppola c’ha immortalato assieme, come potete vedere nella foto
Angie: – Quanto conta una buona alimentazione per il tuo lavoro?
Paolo: – In genere non si sale mai sul palco a stomaco pieno, per evitare sgradevoli inconevienti! Meglio una ricca e fantasiosa cenetta a sipario chiuso! Ma a parte gli scherzi, una buona alimentazione conta per tutti, a tutte le età e in qualsiasi ambito. Purtroppo nell’era dei cibi transgenici bisogna stare sempre in allerta a cosa si mangia; beati coloro che hanno la possibilità di coltivarsi un minimo di cose in modo ancora “biologico”. Purtroppo siamo in un sistema globlale le cui redini sono nelle mani di pochi potenti, il cui obiettivo quotidiano è il profitto e basta. Si pensa molto alla quantità da produrre e non alla qualità. Io nel mio piccolo cerco di leggere sempre le etichette quando vado a fare la spesa!
Angie: – Hai mai composto o suonato qualche pezzo ispirandoti a qualcosa di gastronomico?
Paolo: – Composto per adesso no! Però hai voglia da quanti anni mi capita di cantare: “…ma tu vulive a pizza, a pizza, cu ‘a pummarola ‘ngopp”!
Angie: – Cosa significa per te mangiar bene?
Paolo: – Per non dilungarmi faccio riferimento alla prima domanda. In buona sostanza preferisco mangiare in maniera “tranquilla” durante la settimana, per poi “festeggiare” nel weekend, come la maggior parte delle persone normali, immagino…
Angie: – Le tue esperienze lavorative?
Paolo: – Nato con la chitarra al posto dei soliti sonagli per neonati, cresciuto nei pub con musica dal vivo, dalle semplici serate e spettacoli sono approdato in un circuito musicale discreto, sia in Penisola Sorrentina che a livello regionale. Alterno impegni artistici disparati, dall’intrattenimento privato a spettacoli pubblici e televisivi. Negli ultimi hanni ho suonato come chitarrista per artisti di fama nazionale, tra cui Eddy Napoli (Orchestra Italiana), Valentina Stella, Giovanni Mauriello (Nuova Compagnia Canto Popolare); a settembre dell’anno scorso ho avuto l’onore e il piacere personale di accompagnare alla chitarra Renzo Arbore in una sua esibizione estemporanea al Premio “Salvatore Di Giacomo”. E poi tanti viaggi, a portare la musica napoletana in giro per il mondo: Germania, Francia, Inghilterra, Stati Uniti.
Angie: – Hai un ristorante o un locale dove preferisci andare a mangiare? Se sì, dove?
Paolo: – Azz…questa è vera e propria pubblicità occulta! Sono cresciuto al “Pub America” di Priora e penso che lì vorrò fare la festa di pensionamento, tra moltissimi anni! Poi c’è il “Tico Tico” a Meta che non tradisce mai, e quando capita, il “Zi ‘Ntonio a Mare” a Marina Grande di Sorrento.
Angie: – Sei mai stato a dieta?
Paolo: – Si certo, ho seguito i magnifici consigli di una brava nutrizionista, la quale mi ha “insegnato a mangare bene”. Si, perchè il vero segreto per stare in forma non è assolutamente il diminuire le dosi: basta mangiare in modo corretto e salutare, cucinare in modo corretto e il gioco è fatto. Ecco il mio stile di dieta quotidiano: bere molto e fara tanta plin plin, poco sale nei condimenti e olio sempre crudo (quando possibile). E quando è possibile, il sacrosanto bicchiere di vino rosso!
Angie: – Meglio carne o pesce?
Paolo: – Sono di segno Leone, quindi sbranerei carne tutti i giorni, comunque amo molto anche il pesce (fresco) e affini. In verità se si riuscisse a mangiare molto più pesce che carne, si starebbe tutti meglio…
cassata, caprese e profiteroles
Angie: – Se fossi un dolce, quale saresti?
Paolo: – Sarei un dolce “camaleontico” perchè non posso riassumermi in un unico dolce. Sarei una profitterole al cioccolato, poi sarei una cassata siciliana, un babbà, una caprese…
Angie: – Vino?
Paolo: – Primitivo di Manduria, Cannonau, Aglianico, Lacrima Christi, Falanghina…sicuramente ne sto dimenticando qualcuno!
Angie: – Il tuo punto debole
Paolo: – Sono troppo buono ed educato, anche se a volte faccio vedere gli artigli. Però in generale mi faccio passare le cose addosso – anche se mi lamento – ma di questi tempi sono fuori moda. Il mondo è pieno di prepotenti e farabutti, sono quelli che stanno sopra di noi, e purtroppo per andarsi a prendere quel posto bisogna diventare come loro, ma io non mi ci vedo nella parte del prepotente e farabutto.
Angie: – Nel tuo frigo che cosa non manca mai, e nella dispensa?
Paolo: – Prosciutto crudo e formaggi. Nella dispensa tarallucci e vino!
Angie: – Qual è il piatto che ti piace cucinare di più in assoluto?
Paolo: – Scialatielli con tocchetti di pesce spada e scaglie di tonno fatto in casa, crema di formaggio al salmone (una mia invenzione)!
Angie: – E quello che ti piace mangiare?
Paolo: – La pasta e fagioli di mia nonna: si ferma l’orologio! Ma anche le mitiche orecchiette con rucola e gamberetti, ‘e mammà!
E sul fatto che mamma Antonietta sia un’eccellente cuoca, posso confermare, essendo stata ospite a cena in casa Propoli:-)
Angie: – Come ti definiresti a tavola?
Paolo: – Uno che la sa onorare…non le faccio mai prendere collera!
Angie: – Di cosa sei più goloso? e cosa proprio non ti piace?
