Into Jane Austen's World #6: Recensione di "Morte a Pemberley" - P.D. James

Creato il 13 giugno 2014 da Annie_caffeine @annie_caffeine

Cari visitatori della Tana,
era da un po' di tempo che non pubblicavo un post per questa rubrica, un po' per mancanza d'ispirazione, un po' perché non ho trovato nulla di molto austeniano da proporvi.
Quando sono stata a Londra, però, avevo comprato un romanzo di P.D. James, Death comes to Pemberley, e tra una lettura e l'altra l'avevo quasi dimenticato, finché la settimana scorsa, sistemando uno dei miei contenitori pieni di libri, non l'ho ritrovato.
Ecco quindi che ho deciso di leggerlo, finalmente, e oggi ve lo recensisco.
Il romanzo nell'edizione inglese è edito da Faber & Faber nella collana Crime, le pagine sono 452 e il prezzo è di circa € 9.
Per quanto riguarda l'edizione italiana, invece, il romanzo è edito da Mondadori e la versione in brossura costa € 10.



TRAMA
Inghilterra, 1803. Sono passati sei anni da quando Elizabeth e Darcy hanno iniziato la loro vita insieme nella splendida tenuta di Pemberley. Elizabeth è felice del suo ruolo di padrona di casa ed è madre di due bellissimi bambini. La sorella maggiore Jane, cui lei è legatissima, vive nelle vicinanze insieme al marito Charles, vecchio amico di Darcy, e il suo adorato padre, Mr Bennet, va spesso a farle visita. Ma in una fredda e piovosa serata d'ottobre, mentre fervono gli ultimi preparativi per il grande ballo d'autunno che si terrà il giorno successivo, l'universo tranquillo e ordinato di Pemberley viene scosso all'improvviso dalla comparsa di Lydia, la sorella minore di Elizabeth e Jane. In preda a una crisi isterica la giovane donna urla che suo marito, l'ambiguo e disonesto Wickham, non gradito a Pemberley per la sua condotta immorale, è appena stato ucciso proprio lì, nel bosco della tenuta. Di colpo, l'ombra pesante e cupa del delitto offusca l'eleganza e l'armonia di Pemberley, e i protagonisti si ritrovano loro malgrado coinvolti in una vicenda dai contorni drammatici.




LA MIA OPINIONE
Avendo letto la serie di Carrie Bebris dei misteri di Mr. e Mrs. Darcy, un po' mi ero abituata a leggere dei coniugi Darcy nei panni di investigatori, ma dato che non avevo letto ancora nulla di P.D. James (nonostante mia madre sia una grande appassionata dei suoi libri), non sapevo davvero cosa aspettarmi.
Il giallo che ha imbastito l'autrice inglese vede Elizabeth e Mr. Darcy alle prese con un delitto consumatosi proprio nel bosco di Pemberley, durante una burrascosa notte d'autunno.
Quando Lydia Wickham arriva alla porta della sorella, nel bel mezzo della notte è sconvolta, agitata, e continua a ripetere che il marito, George Wickham, è stato ucciso nel bosco.
Senza indugiare, Mr. Darcy, insieme al colonnello Fitzwilliam e all'avvocato Alveston, si mettono all'opera per organizzare la ricerca di Wickham e del capitano Martin Denny, che si scopre essersi addentrato nel bosco insieme a lui.
Per quanto faticose, le ricerche danno i loro frutti, e ben presto i tre uomini ritrovano Wickham, chino sul corpo senza vita del capitano Denny, che ammette immediatamente di essere la causa della morte del suo unico amico.
Da quel momento incombe su Pemberley l'ombra di uno scandalo, aggravato dai rapporti da sempre tesi tra Wickham e Darcy,e tutti gli abitanti della maestosa residenza si ritrovano, volenti o nolenti, coinvolti nelle indagini.
Conoscendo l'altissima opinione che mia madre ha di questa autrice e avendo io già di mio delle aspettative altissime, dato che in questo romanzo sono ripresi dei personaggi "sacri" del mondo austeniano, devo dire che alla fine, mi sono ritrovata un po' delusa.
Mi spiego subito.
Il romanzo è scritto indubbiamente bene, ma ci sono una serie di alti e bassi nella tensione narrativa che, secondo me, lo penalizzano molto.
C'è un inizio sicuramente pieno di tensione, data la scoperta dell'omicidio, ma nella fase delle indagini, che dovrebbe essere quella più interessante e poi soprattutto sul finale, non c'è quel climax, quell'emozione che, in un giallo, dovrebbe portare la scoperta della verità.
Certo, il delitto e ben costruito e io per prima non avevo il minimo sospetto sull'assassino, ma il problema è il modo in cui l'autrice l'ha reso tra le pagine del romanzo, che secondo me non è stato efficace.
Ma tralasciando l'aspetto del delitto in sé e per sé, devo dire che la James ha saputo riprendere bene i personaggi austeniani, in particolar modo Darcy, che in questo romanzo diventa protagonista, impegnato nelle indagini ma soprattutto impegnato a proteggere la sua famiglia. Questo personaggio acquista spessore senza perdere quelle caratteristiche che tutti noi abbiamo apprezzato in Orgoglio e Pregiudizio.
Un ruolo più marginale è riservato ad Elizabeth, che perde un po' della vivacità e della vérve che aveva nel romanzo austeniano, ma solo per maturare. Elizabeth è ormai moglie e mamma, sicuramente più pacata, ma per il resto è rimasta la solita, cara Lizzie.
Mi aspettavo di vederli entrambi nei panni di investigatori (qui lo ammetto, mi sono lasciata trascinare u po' troppo da quello che avevo già letto nei libri della Bebris), ma in realtà entrambi sono molto più preoccupati di mantenere unita la famiglia ed evitare lo scandalo in questo momento di difficoltà per Pemberley, anche se si impegnano, nel loro piccolo, nella ricerca della verità sull'omicidio. 
E per la serie "il lupo perde il pelo ma non il vizio", abbiamo Wickham, che personalmente mi aspettavo un po' cambiato, forse più maturo, con la testa sulle spalle, ma anche lui è rimasto il solito, vecchio Wickham. Viene sicuramente ripreso molto bene, e ho trovato originale l'idea di coinvolgerlo di nuovo in questo modo nella vita dei Darcy.
Nel complesso Morte a Pemberley è un romanzo che mi ha soddisfatta dal punto di vista "austeniano", per quanto riguarda i personaggi, lo stile e l'ambientazione, ma molto di meno per quanto riguarda il giallo.

Il mio voto per questo romanzo è tre riccetti!

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