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[interviste] Ennio Ciotta (Street Art, la rivoluzione nelle strade)

Creato il 23 marzo 2012 da Omino71
[interviste] Ennio Ciotta (Street Art, la rivoluzione nelle strade)

L'ospite di oggi arriva dal nostro amatissimo Salento, si tratta di un giornalista-dj-produttore di spillette che, tra una cosa e l'altra, è riuscito a scrivere il libro "Street Art, la rivoluzione nelle strade" di cui abbiamo già avuto il piacere di parlarvi un paio di mesi fa (http://romastreetfood.blogspot.it/2012/02/link-street-art-la-rivoluzione-nelle.html).
Andiamo quindi a conoscere meglio Ennio Ciotta, tra un bicchiere di Primitivo e un disco dei Sonic Youth. Se poi volete conoscerlo di persona, l'occasione è dietro l'angolo: domenica 25 marzo, a partire dalle ore 19, Ennio presenterà il suo libro presso il Laboratorio Creativo Fusolab di Via G.Pitacco 29 di Roma, che aspettate?
1. Chi è Ennio Ciotta?
Sono un trentaquattrenne molto curioso che vive con la sua splendida futura moglie in quel di Lecce. Faccio il giornalista, al momento sono redattore in un quotidiano locale per il quale mi occupo di cultura e società, inoltre collaboro con varie testate nazionali fra le quali Pulp libri e Coolclub, mi occupo da svariati anni di ricerche statistiche, faccio il dj sin dai tempi del liceo e da circa dieci anni realizzo spillette personalizzate. Ho un passato “remoto” da musicista post punk e da qualche mese mi occupo anche di new media e comunicazione virale per conto di alcune grandi aziende. Ho una splendida famiglia, mi piace andare in bici, scovare voli low cost per poi pressare dieci chili esatti in un trolley prima di partire, seguo tantissimi concerti, meglio se punk/hardcore, adoro i Sonic Youth, sono un cultore del buon cibo, telefono ogni giorno alla mamma e non ricordo un singolo giorno della mia vita in cui io non abbia scritto almeno una riga su un foglio.
2. Qual'è il tuo rapporto con la strada?
La strada è il luogo delle possibilità, la vetrina a cielo aperto della socialità, il luogo dove tutto accade. Pennello le strade inforcando le curve con la mia bicicletta, mi piace guardare la gente e coglierne i particolari. La strada suona la colonna sonora della nostra vita, è pura gioia e vitalità. La geografia del nostro pensiero e delle nostre azioni non può e non deve finire nei percorsi obbligati da percorrere distrattamente ed affannosamente per andare a lavoro o peggio ancora davanti ad un televisore o ad un pc. Ognuno di noi possiede la ricchezza dei beni comuni e delle azioni possibili da concertare “in strada”.
3. E con la città di Roma?
Roma ed in particolare il quartiere San Lorenzo hanno ospitato negli anni novanta la carriera universitaria di mio fratello. Mio padre ha lavorato in ferrovia, fino all'età di venticinque anni non ho pagato il treno. Non sono mai andato a scuola di sabato. Ogni singolo fine settimana ero in treno a solcare l'Italia, la metà delle volte la mia meta era Roma. Ho vissuto in pieno fin da giovanissimo tutto l'avanzare delle controculture: centri sociali, dance hall, rave, concerti e festival di ogni tipo, negozi di dischi, librerie, collettive, manifestazioni, radio, occupazioni. La capitale mi ha dato la misura delle cose fin da giovanissimo. Poi si sa, chi ben inizia...
4. Spiegaci un pò perché perdi il tuo tempo con gli street artist?
La curiosità mi divora, devo capire, conoscere, starci dentro. Le idee della street art le considero il paradigma della società moderna: viviamo un tempo in cui, a causa della mancanza di denaro, la vera risorsa sono le idee. L'arte di strada è spesso precaria, muove sentimenti con poche risorse, ruba l'attenzione in cambio di un sorriso. Si riappropria degli spazi comuni con garbo e, quando necessario, si muove con irruenza e determinazione. Scende a compromessi col mercato cosciente del fatto che la parola “coerenza” non le chiederà spiegazioni. Se poi dovessi fare i conti con tutto il tempo speso per accontentare la mia curiosità...
5. Qual'è il tuo rapporto con il cibo?