Paolo: – Mangerei 365 giorni l’anno solo bistecca ai ferri; se non mi vuoi nemico non presentarmi mai un piatto di riso con la verza!
Gli aromi preferiti da Paolo
Angie: – La cucina e’ fatta anche di profumi, essenze, odori, ne hai uno preferito?
Paolo: – I “miei odori” sono molto umili, sono i classici: aglio, cipolla, peperoncino, capperi, origano, prezzemolo. Apprezzo molto, quando mi capita, i piatti aromatizzati col tartufo ma se dovessi uscire a posta a comprarlo no so se lo farei.
Angie: – Non puoi vivere senza…
Paolo: – Musica, mare… e la mia cucciola (che già pizzica non male le corde della chitarra).
Angie: – Che cosa secondo te conta nel sedurre una donna? Una buona cena, o anche il saper cucinare?
Paolo: – Certo si fa sempre bella figura nell’offrire una bella cenetta, magari nel posto giusto. Ma quando le fai trovare la tavola apparecchiata, e magari l’accogli col mantesino addosso che stai ancora “operando” vicino ai fornelli, è ‘nata cosa!
Angie: – L’ultimo libro che hai letto?
Paolo: – “Verrò da te” di Mario Capanna. Il penultimo è stato “Contro tutti i nemici” di Richard Clark (sull’11 Settembre). Il primo libro “serio” che abbia mai letto è stato “Gente di Dublino” di James Joyce (che a volte leggo ogni tanto, sempre con piacere).
Angie: – Il pezzo musicale che ti mette in moto i succhi gastrici…
Paolo: - “Minuano” di Pat Metheny…è l’inno mondiale di tutti noi methiniani!
Angie: – Hobby?
Paolo: – L’hobby dinamico sono i viaggi; l’hobby da poltrona e il cinema.
Angie: – Qual è il tuo sogno più grande?
Paolo: – Debellare l’ignoranza della gente comune. Siamo ancora in pochi, quelli che hanno sete di documetarsi e confrontare il proprio istinto con le mezze o false verità che ci somministrano puntualmente ogni giorno alle 13:30.
I Pre-Potenti della nostra epoca trovano terreno fertile e appiglio proprio sulle persone più ignoranti, quelle che si accontentano, quelle meschine e omertose che non hanno coraggio di osare e peggio ancora, quelle che non si sforzano per niente di “staccarsi” da quel loro status di ignoranza.
Ricordate Hitler? Perchè faceva bruciare i libri? Con un popolo ignorante avrebbe potuto dominare tranquillamente!
Oggi in Italia non si bruciano i libri, però si riempiono i palinsesti televisivi di reality fatti da cafoni presi in mezzo alla strada, destinati a essere meteore; gente che bestiemma e sproloquia in fasce orarie protette (?). Quando poi le vere fasce orarie per i bambini e i ragazzi dovrebbero essere proprio quelle notturne: i migliori documentari di storia e di scienza, spettacoli di musica e teatro, dibattiti seri, tutti messi in onda la notte. Quando la massa ignorante attacata ai loro fili di comando dorme…
Angie: – Cosa ti dicono più spesso?
Paolo: – Che canto e suono bene. E per quanto mi riguarda, mi basta sentirmi dire questo!
Angie: – Ti fidanzeresti con una cuoca?
Paolo: – Io sono un grande cuoco, e non voglio nessuno vicino ai fornelli che mi disturbi!!!
Gnocchi alla sorrentina
Angie: – Un piatto della tua infanzia.
Paolo: – Gnocchi alla sorrentina. Tutte le domeniche al ristorante da “Umberto” ad Arola.
Angie: – Oggi si parla di federalismo. Secondo te, esiste anche in cucina?
Paolo: – Ceeerto! Ognuno deve stare al suo posto e gestirsi le proprie mansioni. E penso che questo esista già da sempre nei migliori ristoranti.
Angie: – Quale piatto eleggeresti come simbolo dei 150 anni dell’Unità d’Italia?
Paolo: – Il trittico tricolore: mezze penne col pesto, pennette panna e prosciutto, rigatoni col ragù!
Angie: – Dopo la cucina italiana, c’e’ ne qualcuna internazionale che
preferisci? Se si’, quale?
Paolo: – Da quasi un decennio vado in Germania ogni anno per lavoro, e amo molto le loro ricette tipiche: non pensiate che lì siano solo wrustel e birra! Poi amo molto il sushi.
Angie: – Come definiresti il tuo carattere, da un punto di vista prettamente gastronomico?
Paolo: – Sono come il prezzemolo, sto bene dappertutto e dovunque mi metti impreziosisco la situazione! Del resto, il prezzemolo è un’erba molto modesta!
Angie: – Una tua ricetta per i miei lettori
Paolo: – Vi svelo i miei scialatielli!
Scialatielli - Foto pastificio Gentile
Ingredienti:
- gr 400 Scialatielli
- 1 fetta di pesce spada
- 2 spicchi d’aglio
- 2 o 3 pomodorini
- vino bianco q.b
- olio evo
- sale q.b.
- Phliadelphia al salmone
- prezzemolo q.b.
Esecuzione:
Mentre un paio di spicchi d’aglio (schiacciati e non tagliati!) soffriggono leggermente nell’olio, tagliate a tocchetti una fetta di pesce spada; metteteli poi a soffriggere insieme all’aglio e due/tre pomodorini tagliati a spicchi. Dopo un pò una spruzzatina di vino bianco.
Poco prima che gli scialatielli siano cotti da scolare, scogliete una Philadelphia al salmone nel condimento e subito dopo calate in padella gli scalatielli. Dopo averli impiattati una bella spolverata di prezzamolo tritato e via! E buon appetito!