Quando arrivano i primi caldi gli Italiani pensano subito alle ferie, al sole e al mare, senza rendersi conto che dietro l’angolo, proprio sulla
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loro tavola, può nascondersi un problema importante, l’intossicazione alimentare. È stato rilevato infatti che durante la stagione estiva il rischio di intossicazione aumenti esponenzialmente.
Secondo quanto riporta l’Ansa.it, l’Italia si trova al secondo posto nella classifica europea per numero di focolai segnalati, 908. Queste intossicazioni sono causate dall’indigestione di cibi contaminati da sostanze tossiche. I sintomi possono essere i più svariati: nausea, vomito, diarrea, febbre, disidratazioni causati ovviamente da batteri, parassiti e virus.
Il fatto che d’estate gli italiani siano più colpiti dalle intossicazioni ha portato gli scienziati ad analizzare gli alimenti consumati durante i periodi più caldi. Sotto accusa sono finiti i formaggi freschi, il pesce crudo e i carpacci di carne.
Per evitare problemi di questo tipo è allora consigliabile cuocere i cibi prima di servirli a tavola poiché la maggior parte dei microrganismi e delle tossine non resiste a temperature superiori ai sessanta-settanta gradi e di conseguenza, così facendo, il rischio sarebbe minimo. Difatti l’intestino dei bovini o degli ovini può contenere ospiti non graditi al nostro organismo. Questi, durante la mungitura e la macellazione, possono contaminare la carne e il latte.
Per quanto riguarda invece la verdura, gli esperti dell’Osservatorio Nutrizionale Grana Padano consigliano di scartare i prodotti deteriorati e di sciacquarli con il bicarbonato – operazione che andrebbe svolta sempre, non solo d’estate.
Un ultimo grande nemico per i nostri intestini sono le uova. Il rischio è quello di contrarre la salmonellosi e, per evitare problemi, gli esperti consigliano di lavarle per bene in quanto potrebbero essere rimaste piccole tracce di feci di gallina e di cuocerle.
Con un occhio di riguardo all’acquisto e alla cottura degli alimenti potremmo così salvarci da ogni problema, trascorrendo serenamente i giorni più caldi dell’anno, senza aver paura di passare Ferragosto chiusi in una determinata stanza della propria casa, per intossicazione.
Articolo di Alessandra Coppo