SINOSSI:
È trascorso più di un anno da quando la sensuale Rosario Delgado ha abbandonato Rafat, l'uomo a cui ha donato il proprio corpo e il proprio cuore, senza riuscire a dimenticarlo. Adesso, impegnata in un'operazione di spionaggio, non sa che le loro strade sono destinate a incrociarsi nuovamente. Fatta prigioniera dopo essere stata tradita dal suo compagno di missione, viene venduta a un mercante di schiavi e deportata ad Algeri. Qui un uomo misterioso la acquista e la conduce al palazzo del suo padrone. Credendo ormai di essere costretta a una vita da prigioniera sessuale, chiusa in un harem come una concubina, una sconcertata Rosario riconosce nel ricco possidente proprio lui, Rafat Al Suh, e la passione tra loro riesplode selvaggia.Ma lei ha una vendetta da compiere e un oggetto misterioso e pericoloso da recuperare. Oscuri complotti trameranno alle loro spalle, segreti inconfessabili e una missione che si rivelerà mortalmente pericolosa, per le loro vite ma soprattutto per il loro amore. Sapranno questa volta, Rosario e Rafat, combattere per una seconda possibilità o rischieranno di separarsi nuovamente?Intervista a cura di Irene PecikarBen ritrovata, Simona! È sempre una grande piacere averti con noi!Ciao Irene e grazie per avermi ospitata nel tuo blog!
È in uscita domani 31 luglio in tutte le edicole, “Intrigo e Passione”, il terzo romanzo che chiude la tua prima trilogia storica erotica per Harlequin Mondadori. Ce ne parli un po’? E ci racconti, ora che è conclusa, quali sono stati i personaggi che più hai amato e perché?La trilogia è conclusa e un poco mi dispiace, mi ero affezionata ai miei personaggi come se li conoscessi nella realtà. Mi chiedi quali siano stati i miei preferiti: domanda difficile ma posso rispondere. Pur avendoli amati tutti, i miei prediletti rimarranno Simone Aldobrandini e Lucilla Altieri. Per me Simone è il maschio perfetto, anche se qualcuno lo ha definito in modo totalmente contrario. Ribelle, cattivo e a tratti perverso, sa però amare in modo passionale e proteggere la propria donna a costo della vita stessa. È dannatamente bello e sa di esserlo, esercita un potere forte sulle donne ma Costanza saprà domarlo e renderlo suo per sempre. Lucilla è una donna a metà: educata a essere un’arma spietata, è convinta che l’amore non farà mai parte della sua vita. È fredda, calcolatrice e subdola, come da addestramento, ma non riuscirà a uccidere un uomo che le entrerà nel cuore e le farà capire che esiste qualcosa di meraviglioso oltre essere una spia dall’anima di pietra che Lucilla scoprirà, meravigliata, di non possedere. E l’amore trionferà, come sempre.
Quali sono le caratteristiche delle tue eroine? Che, per inciso, io apprezzo moltissimo.Le mie donne escono sempre un poco fuori dagli schemi storici, sono un po’ al di sopra delle righe, nel senso che non si comportano esattamente come avrebbe fatto una nobildonna nella prima metà dell’800. Sono testarde, tengono testa agli uomini e nel caso dei due ultimi libri, svolgono un lavoro prettamente maschile, sono spie. Detto questo, credo in tutta sincerità che non tutte le signore del periodo Regency fossero delle relegate in casa, dedite solamente a sfornare figli e ricamare pizzi e merletti. Sono certa che qualcuna fosse più forte come d’altronde è sempre successo nella storia dell’emancipazione femminile, sino ai giorni nostri. Costanza, Lucilla e Rosario sono le mie “donne d’azione”.
E per quanto riguarda i personaggi maschili: maschio alpha sì o no?Alpha sì, alpha no: per me è no e l’ho sempre ribadito. Trovo quasi irritante leggere di maschi ultra perfetti che non sbagliano un colpo. Poiché non ne ho mai incontrato uno nella vita reale, ritengo che si possa sognare anche con un maschio che umanamente commette degli errori ma ritrova la retta via, assicurando il lieto fine alla storia. Raccontaci di Rafat e Rosario, i coprotagonisti di “Intrigo e Passione”… La storia di Rafat e Rosario in effetti, è nata per caso. Tutto doveva concludersi con Guglielmo e Lucilla ma, quando Rosario è salita a bordo della Kamila, qualcosa in me è cambiato. Era come se mi trovassi lì insieme a loro, vedevo lo sguardo di Rafat su di lei, li immaginavo a letto insieme e così ho costruito quel cameo di storia che poi è diventato il libro che domani sarà in edizione. Sono due personaggi molto simili: entrambi feriti, innamorati l’uno dell’altra ma cocciuti e orgogliosi. L’avventura pericolosa nella quale saranno coinvolti li porterà a prendere decisioni gravose ma non voglio fare spoiler. Sappiate che il finale rosa è assicurato! JUn’autrice sempre attiva come te ha già di certo dei interessanti progetti futuri. Ci sveli qualcosa?Progetti futuri? Un vittoriano ambientato a Londra in revisione finale che non farà parte di nessuna saga e un altro in fase di elaborazione, ma su questo c’è ancora tempo!
Perché scrivi erotico e non un altro genere?Se devo dirti la verità, ho sempre amato gli erotici, mi piacciono le trame dove la sessualità viene espressa in modo esplicito, ma…c’è un ma: mi è stato detto che le mie scene di sesso sono spesso corte e poco coinvolgenti. Niente di più vero! Non nascondo che i romanzi pseudo-porno che girano nell’editoria mi fanno orrore. Va bene descrivere l’atto senza veli, cosa che mi sembra di fare senza problemi, ma dedicare sei, sette pagine a un rapporto carnale lo trovo esagerato, specialmente quando in un libro in ogni capitolo ti ritrovi una scena di sesso che io finisco per saltare a causa della noia. Non contiamo poi la miriade di dettagli su posizioni, misure e vocabolario pesante che non gradisco, specialmente nei contemporanei. Io dedico cinque, massimo sei scene in trecento pagine e mi sembrano sufficienti a dare pepe alla storia. Quindi, sì all’erotismo, ma con classe perché ripeto, non amo la volgarità. De gustibus…
Grazie per la chiacchierata, Simona, corro subito a leggere il libro, finalmente! E anche voi, Lettrici, non perdetevelo! Ehi avete visto che copertina intrigante? ;)