Le storie di Malanima parlano della vita e della morte, e tutto quello che vi passa in mezzo. Insomma, roba da niente. Sono tanti i temi toccati da questa raccolta: la violenza, la depravazione, la deviazione, la follia, i mostri in carne e ossa e i fantasmi della mente, insomma tutti i prodotti di un mondo letteralmente alla deriva. Volendo definire un genere, le storie hanno anima eterogenea, in questo senso. Si muovono tra l’hard thriller, il dark eros e l’horror, semplificando, ma propongono nuove interpretazioni e sfumature. Il fil rouge che lega le storie di Malanima scorre tra le mani della Morte, la Mietritrice che campeggia nella copertina del libro, nella splendida interpretazione dell’amico Ben Baldwin. In modo diretto o indiretto, è sempre lei, la nera Signora, a osservare e manovrare gli eventi, a volte intervenendo, magari sotto mentite spoglie. Malanima parla della vita attraverso gli occhi della Morte, usando una lente deformante, onirica, che mantiene il lettore in bilico tra due mondi: la realtà e il soprannaturale, o forse nessuno dei due. Malanima è quel mondo di mezzo difficile da definire, che tutti avvertiamo ma che è difficile da afferrare. Insomma: è l’incertezza e bellezza dello sconosciuto. La difficoltà di vivere che provano tante “anime malate”, che reagiscono a questa alienazione in modo brutale, inaspettato, inumano. Persone divorate da se stesse Leggi l'intervista completa sul blog Kipple
Intervista per Kipple: Malanima & Others
Creato il 08 febbraio 2014 da Alessandro Manzetti @amanzettiLe storie di Malanima parlano della vita e della morte, e tutto quello che vi passa in mezzo. Insomma, roba da niente. Sono tanti i temi toccati da questa raccolta: la violenza, la depravazione, la deviazione, la follia, i mostri in carne e ossa e i fantasmi della mente, insomma tutti i prodotti di un mondo letteralmente alla deriva. Volendo definire un genere, le storie hanno anima eterogenea, in questo senso. Si muovono tra l’hard thriller, il dark eros e l’horror, semplificando, ma propongono nuove interpretazioni e sfumature. Il fil rouge che lega le storie di Malanima scorre tra le mani della Morte, la Mietritrice che campeggia nella copertina del libro, nella splendida interpretazione dell’amico Ben Baldwin. In modo diretto o indiretto, è sempre lei, la nera Signora, a osservare e manovrare gli eventi, a volte intervenendo, magari sotto mentite spoglie. Malanima parla della vita attraverso gli occhi della Morte, usando una lente deformante, onirica, che mantiene il lettore in bilico tra due mondi: la realtà e il soprannaturale, o forse nessuno dei due. Malanima è quel mondo di mezzo difficile da definire, che tutti avvertiamo ma che è difficile da afferrare. Insomma: è l’incertezza e bellezza dello sconosciuto. La difficoltà di vivere che provano tante “anime malate”, che reagiscono a questa alienazione in modo brutale, inaspettato, inumano. Persone divorate da se stesse Leggi l'intervista completa sul blog Kipple
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