I motivi del disinteresse degli italiani per gli investimenti nell’oro non sono facili da comprendere. Tentiamo di individuarli
Eppure la riserva aurea nazionale è la quarta al mondo, dopo quella di Stati Uniti, Germania e FMI (Fondo Monetario Internazionale), con le sue 2.452 tonnellate d’oro, per un controvalore superiore ai 100 miliardi di euro. E ricordiamo anche che in Italia esiste una florida industria di trasformazione dell’oro.
Ma, nonostante tutto, l’italiano medio non ha mai manifestato quella
“febbre dell’oro” che ha invece contagiato molti altri Paesi, industrializzati ma anche emergenti.
Gli italiani hanno sempre dimostrato una certa diffidenza nei confronti degli investimenti nell’oro e qualche reticenza nel considerare il metallo prezioso un bene di investimento, complice una storica e compulsiva propensione per il mattone e per gli investimenti mobiliari. In questo contesto l’oro si posiziona in modo poco significativo nei portafogli italici.