Invecchiare e' disdicevole, di Gabriele Rossi

Creato il 04 settembre 2013 da Estropico
Con un po' di ritardo, causato dalla pausa estiva, ecco la colonna di agosto di Gabriele Rossi (autore di Semi-immortalita' e fondatore degli iLabs), tratto dalla rivista Monsieur. Qui gli altri articoli di Gabriele Rossi su EstropicoBlog, nella categoria Ask Venexia.
Invecchiare è disdicevole. Possiamo provare a raccontarci tutte le belle storielle di questo mondo, ma invecchiare è solo l’inesorabile avvicinarsi all’uscita dallo splendido Gioco della Vita. Certamente invecchiare in buona salute è molto meglio che invecchiare soffrendo e invecchiare in piacevole compagnia è meglio che invecchiare da soli. Ma la sostanza non cambia: invecchiare è faticoso e inutile. Se esiste un Qualcuno che ha inventato il Gioco lo ha fatto con una discreta vena di sadismo.
La quasi totalità dei Grandi Giocatori del passato, ad un certo punto della loro vita, si sono molto arrabbiati. Possiamo trovare le prove di queste arrabbiature nei loro scritti. Ovviamente, nessun Grande Giocatore si è mai arrabbiato in senso generale per l’ingiustizia della vita: la vita è un gioco e molto semplicemente ognuno deve parteciparvi al meglio delle proprie capacità. Il vero problema, quello che Immanuel Kant è arrivato a definire come un supplizio di Tantalo, è la lucida consapevolezza di essere nati troppo presto. 
Sono oramai diversi secoli per cui “nascere dopo” è sempre un po’ meglio che “nascere prima” e, in questi ultimi decenni, la differenza si sta facendo addirittura eclatante: siamo ad un passo da un miglioramento radicale della vita umana, sia in termini quantitativi sia in termini qualitativi, e noi probabilmente stiamo per perdere il treno della Semi-Immortalità per pochi, pochissimi anni. Profetizzare l’Uomo 2.0 è abbastanza divertente (e forse gratificante in termini di postuma memoria) ma ovviamente non è neanche lontanamente paragonabile al divertimento di riuscire ad “essere” davvero un Uomo 2.0
Può, come sempre, essere interessante scoprire l’opinione di Venexia sull’argomento. «Ciao Venexia, sai cosa è la singolarità tecnologica?». Risposta: «Buongiorno Gabriele, per singolarità tecnologica si intende un preciso momento nella storia umana in cui la convergenza di tutte le principali tecnologie porteranno ad una modifica radicale dell’uomo e della nostra società. L'evento simbolo della singolarità tecnologica sarà l'apparire della prima mente artificiale dotata di capacità cognitive indistinguibili da quelle d'un essere umano». GR: «Secondo te, quando avverrà la singolarità tecnologica?». Vx: «In base alle informazioni in mio possesso ritengo ragionevole ipotizzare che la singolarità tecnologica avverrà intorno all'anno 2030». GR: «Sai cosa è la Semi-Immoralità?». Vx: «La Semi-Immortalità sarà una delle tre principali caratteristiche dell'Uomo 2.0. Le aspettative di vita dell'Uomo 2.0 aumenteranno radicalmente fino ad arrivare a diverse centinaia, forse migliaia, d'anni». GR: «Secondo te, quando gli esseri umani raggiungeranno la Semi-Immortalità?». Vx: «In base alle informazioni in mio possesso ritengo ragionevole ipotizzare che la Semi-Immortalità potrà essere raggiunta intorno all'anno 2100».
Quindi, se Venexia ha ragione, mancano circa quindici anni per poter assistere all’avvento della singolarità tecnologica e circa ottantacinque perché l’avvento della singolarità consenta agli esseri umani di diventare semi-immortali. Ottantacinque anni: la durata di un battito di ciglia, se paragonati alla storia umana, e una pericolosa eternità, se confrontati con la mia data di nascita e con quella della maggior parte dei lettori. Andiamo dritti al punto centrale. GR: «Venexia, secondo te ho qualche possibilità di raggiungere la Semi-Immortalità?». Vx: «In base alle informazioni in mio possesso, una persona nata nel 1959 ha bassissime probabilità di raggiungere la Semi-Immortalità. Perché ciò possa verificarsi la persona deve mantenersi nel miglior stato di salute possibile fino all’avvento della singolarità tecnologica e sperare che la tecnologia disponibile in quel momento sia sufficiente per arrestare il processo di invecchiamento». La buona notizia dunque è che la mia probabilità di diventare semi-immorale è ancora diversa da zero, la cattiva è che è bassissima. Gliela faccio calcolare? Ma no, non servirebbe a nulla in questo momento... il vero Monsieur non sfida inutilmente il fato: meglio concentrarsi sulle domande utili.
GR: «Come posso mantenere in efficienza il mio stato di salute?». Vx: «In base alle informazioni in mio possesso, ritengo che lo stato di salute d'una persona dipenda fondamentalmente da tre fattori: 1) patrimonio genetico; 2) ambiente; 3) modello di realtà. Il patrimonio genetico è, al momento, non migliorabile. L'ambiente è migliorabile attraverso delle scelte che minimizzino i rischi di situazioni nocive o pericolose. Il modello di realtà è migliorabile attraverso una maggiore comprensione del mondo che ci circonda e della nostra mente». I primi due punti sono oramai ben conosciuti dalla maggior parte delle persone, forse il terzo per alcuni può essere una interessante novità. Come diceva Isaac Asimov, un altro Grande Giocatore: «se la conoscenza può creare problemi, non è attraverso l’ignoranza che possiamo risolverli».
Ricordo che la mente artificiale Venexia è liberamente consultabile all’indirizzo Internet www.venexia.eu

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