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INTERVISTA | Miranda Saccaro: "Non penso debbano esserci spazi preposti all'arte"

Creato il 06 ottobre 2013 da Roberto Arleo @robertoarleo

©Miranda Saccaro

Knitting artist e fotografa, Miranda Saccaro è un’artista indipendente che usa la tecnologia e le capacità manuali per realizzare un’arte slegata dai circuiti convenzionali. I suoi progetti artistici spaziano tra i colori kawaii e il gusto per il macabro, la sua arte è lontana da ogni cliché. Mentre elabora il prossimo progetto per la quarta edizione di Interiora, l’indipendent horror festival che si svolgerà dal 31 ottobre al 2 novembre 2013 al Forte Prenestino, Miranda Saccaro racconta la sua arte plasmata dalla musica metal e dai colori sui muri di Roma.
- Dopo le teste mozze a uncinetto per l’edizione 2012 di Interiora, ancora bambole e ancora nel forte romano. Zodiaco di plastica è il tuo ultimo progetto che racconta i dodici segni con le tue bambole. Sì, tanto per cambiare è stato un progetto nato per gioco, grazie alla gentile collaborazione delle bambole che ho in casa, e che hanno acconsentito a travestirsi da segni zodiacali. Mi sono divertita un mondo ad aiutarle con i costumi e gli oggetti di scena. Mi piaceva il tema dello zodiaco perché ho passato un periodo a curiosare tra introduzioni all’astrologia e sono diventata un’accanita lettrice di oroscopi, specialmente quelli saggi e stralunati di Rob Brezsny. Ho l’impressione che non sia un astrologo molto ortodosso, ma del resto neanche le mie bambole.

Zodiaco di plastica, Toro


- Occhirossi è un festival fotografico molto amato nella Capitale, dopo l’interruzione del 2011 ha ripreso il suo iter invadendo anche il quartiere Quadraro, che grazie a M.U.Ro a cura di David Vecchiato sta conoscendo uno sviluppo artistico molto interessante, cosa ne pensi dell’invasione dell’arte in spazi non preposti?Non penso debbano esserci spazi preposti all'arte, mi sembra che in questo ci sia, già in partenza, un vizio di contenuto. Vuoi mettere il senso di meraviglia e di soddisfazione di fare un giro o andare a comprare il latte e vedere dell’arte che ti parla da quel muro di un brutto palazzo, che sarebbe stato solo un muro di un brutto palazzo e che invece diventa parte pulsante della tua giornata: stimolo, ricordo. Puoi cercare le arti nei musei, ovvio, ma sai già che ne troverai, sai già come andrà a finire. Trovarle dove non te le aspetti – e dove non avresti neanche pensato di cercare – è tutta un’altra storia.

© Miranda Saccaro

©Miranda Saccaro

- Sei un’appassionata di street art in tutte le sue forme, a maggio assieme alla fumettista Daniela Odri Mazza hai partecipato al festival faentino: Total Pink-Urban Knitting, qual è lo street artist italiano e quale quello straniero che ti emozionano di più?Sì, il Total Pink di Faenza è stato un’esperienza veramente divertente e inaspettata, c’è stata una grande partecipazione: proprio una bella esperienza!Adoro la street art, e tra i miei preferiti ci sono Alice Pasquini, Blu (visto all’opera in diretta sul bellissimo palazzo di via del Porto Fluviale a Roma) e Agostino Iacurci, ho visto una sua opera per la prima volta a Civitavecchia, una parete gigantesca e bellissima che ha praticamente salvato l’aspetto della piazzetta vicina.A Parigi ho apprezzato molto le opere molto delicate di Fred le Chevalier e ho visto purtroppo solo in foto le gigantesche pareti dei polacchi Etam Cru.

Zodiaco di plastica, Gemelli

- Il tuo ultimo acquisto è una macchina da cucire, quali i prossimi progetti?Sicuramente pupazzi e di medio-grandi dimensioni. Cucire a mano aiuta molto a concentrarsi e liberare la mente, una specie di esercizio zen, funziona sulle piccole dimensioni ma aumentandole e avendo poco tempo a disposizione diventa molto complicato. E poi se non riesci a finire un pezzo nella stessa sessione di cucito la differenza nella mano si vede. Insomma spero che Bea, la mia macchina da cucire, riesca ad appianare questi problemi pratici e spero sia collaborativa.

Zodiaco di plastica, Pesci


Rossana Calbi  

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