Le sue passioni sono diverse: viaggiare (apprendendo cose nuove a ogni occasione,organizzare gite e giri in moto con gli amici, mantenersi in allenamento ed in particolare leggere libri fantasy, thriller e di avventura. E' stata proprio questa sua passione per la lettura a suscitare in lui la curiosità per il mondo della scrittura. Ha cominciato a scrivere le prime pagine del libro L’ombra del Male all’incirca due anni fa, riprendendo un vecchio lavoro che aveva iniziato (insieme ad altri amici) all’età di sedici anni, ma mai arrivato a un’evoluzione consistente. L’intera saga di The Order of Guardians è nata grazie ad un complesso lavoro di fantasia nel quale è stato supportato dal suo amico Gianluca Calabrese. Dopo molto impegno e tante notti insonni il risultato è stato il primo libro L’Ombra del Male. Per riuscire a realizzare questo lavoro, nel suo tempo libero si è dedicato alla lettura di numerosi libri fantasy, di avventura e azione, soffermandosi su quegli autori che utilizzavano uno stile che si avvicinasse il più possibile ai suoi gusti e apprendendo, il loro modo di scrivere e di creare quei mondi nei quali la mente spazia durante la lettura. La realizzazione di quest’opera letteraria è stato anche un modo personale di affrontare un periodo un po’ particolare della sua vita, costruendo una realtà fantasy che si è concretizzata poi in The Order of Guardians. La scrittura è stata, in un certo modo, la sua “ancora”. L’idea originale non prevedeva una pubblicazione e diffusione di questo manoscritto, poiché era il frutto di un suo hobby, ma quando alcuni amici e parenti sono stati incuriositi da questa passione, gli hanno consigliato di provare a pensare di diffonderlo. Si sono adoperati leggendo la storia e fornendogli vari suggerimenti e spunti per migliorarla manifestando il loro costante entusiasmo per l’opera e per quanto The Order of Guardian riuscisse a coinvolgere e a trasportare il lettore nel suo universo fantasy.
Quando hai scoperto la passione per la scrittura?
Qual è stato il tuo primo testo?
Quale genere letterario ti è più affine? Quale invece non riesci a leggere e/o a scrivere?
hanno creato con la loro immaginazione. Ognuno di questi ha caratteristiche uniche, che lo rendono speciale e degno di essere scoperto.
Per quanto mi riguarda, non c’è un genere che scarto a priori durante la scelta di un buon libro da leggere: cerco di informarmi da chi ha già letto un titolo a cui sono interessato, dalle varie recensioni che si possono trovare on line o sulle riviste, mi baso anche su eventuali opere già scritte dal medesimo autore. Ogni storia, a prescindere dal genere letterario cui appartiene, se è ben strutturata ed articolata in modo da tenere viva la curiosità del lettore, senza tediarlo con un linguaggio troppo complesso e/o particolareggiato, può essere abbracciata anche da una persona che non avrebbe mai pensato di leggere quel determinato libro. In altre parole, cerco sempre di non pormi dei limiti nelle mie scelte.
Come è stato il tuo percorso verso la pubblicazione?
Ciononostante, dopo continue riflessioni, ho deciso di provare la via del self publishing. Come spesso accade, però, un principiante può essere sopraffatto da un universo che non conosce ed io, da novizio, continuavo a vedere il mio operato smarrito nell’immensa biblioteca degli store digitali. Solo dopo l’interessamento di Inspired Digital Publishing ho cominciato a nutrire una nuova speranza di vedere la mia storia diffondersi nella rete. È una strada che abbiamo iniziato insieme e spero possa portarci a ottenere buoni risultati.
Ripresa in mano la prima bozza però, mi sono subito reso conto che la storia era troppo acerba.
Dopo alcune esperienze di vita che ho maturato e, con una visione un po’ più “adulta” del mondo, ho provato a riformulare le idee con il mio amico Gianluca Calabrese, con il quale sono letteralmente cresciuto. Mi ha aiutato a sviluppare l’intricato svolgersi degli eventi che si susseguono nella storia. Ogni volta che ci trovavamo a un nuovo step, cominciavamo a farci mille domande su come avremmo potuto fare per sviluppare il racconto. Sapevamo dove volevamo arrivare, ma il compito di mettere tutte queste idee su carta non era affatto facile ed ha richiesto innumerevoli correzioni e rivisitazioni.
Quanto c’è di te in questo testo?
Hai mai affrontato il “blocco dello scrittore”? Come lo hai superato?
Cosa vuoi comunicare con il tuo The Order of Guardians – L’ombra del Male?
Spero di essere riuscito a creare qualcosa che possa davvero stimolare il lettore, portandolo a dubitare delle sue scelte e convinzioni sui due schieramenti sino alla fine del romanzo.
Cosa pensi del Self-Publishing?
Io mi ritengo molto fortunato ad aver incrociato gli interessi dei ragazzi di Inspired Digital Publishing, ma altri scrittori e scrittrici non sono stati altrettanto favoriti dalla sorte e vedono la loro opera (magari molto promettente) vagare nel calderone degli “autori auto pubblicati”.
Il nostro mercato letterario, inoltre, non è sviluppato ed in continuo fermento tecnologico come quello statunitense, dove la maggior parte dei lettori utilizza i supporti digitali di ultima generazione (e-reader, tablet, smartphone) per leggere le storie che vengono proposte dai vari store.
In Italia, il formato più diffuso è ancora il cartaceo e, purtroppo, è diventato un privilegio riuscire a pubblicare, tramite Casa Editrice, senza che venga chiesto un contributo economico all’autore: scelta che trovo sbagliata.
Come per tutte le cose, soprattutto in Italia, ci vorrà del tempo prima che questo nuovo modo di pubblicare possa prendere piede nella nostra cultura, ma sono sicuro che non dovremo attendere molto perché ciò accada. Ormai, i supporti digitali sono diventati parte integrante della nostra società, spetta a noi utilizzarli in maniera costruttiva e non “distruttiva”.
Quali sono i tuoi progetti futuri?
Grazie a Marco Ternavasio per averci dedicato il suo tempo. In bocca al lupo e buona scrittura!