Introduzione alla Working Memory

Da Psychomer
By
Matteo Radavelli
marzo 30, 2011Posted in: psicologia All’inizio dello scorso secolo alcuni studiosi, come ad esempio Ebbinghaus, cominciarono a condurre esperimenti sistematici sulla memoria, in modo da confermare empiricamente le risposte a domande come: esiste solo un tipo di memoria? Quanto tempo ci vuole per apprendere delle nuove informazioni? I primi studiosi che si occuparono di memoria cercarono di spiegarla nei termini di un processo unitario, esattamente come tentarono di spiegare i processi di apprendimento. Con il passare del tempo gli psicologi iniziarono a proporre modelli riguardanti aspetti specifici della memoria, formulando teorie multiprocesso e multimodali della stessa che appariva, quindi, composta da vari sistemi interconnessi. Da qui nacquero modelli, come quello di Atkinson e Shiffrin (1971), che miravano all’unificazione delle precedenti ricerche sui vari sistemi implicati nella memorizzazione, in modo da cercare di spiegare le componenti e l’organizzazione della memoria stessa. Con il susseguirsi di ricerche sempre più specifiche e l’avvicendarsi di teorie vennero messi a fuoco i diversi tipi di memoria, le componenti costitutive di queste e le interazioni presenti tra i vari sistemi coinvolti. Partendo dalla grande distinzione tra memoria a lungo termine e memoria a breve termine Baddeley e Hitch (1974) svilupparono il concetto di working memory: “un sistema per il mantenimento temporaneo e per la manipolazione dell’informazione durante l’esecuzione di differenti compiti cognitivi, come la comprensione, l’apprendimento e il ragionamento” (Baddeley, 1986). Questo sistema è a sua volta composto da tre componenti principali: l’esecutivo centrale, il phonological loop e il taccuino visuo-spaziale. Quest’ultima è senza dubbio la componente meno trattata da Baddeley, pertanto nei post futuri cercherò di analizzarne le basi neurali, le funzioni e le caratteristiche, per cercare di meglio comprendere il suo ruolo all’interno del processo di memorizzazione, ma più ampiamente nella nostra vita.

Ti potrebbero anche interessare:

Movimenti corporei, memoria ed emozioni...LO SAPEVATE CHE!? Rubrica di curiosità psicologicheAdolescenza e Disimpegno Morale. Ricerche in età dello sviluppo.La Memoria di Lavoro visuo-spaziale e le differenze di genere

About the Author

Matteo: ciao, sono laureato in Psicologia Clinica e Neuropsicologia. Attualmente vivo e lavoro a Milano. Puoi vedere il mio profilo completo nella pagina "chi siamo" o contattarmi personalmente: Email: matteo.radavelli@yahoo.it Sito personale: www.psicologomonzaebrianza.it

Potrebbero interessarti anche :

Possono interessarti anche questi articoli :