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INTERVISTA | Patrizia Finucci Gallo, la contaminazione tra la scrittura e le calzature

Creato il 01 settembre 2011 da Roberto Arleo @robertoarleo
INTERVISTA | Patrizia Finucci Gallo, la contaminazione tra la scrittura e le calzature
Patrizia Finucci Gallo, vive a Bologna, scrittrice, ha pubblicato una decina di libri, ultimo “I love Islam” con Newton Compton, ora in uscita in Francia col titolo “L'Islam au féminin” con le edizioni Premium e in Spagna con Algaida: racconta come le giovani donne islamiche, nei paesi musulmani come in Europa occidentale, usino la moda come arma di emancipazione, con tutte le contraddizioni che ciò a volte comporta).
“Pfgstyle è nato un po' per caso. Io faccio la scrittrice e l'ultimo libro che sto scrivendo riguarda il mondo delle fashion blogger, si chiama “Le mie prime Louboutin”. Come vedi, a proposito di scarpe, cade a fagiolo”. Queste le parole di Patrizia Finucci Gallo che continua dicendo: “La protagonista lavora da dieci anni in una casa editrice e un giorno viene licenziata all'improvviso. Invece di cercare un'occupazione analoga decide di seguire il consiglio di un'amica, ovvero aprire un blog di moda. La sua vita cambierà, soprattutto nei dettagli. E dalle scarpe basse che portava ogni giorno in casa editrice passerà alle Louboutin, fortunata scoperta davanti a una vetrina del centro. Al posto dei sacchi della spesa opterà per le borse in tinta con il vestito”.
INTERVISTA | Patrizia Finucci Gallo, la contaminazione tra la scrittura e le calzature
Da quanto tempo ti interessi di moda?
La moda mi ha sempre divertito, specie il vintage, cercare pezzi particolari, abiti o accessori. Poi, un anno fa, ho aperto Pfg style. E' un sito abbastanza singolare: mette in relazione il mondo della moda con quello letterario. La moda ha un legame profondo con la cultura, l'arte, il design. Ha supportato visivamente movimenti come l'esistenzialismo di Sartre con i maglioni neri dei ragazzi nella Parigi del dopoguerra. Ha fatto proprie e lanciato modelli di abiti e comportamenti come le divise da collegiale con cui Colette vestiva la sua Claudine. Ha caratterizzato uno stile e un modo di essere, pensiamo a Oscar Wilde e al mondo dandy che lo circondava, al kajal sugli occhi di Oriana Fallaci anche al fronte, alle camicie animalier di Marguerite Duras. La moda ha identificato anche movimenti artistici, a cominciare dall'avanguardia: la blusa gialla di Majakovskij, i vestiti futuristi di Giacomo Balla, l'optical anni Sessanta che era insieme moda e pittura. Da queste suggestioni è nato WriteWear, il concorso scrittura e moda che ho creato un anno fa proprio per trasformare le parole in oggetto da indossare. La prima edizione l'abbiamo fatta con MomaBoma. Maurizio Longati, che già si definiva un sarto delle emozioni, ha trasformato il racconto vincitore in una borsa. Questa seconda edizione vede come parter Silvian Heach, brand in grande ascesa, che invece realizzerà le Think-Shirt. Chissà che la terza non sia la volta delle scarpe.
Perché nelle donne c'è tutto questo amore per le scarpe?
E' un elemento coreografico che esprime personalità.
Qual è il tuo modello preferito e perché?
Vado a periodi. Questa è l'epoca delle borchie: ora le mie scarpe, alte o basse che siano, hanno sempre qualche chiodo. Faccio eccezione per le Ferragamo, che amo particolarmente. Comprese quelle vintage.
INTERVISTA | Patrizia Finucci Gallo, la contaminazione tra la scrittura e le calzature
Preferisci possedere tante paia di scarpe a un prezzo basso a discapito della qualità variando spesso oppure poche e di qualità pregiata?
Mi piace mixare.
Quali sono le caratteristiche che valuti nella scelta delle scarpe?
Una scarpa mi deve rappresentare, non è solo una questione di umore. Piuttosto di punto di vista.
Che rapporto c'è tra scarpa e umore?
Nel mio caso assolutamente nessuno.
Hai un colore che compare più frequentemente nella tua scarpiera?
Sì, il rosso e nero.
Qual è il valore aggiunto che percepisci nelle calzature italiane?
Senza alcun dubbio la storia e la qualità.
È possibile esprimere la sensualità attraverso le scarpe? In che modo?
La scarpa è di per sé un oggetto sensuale, la persona che la indossa può poi individualizzarla. Pensiamo alle ballerine di Brigitte Bardot o alle infradito di Jacky Kennedy.
Con quale criterio scegli le scarpe adatte ai tuoi outfit?
Il criterio sono i libri alle quali le associo.
INTERVISTA | Patrizia Finucci Gallo, la contaminazione tra la scrittura e le calzature
Ti viene in mente qualche altro settore legato alla creatività (musica, fumetti, letteratura, cinema, design...) in cui le scarpe hanno un ruolo importante?
Non me ne viene in mente uno in cui non svolgano un ruolo. Forse l'architettura, ma da qualche parte ci sono di sicuro case a forma di scarpa o stivale. Interessante, piuttosto, che abbiano cominciato a progettare e realizzare scarpe anche aziende di design di mobili come la Kartell.
Quale sarà la tua prossima calzature oppure una tendenza futura che prevedi?
Le mie prossime scarpe saranno di Hyunjoo Chung e Valentini Art.
Link dove è possibile seguirti?
Il mio blog è www.pfgstyle.com.
Il mio sito è patriziafinuccigallo.it.
Su fb pfgstyle oppure Patrizia Finucci Gallo.
Un pensiero sulle calzature per concludere l'intervista?
Mercurio le aveva alate. Ed era il messaggero degli dei.
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