Un rapporto meraviglioso che col tempo imparo a migliorare sempre di più. Riesco a rinunciare a tutto nella vita, non mi sento guidato da passioni che in un modo o nell'altro possano andare a coincidere con un oggetto. So rinunciare sistematicamente a tutto tranne che al buon cibo. Sono stato abituato bene fin da piccolo: mia madre si esprime al meglio nella realizzazione delle sue portate, è un mito che ha sedotto e conquistato almeno tre generazioni e Loreta, la mia compagna, coniuga la grammatica dei sapori con cura e devozione. Come potrai immaginare ormai non cucino quasi mai! Il cibo è socialità, passione e conoscenza. A tavola si esprime la vera essenza di una persona, di una famiglia, di un popolo. Il cibo è una parte fondamentale della nostra vita da non sottovalutare mai.
6. Situazione tipo "ti trovi a Roma per presentare il tuo libro e ti viene una fame chimica" dove vai a rifugiarti per mangiare o bere qualcosa di buono?"
Roma è grande ed io non la conosco molto bene. Lo scorso dicembre ero a Roma al salone delle piccola e media editoria al quartiere Eur. Dopo una lunga giornata di chiacchiere, letture, incontri , pubbliche relazioni e caffè scadenti, grazie alla complicità di alcuni amici ci siamo spinti fino al quartiere San Lorenzo in una panineria niente male, anche se la mia preferita è la pizzeria al taglio in Via dei Volsci (sempre a San Lorenzo), quella un po' dopo la libreria Internazionale prima dell'incrocio con Via degli Etruschi. Per me quel posto è un mito!
7. E se invece ti trovi in un altra città?
Abituato come sono al buon cibo di qualità, quando sono fuori casa mi tuffo volentieri nel junk food, non disdegnando camioncini intergalattici, fast food e le botteghe dei pakistani. In realtà questi casi sono sempre più rari ma pur sempre divertenti. Vi consiglio due posti: a Parigi il Salon du Formage Hisada al 47 Rue Richelieu, li ho assaggiato alcuni dei formaggi più buoni mai mangiati in vita mia, loro sono giapponesi, il posto è piccolo ma molto accogliente ed elegante e la fonduta fa paura, il secondo posto è L'Osteria del Salento in Kogh Gasse 4 a Vienna, l'ha messa su un mio carissimo amico che in cucina non ha rivali! Ha conquistato Vienna con i sapori del Salento.
Se poi vi va di fare un salto in Puglia e nel Salento la lista dei posti e dei sapori è quasi infinita.
8. Dacci un paio di validi motivi per comprare "Street Art, la rivoluzione nelle strade"
Il mio libro fotografa la scena street art italiana in un momento molto importante della sua evoluzione, la curiosità nei confronti dell'argomento è tantissima e le risposte, in questo caso, ve le daranno gli stessi artisti coinvolti ed intervistati nel libro. Il mio lavoro riproduce la realtà delle cose, è fedele alla verità e proprio per questo motivo la lettura coinvolge fin da subito!
9. Piccolo spazio pubblicità: hai un progetto o qualcosa di particolare che vuoi promuovere?
Del libro abbiamo parlato abbondantemente, sarò a lungo in giro per promuoverlo, se vi va contattatemi senza indugio, a me può far solo piacere. Ne approfitto per ricordare che produciamo spillette personalizzate di due misure, ci trovate su facebook come “Lorennio spillette” oppure alla mail [email protected]
10. Lasciaci una dritta su qualcosa di buono da mangiare e/o da bere
Uno dei miei piatti preferiti sconfina nella tradizione pugliese più classica: pur apprezzando i più diversi sapori della gastronomia nulla riesce a separarmi dalle orecchiette fatte in casa con la farina integrale con polpette e ragù di carne. Vi lascio con una delle ricette più buone di questi ultimi periodi in casa Ciotta: tagliatelle fatte in casa con sugo condito con tocchetti di pesce spada e melanzane rosolate in padella! Per i buongustai suggerisco di aggiungere sul piatto una spolverata di pan grattato fritto. Sul primo piatto abbinerei un classico primitivo rosso di Manduria 18 gradi mentre sul secondo piatto un buon vino bianco Dolcimelo delle cantine Miali.

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