Capita a tutti di fare dei consuntivi di vita, valutare i traguardi raggiunti, i fallimenti, i cambiamenti in atto o avvenuti. Capita di voler capire se si è avanzati o retrocessi.
Di solito ci si ferma e si valutano, mettendoli sul tavolo, lati positivi e negativi di sé. O, per i più arditi, ci si confronta con gli amici.
Nei casi più difficili ci si rivolge ad uno specialista, uno psicologo, capace di vedere dentro di noi meglio di noi stessi.
E un blogger come fa?
Un modo semplice è quello di rileggersi. Potrebbe essere un gioco cercare un post scritto anni prima nella stessa data odierna e comparare gli scritti attuali a quello precedente.
Oggi ho deciso di prendere un mio post del 14 giugno 2012
“Fede” (qui il link per i più arditi)
1) non ho trovato un post il 12 giugno; tre anni fa non scrivevo in maniera assidua, ma sporadica.
2) la scritta (poesia) tra parentesi nel titolo fa presupporre che non avessi capito ancora cosa fossero i tag e le categorie.
3) l’interlinea spaziata fa presupporre che non avevo capito che, almeno io faccio così, se non si clicca il tasto maiuscolo mentre si dà invio, questo accade.
4) i tag “nbsp” e “sii” fanno pensare che a) non avevo ancora saputo dell’esistenza della parola tag e b) le mie dita ogni tanto fanno quello che vogliono.
5) la mancanza di mi piace istruisce sul fatto che ero all’inizio del blog e nessuno mi conosceva (non che ora sia una vip)
Questo per quanto riguarda il blog e la tecnica: posso dire di essere cambiata in meglio nella gestione dello stesso, di aver imparato lo strumento e di aver acquisito sicurezza.
Per quanto riguarda me, la scritta poesia racconta che anni fa scrivevo poesie, mi piaceva farlo.
Oggi non ne scrivo più e quello che scrivevo non sono le poesie che mi piacciono ora. Quell’imperativo fa spavento, le frasi breve, mozzate, e quel a capo continuo, come se una poesia si determinasse dall’andare a capo!
Ecco, sono cambiata nello scrivere, non so se un’evoluzione o un’involuzione, diciamo un altro essere.
Nel vivere, invece, se penso che quello che ritrovo scritto è una parte di me, come tutto quello che scrivo, ecco, allora non sono cambiata e io sono me stessa, con la stessa forza, le stesse paure, il coraggio e la fatica.
Leggere un proprio post a distanza di anni è un semplice modo per vedere a che punto siamo della nostra vita, e, molte volte, per trovare sorprese inaspettate.
Basta essere pronti a confrontarci con noi ed essere leali con noi stessi.
Chiara