Vincenzo Russo nasce il 7 novembre 1965, tra gli storici vicoli della Napoli dei Borboni, i “Quartieri Spagnoli”. Ora risiede nel paese che fu di Massimo Troisi, S. Giorgio a Cremano.
Giampaolo Necco dice di Lui: “…segue la scia dei poeti napoletani.
Quelli che, per intenderci, hanno ben stampato nel proprio Dna non solo la cartolina di Napoli nota in ogni parte del globo, che col Vesuvio da una parte e la collina di Posillipo col pino dall’altro, fanno da cornice al golfo ed alla stessa città. Russo, però, non trasmette solo il tratto estetico della sua terra ma anche tutto ciò che la città stessa contiene.”
Per maggiori informazioni su Vincenzo, vi invito a passeggiare nellle sue pagine, per scoprire il suo percorso artistico e le manifestazioni e gli eventi dedicati alla poesia che portano la sua firma.
Dal canto mio, posso dire che condividendo anche io la passione per la scrittura e, conoscendo gran parte delle fervide menti creative, ironiche, stravaganti, divertenti che ruotano non solo intorno al Laboratorio “Achille Campanile” di Pino Imperatore, ma a tante altre realtà culturali campane, e, prima che perda il filo e mi perda anche io nella complessità di questo mio tortuoso pensiero letterario
Vincenzo Russo
Angie: – Quanto conta una buona alimentazione per il tuo lavoro?
Vincenzo: – Tanto, considerato che svolgo un lavoro da impiegato;quindi molto sedentario. Se esagerassi con i grassi diventerei obeso.
Angie: – Hai mai scritto ispirandoti a qualcosa di culinario?
Vincenzo: – Sinceramente ci ho pensato, ma fino ad oggi non ho scritto in merito.
Angie: – Cosa significa per te mangiar bene
Vincenzo: – Mangiare comodamente seduto…ah..ah…
Angie: – Le tue esperienze lavorative?
Vincenzo: – Agente di commercio – Agente Assicurativo – Cameriere – Impiegato – Impiegato – Impiegato -
Angie: – Se non avessi esercitato la professione che svolgi attualmente cosa ti sarebbe piaciuto fare?
Vincenzo: – Docente. Adoro misurarmi con la capacità che ho di farmi ascoltare ed ovviamente trasferire le cose.
Angie: – Hai un ristorante o un locale dove preferisci andare a mangiare? Se sì, dove?
Vincenzo: – Ristorante con vista mare…sempre!
Angie: - Sei mai stata/o a dieta?
Vincenzo: – Sono perennemente a dieta in un certo senso, problemi di colesterolo.
Angie: – Meglio carne o pesce?
Crostata di fragoline di bosco
Vincenzo: – Molto più pesce, qualunque.
Angie: – Se fossi un dolce, quale saresti?
Vincenzo: – Quale sarei dovrebbero dirlo gli altri; diciamo che preferirei essere una crostata di fragoline di bosco.
Angie: – Vino?
Vincenzo: – Non deve mai mancare.
Angie: - Il tuo punto debole
Vincenzo: – Dicono che sia sensibile, questa caratteristica porta in se tante debolezze.
Angie: - Nel tuo frigo che cosa non manca mai, e nella dispensa?
Vincenzo: – In frigo non manca mai la frutta. In dispensa le spezie.
Angie: - L’aspetto che ti attira di più del fare da mangiare e se c’è un piatto che ti piace cucinare di più in assoluto?
Vincenzo: – Lo trovo un sfidante “passatempo”, cucino però solo cose semplici…per non morire di fame insomma.
Angie: - Quello che ti piace mangiare?
Vincenzo: – Mangerei mozzarella di bufala fino a scoppiare.
Angie: – Come ti definiresti a tavola?
Vincenzo: – Educato e gentlemen, di solito verso sempre io da bere, senza distinzione di sesso o ceto sociale.
Angie: - Di cosa sei più goloso? e cosa proprio non ti piace?
Vincenzo: – Goloso di pepite di pollo al curry; detesto fegato e connessi
Zafferano, paprika, zenzero e curry
Angie: - La cucina e’ fatta anche di profumi, essenze, odori, ne hai uno preferito?
Vincenzo: – Zafferano – paprika – curry – zenzero
Angie: – Caffè?
Vincenzo: – Lo adoro
Angie: – Non puoi vivere senza…
Vincenzo: – Amore
Angie: - Esiste un legame tra cucina e sensualità? Che cosa secondo te conta di più nel sedurre una donna? Una buona cena, o anche il saper cucinare
Vincenzo: – Certo che esiste. Le due cose sono connesse, invitare una donna a cena ed ammirare il suo sguardo perplesso di quando le dici “l’ho preparato io”, mi fa contento.
Angie: - Una tua ricetta per i miei lettori
Vincenzo: – Questo è troppo…sarei indegno.
