Inverno vegan, primo step: no lana sì pile!

Da Kia
pubblicato su greenme.
by Kia
Parlando di inverno ho deciso di affrontare l'argomento "come vivere un inverno caldo e cruelty-free" affrontando un tema la settimana. Primo tema? perché non indossare lana…gli altri? perché non indossare piuma e piumini, perché non indossare pelle ed infine perché non indossare pellicce. Primo step per un inverno cruelty- free: no alla lana. Spesso al mio "sono vegan" e "…quindi oltre a non cibarmi di prodotti di origine animale io non indosso nemmeno pelli, lana, piuma…" le persone non capiscono quale sia la ragione. Solitamente, infatti, la prima risposta è "ma tanto ormai sono morti!" per quel che riguarda piuma e pelli e la seconda è "ma mica le uccidono le pecore per farci la lana!"…ecco infatti spesso non si capisce cosa ci sia di male nella lana. Quando sono diventata vegana anch'io me lo sono chiesta e in effetti
nemmeno io ero a conoscenza di come stavano davvero le cose. Informandomi però ho scoperto che l'Australia è uno dei principali esportatori di lana al mondo e le pecore che vengono allevate per la produzione di lana, tra le altre cose, sono sottoposte ad una pratica detta "mulesing". La specie più apprezzata è la merinos e la pelle di queste pecore a causa della selezione è ormai enormemente grinzosa (un pregio per la produzione ma un'agonia per l'animale!) infatti durante l'estate le pieghe della pelle diventano luogo perfetto per la proliferazione di larve delle mosche del luogo e così gli allevatori per risolvere il problema praticano il cosiddetto "mulesing" ossia -senza alcuna anestesia- asportano dei lembi di carne della zona circostante l'ano in modo tale da permettere alla pelle grinzosa della pecora di distendersi sul corpo stesso evitando l'attecchimento delle larve; il problema che alle pecore rimangano delle dolorosissime ferite non è certo affar loro almeno fino a che le mosche non infettano la ferita depositandone le uova, cosa che anche se accade comunque non accade mai così spesso come per ciò che si opera. Ma non è finita qui, un'altra ragione per cui un vegan non indossa lana riguarda i metodi dell'allevamento delle pecore: la tosatura infatti venendo fatta da operai pagati in base alla quantità di lana tosata viene eseguita più veloce possibile poco importa se le pecore soffriranno per le innumerevoli ferite che riporteranno ma ancora se tutto questo non bastasse a causa dell'inadeguatezza del personale ed allo spropositato numero di animali allevato ogni anno in Australia muoiono soffocati e schiacciati dalle altre pecore circa dieci milioni di agnelli dopo pochi giorni dalla nascita. Alla fine di tutto questo per le pecore sopravvissute quando la lana che producono non è più adeguata -ossia sufficientemente redditizia- vengono inviate nel Medio Oriente su navi a stiva aperta sotto sole cocente ed intemperie durante un viaggio che dura diverse settimane. Qui il video della peta.
Alcune associazioni come OLTRE LA SPECIE, VeganItalia, oipa o viverevegan hanno ben affrontato il problema: "E' comune credere che come le mucche producono latte per donarlo con gioia all'uomo, così le pecore sono ricoperte da un folto mantello di lana affinché gli esseri umani possano goderne…le mucche non producono latte per la nostra alimentazione e le pecore non sono ricoperte di lana per i nostri maglioni." questa direi che è la miglior risposta di sempre ma in effetti benché una persona possa ripeterla e ripeterla, ogni volta che qualcuno chiede "perché?" chi è vegan non può far altro che continuarlo a ripetere! Le alternative alla lana sono tantissime: acrilico, pile, alcantara, gore-tex. Di recente un'importante catena di moda low-cost ha deciso di diventare fur-free e di dire basta a lana proveniente da allevamenti dove si pratica il "mulesing", un passo importante verso il rispetto e la consapevolezza. Inoltre non posso non ricordare che adesso il tessuto di pile viene prodotto in moltissimi casi per il suo 100% da materiale plastico riciclato (3R!), è finissimo, scalda 3 volte di più della lana ed è praticamente leggerissimo, comprimibile ed assolutamente resistentissimo. Volete usare ancora la lana?! 





 
 



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