Introduzione al mondo di Idolo Hoxhvogli

Creato il 30 ottobre 2012 da Nasreen @SognandoLeggend

È nato a Tirana nel 1984. Si è formato negli studi filosofici all’Università Cattolica di Milano. Suoi scritti sono presenti in numerose riviste italiane e straniere, tra cui «Gradiva International Journal of Italian Poetry» (State University of New York at Stony Brook) e «Cuadernos de filología italiana» (Universidad Complutense de Madrid).

TitoloIntroduzione al mondo
Autore: Idolo Hoxhvogli
Serie: //
Edito da: Scepsi e Mattana Editori
Prezzo: € 15,00
Genere: Narrativa, Filosofia
Pagine: 107 p.
Voto
  

Trama: Avendo udito da certi scienziati che il mondo manca di profondità, venditori e fabbricanti di oggetti si proposero allora di ricoprirlo. Detto fatto, la superficie fu pavimentata, riempita di cose e disseminata di altoparlanti. “Città dell’allegria”, venne chiamata. Liete del baccano, che impediva di udire alcunché, masse ebeti di umani presero ad accalcarsi. Alcuni per comprare, altri per guardare, altri solo per applaudire. Il peggio venne quando, abbagliati da un sorriso di bocca , i più scelsero come sindaco il padrone degli altoparlanti. Venuto da un oltremare antico, lo sguardo fisso, tutto questo vide, il viaggiatore; e volle informare il mondo che il dritto ha sempre il suo rovescio; e il mare sempre un’altra sponda. 

Una scintillante fenomenologia del presente e sei suoi impazzimenti osceni; una caustica esplorazione del pensiero breve e del comunicare banale, una scrittura densa e guizzante; una denuncia mite e spietata

Recensione
di Nihal

Di sicuro un libro di non facile lettura con molti livelli narrativi, delle pillole che catturano, come in una foto, le contraddizioni della nostra epoca. Quello che mi aspettavo, dopo aver letto la quarta di questo libro, era una sorta di favola per adulti, cinica e reale, che raccontasse in modo lucido la nostra condizione.

Ciò che mi trovo davanti è un insieme di attimi di un realismo disarmante che ci mettono davanti alla necessità di riflettere: il mondo di cui leggiamo si regge sul semplice concetto panem et circenses, la città in cui approdiamo nella prima parte del libro, insieme allo straniero venuto dal mare, è fatta di individui che vivono come anestetizzati, talmente abituati a degli enormi altoparlanti che gridano in continuazione “Allegria!”, da non sentire più quanto siano fastidiosi. Siamo in una città civile, una città libera, dove la Legge deve essere approvata da porci che presiedono il municipio e la Costituzione ha bisogno di una copertina di ghisa per essere protetta dal sindaco che la calpesta. In brevissimi capitoli carichi di significato, l’autore dipinge una società più incline a sottolineare le differenze che non le somiglianze tra gli uomini, tra il Noi e l’Altro, entrambi pronti a costruire confini piuttosto che ad abbatterli; una società in cui la libertà è limitata dal concetto di vita della maggior parte della popolazione, totalmente assuefatta alla violenza e alla ingiustizia politico-sociale, da considerarla la normalità. E quelli che non la considerano la normalità, quelli che si indignano e soffrono, questi sono i malati, che necessitano cure immediate che portino anche loro in quello stato di anestesia nel quale tutti vivono. 

Idolo Hoxhvogli riesce a catturare l’essenza della nostra epoca, dove la realtà è smorzata dalla televisione, dove siamo talmente abituati agli orrori che ci mostrano ogni giorno da non esserne più scandalizzati, dove tutti siamo liberi di fare tutto ma nessuno è libero da quegli schemi mentali, quei concetti di normalità coi quali siamo cresciuti. È un’accusa a un mondo sempre più assurdo e il colpevole è un’indifferenza che colpisce tutti, come una sorta di omertà insita in ognuno di noi. Con uno stile curato e molto ricercato, Introduzione al mondo vuole essere uno squarcio in questa indifferenza, un campanello d’allarme che ci faccia aprire gli occhi e ci richiami a quelle cose che sono davvero importanti. 

Un libro che vale la pena di leggere è un libro che vale la pena di rileggere. Se non vale la pena rileggerlo, allora non vale la pena neppure leggerlo. Leggere è perfezionare lo sguardo sul mondo. Leggere sostiene quindi un compito arduo. Vale la pena rileggere per cavare il massimo dai testi risolutori. Prima di leggere un libro, rileggetelo. Rilettolo, se non dice granché, non perderete tempo nel leggerlo.


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