Angie: - L’ultimo libro che hai letto?
Vincenzo: – “Radio Giuseppina” (l’ho scritto io)…ah…ah..
Angie: - Il pezzo musicale che ti mette in moto i succhi gastrici…
Vincenzo: – “TU SI ‘NA COSA GRANDE”
Angie: - Un film?
Vincenzo: – “BRAVEHEART” – amore – dignità – coraggio – sacrificio – conquista della libertà, di meglio non si può.
Angie: – Hobby?
Vincenzo: – Scrittura ovviamente, teatro, mare, lunghe passeggiate nel verde.
Angie: - Se fossi un personaggio mitologico chi saresti?
Vincenzo: – Onestamente non saprei.
Angie: - Dici parolacce?
Vincenzo: – Certo, talvolta lo faccio per “scaricarmi”
Angie: – La frase che dici più spesso?
Vincenzo: – Non so
Angie: – Cosa invece ti dicono più spesso?
Vincenzo: – Che sono testardo.
Angie: - Qual è il tuo sogno più grande?
Vincenzo: – Che un mio libro ispirasse un film.
Angie: - Qual è la cosa che ti fa più arrabbiare
Vincenzo: – La falsità, le menzogne e gli “esseri” mediocri.
Angie: - Ti fidanzeresti con uno/a chef?
Vincenzo: – Certo, il cuore non ha palato…
Angie: - Un piatto della tua infanzia
Vincenzo: – Pasta al sugo
Angie: – Oggi si parla di federalismo. Secondo te, esiste anche in cucina?
Vincenzo: – Certo se lo chef è padano, l’aiutante cuoco napoletano.
Fritto misto all'italiana
Angie: - Quale piatto eleggeresti come simbolo dei 150 anni dell’Unità d’Italia?
Vincenzo: – Frittura all’italiana… almeno nominiamo questo splendido Paese
Angie: - Dopo la cucina italiana, c’e’ ne qualcuna internazionale che preferisci? Se si’, quale?
Vincenzo: – Messicana, adoro il piccante.
Angie: - Come definiresti il tuo carattere, da un punto di vista prettamente gastronomico?
Vincenzo: – “Piccante”, non bisogna abusare del sottoscritto, potrebbero esserci “effetti collaterali”
Angie: - A quali altri progetti ti stai dedicando in questo periodo?
Vincenzo: – Correzione del mio prossimo testo ispirato ad una vera storia di mobbing (violenza su una donna nel mondo del lavoro; all’organizzazione del Premio Nazionale di Poesia città di San Giorgio a Cremano; alla realizzazione di un format per “Radio Giuseppina”; alla stesura di un ulteriore racconto ispirato alla storia di uno scugnizzo napoletano ambientato nel dopoguerra; alla preparazione di diverse presentazioni del testo “Radio Giuseppina”
Angie: - A quale piatto paragoneresti Berlusconi? e Di Pietro?
Vincenzo: – “Se non puoi parlar bene di qualcuno, non parlarne” Andreotti docet.
Vincenzo Russo e la sua "Radio Giuseppina"
Angie: - La cucina ha mai deluso le tue aspettative??
Vincenzo: – Si quella volta che non s’accendevano i fornelli…ah…ah…
Angie: - Se dovessi riassumere la tua filosofia di vita?
Vincenzo: – Te la riassumo con una mia piccola poesia in vernacolo:
“ ‘A neve “
Ogni omm’ quanno nasce,
è comm’ ‘nu sciocco ‘e neve.
‘A cielo chiove sulo,
e sulo, torna ‘n cielo.
Ma quanno s’ appoia ‘nterra,
si nun s’ abbraccia all’ ate,
nun è neve.
Allora ‘n cielo,
che ce torna a fa?“ La neve ”
Ogni uomo quando nasce,
è come un fiocco di neve.
Dal cielo piove solo,
e solo torna in cielo.
Ma quando s’appoggia a terra,
se non si abbraccia agli altri,
non è neve.
Allora in cielo,
che ci torna a fare?“ ‘A neve “Ogni omm’ quanno nasce, è comm’ ‘nu sciocco ‘e neve.‘A cielo chiove sulo,e sulo, torna ‘n cielo.Ma quanno s’ appoia ‘nterra,si nun s’ abbraccia all’ ate,nun è neve.Allora ‘n cielo,che ce torna a fa?
“ ‘A neve “Ogni omm’ quanno nasce, è comm’ ‘nu sciocco ‘e neve.‘A cielo chiove sulo,e sulo, torna ‘n cielo.Ma quanno s’ appoia ‘nterra,si nun s’ abbraccia all’ ate,nun è neve.Allora ‘n cielo,che ce torna a fa?
Angie: – Classica domanda alla Marzullo: Fatti una domanda e datti una risposta.
Vincenzo: – Cosa elimineresti dal mondo per migliorarlo?
L’ignoranza. “Il sapere rende l’uomo libero”.