#invasionidigitali L’acqua che berremo – Stifone (TR) 27 Aprile 2014

Creato il 04 aprile 2014 da Andrea Scatolini @SCINTILENA

Invadiamo Stifone, borgo antico nelle gole del Nera presso Narni, ricco di acque, sorgenti, mulini, vecchi edifici che dal 1700 furono ferriere, fabbriche di potassa e centrali idroelettriche, con la manifestazione L’acqua che berremo.

Lungo il tracciato abbandonato della ferrovia RomaAncona raggiungeremo il borgo di Stifone a piedi: dal Santuario della Madonna del Ponte a Narni Scalo, passeremo sotto i resti del maestoso Ponte d’Augusto, all’interno di due gallerie ferroviarie, passeremo accanto alle sorgenti di Santa Rosa, dell’acqua del Fico, della Carestia, di Lecinetto, fino a giungere a Stifone dove sgorga la parte piú copiosa di acque che alimentarono i mulini, le Ferriere del 1700 e la Centrale Idroelettrica di fine 1800, ci specchieremo nelle acque cristalline dei lavatoi e della Sorgente della Morica che con i suoi 13 metri cubi al secondo alimenta la moderna centrale idroelettrica.

La passeggiata comoda e senza difficoltá, durerá circa due ore per l’andata e circa un’ora per il ritorno. Per partecipare sono necessarie calzature adeguate, meglio scarponcini da trekking, una torcia elettrica tascabile, cappello, acqua.

L’acqua che berremo

Nell’ambito delle celebrazioni della Giornata Mondiale dell’Acqua, istituita dalle Nazioni Unite e che si svolge ogni anno dal 1992, il 22 di marzo, la Società Speleologica Italiana, il Club Alpino Italiano, con la sua Commissione Centrale per la Speleologia, la Commissione Centrale per la Tutela dell’Ambiente Montano e Federparchi hanno deciso di unire le forze e di organizzare una serie di eventi che abbiano come argomento un tema caro agli speleologi , ovvero “L’acqua che berremo”.

“L’Acqua che berremo. Gli speleologi difendono la risorsa più preziosa”

Da sempre il mondo speleologico ha a cuore il tema dell’acqua. Questo elemento, fondamentale per la vita di tutti noi, è anche alla base della formazione delle grotte, che scava, percorre, allarga, modifica. Talvolta si ferma e si deposita andando a formare estesi acquiferi carsici, per poi ritornare alla luce come fondamentale risorsa idropotabile.

L’acqua che berremo è un titolo che guarda al futuro. Domani, le riserve idriche saranno abbondanti e di ottima qualità se noi oggi sapremo preoccuparci della loro integrità. La protezione e la salvaguardia delle acque, raccolte nelle grotte o in aree remote e impercorribili, sono compiti non affrontabili dalla sola speleologia organizzata. Tutti debbono farsene carico: i governi, la classe politica, le istituzioni i singoli cittadini.

“L’acqua che berremo” darà seguito anche al protocollo di collaborazione che CAI, SSI e Federparchi hanno firmato il primo giugno 2013 a La Spezia, per promuovere attività di ricerca e studio volte alla conservazione, tutela e conoscenza degli ambienti carsici sotterranei e superficiali.

Per questi motivi la Società Speleologica Italiana e il Club Alpino Italiano, insieme a Federparchi chiamano a raccolta le proprie risorse ed energie umane.

A cominciare dal 22 marzo 2014 ogni realtà speleologica organizza sul proprio territorio eventi specifici, come conferenze, visite guidate, mostre che mettano al centro il tema dell’acqua.

Un primo momento di riflessione sarà organizzato in occasione di ‘Puglia Underground Acque, pietra e vertigini’ che si svolgerà a Grottaglie TA e a Villa Castelli BR nei giorni 30-31 maggio e 1-2 giugno 2014.

Con il patrocinio di:

Comune di Narni

Società Speleologica Italiana

Associazione “La Scintilena”

Maggiori info su:
http://www.invasionidigitali.it/it/invasionedigitale/stifone-gole-del-nera-lacqua-che-berremo


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