(M. Manetas, Dogs and Paintings)
Stamattina, mentre la nebbia lasciava pian piano il posto ad un cielo azzurro da montagna, su Tale corrente artistica prende il nome, niente meno, di "PS: con questo post partecipo al contest di Grazia.it "
Grazia.it - un bel magazine che racchiude un pò di tutto (dai trend al food passando per l'arte) - mi sono imbattuta in un articolo su un artista greco, Miltos Manetas.
Le sue opere sono un incrocio tra nuove tecnologie e arte classica, o per meglio dire cercano di utilizzare i nuovi strumenti di cui siamo tutti ogni giorno circondati (nello specifico, un Blackberry) per creare una nuova concezione di arte. Internet Art". Oppure, come Manetas stesso la definisce: Neen.
Al di là delle possibili definizioni, non conoscevo questa corrente artistica e di pensiero, ma la trovo molto interessante, soprattutto perchè specchio del nostro tempo.
Viviamo immersi in tutto ciò che è social (anche senza volerlo) o web. Ormai il così detto e definito mondo virtuale è molto reale e vicino al quotidiano, facendo cadere barriere e confini, non solo fisici (consentendoci di parlare e di entrare in comunicazione con persone dall'altro lato del globo), ma anche mentali (l'utilizzo delle nuove tecnologie, come qualunque strumento, modifica le nostre connessioni neurali. Lo sapevate, vero? :-) ) e soprattutto psicologiche.
Mi piacciono le ragioni che Manetas porta avanti per spiegare la propria arte: " Il mio interesse è quello di un pittore che cerca di rappresentare il mondo come appare [...], dal 2000 mi sono veramente concentrato sulle potenzialità del mondo virtuale perché è lì che si trovano paesaggi ancora sconosciuti, inesplorati; è lì che si trovano situazioni che non sono ancora arte ma che lo possono diventare " .
Un po' come a voler cogliere un processo in eterno divenire, quello fluido di Internet, che non è mai uguale a se stesso, ma si arricchisce ogni volta, grazie al contributo di ciascuno.
Non avevo mai pensato al mondo di internet, o alle sue tecnologie, come arte in senso stretto. Anche se mi è capitato più volte di ammirare (e desiderare) una cornice o un orologio composti con le schede madri di un computer, per fare un esempio.
Manetas ha dato il via ai suoi quadri così, quasi per caso: " Ho preso un pennello, mi sono messo davanti a un paesaggio e ho cominciato a dipingere, a tracciare i contorni del paesaggio nell'aria. Con la mano sinistra ho iniziato a filmare il gesto con il BlackBerry [...] I filmati hanno una patina che ricorda il cinema degli anni venti e trenta. È come se catturassi l'aura del posto e delle situazioni " .
E in fondo, abbiamo davanti a noi praticamente tutti i giorni, forme di arte simili a questa: penso alle fotografie che tutti ormai scattiamo con Instagram, o agli aforismi che Twitter ci costringe a scrivere, oppure ai romanzi a puntate che appaiono su alcuni blog e così via.
Un po' come a dire: in fondo, basta poco, prendete un cellulare o una digitale e lasciate libera la vostra creatività. Vi porterà sicuramente in luoghi che non avete ancora esplorato :)
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