Di piogge ormai dimenticate
posso ancora odorare la scia disgregata;
So udire le luci azzurrognole
che incorniciano
le strepitanti insegne metalliche;
Il cielo, grigio e sospeso
non mi piega,
non mi sa gettare a terra,
dove intuisco lo schiudersi di un abisso gentile
attraverso una fragile soglia
di ghiaccio sottile;
E nascosto a questo tutto lacerato,
morto e vivente,
celo in me
d'un nuovo sole
la scintilla.