Investire in opere d’arte, come orientarsi per investire una cifra non troppo elevata. (Seconda e ultima parte)

Da Mrinvest

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Per chi vuole investire in opere d’arte una cifra non troppo elevata (10 – 20.000 euro), gli artisti da “comprare” sono soprattutto gli scultori e i pittori europei del Novecento, per i quali la domanda e l’offerta sul mercato sono sempre molto alte. Artisti del Novecento, molto in voga tra i collezionisti, le cui opere dal 2000 ad oggi hanno registrato in media una crescita dei prezzi attorno al 24%, sono, per esempio, Nino Aimone, Agostino Bonalumi e il francese Jacques Mahé de La Villeglé.
Chiaramente, non è detto che le performance del passato si possano ripetere in futuro. Infatti, le quotazioni degli artisti, dopo essere salite molto, potrebbero anche invertire la tendenza. Gli investitori che vogliono limitare il rischio, comunque, dovrebbero indirizzare le loro scelte su opere d’arte di artisti del Novecento, in quanto sono più negoziabili sul mercato o su quelle più stabili nei prezzi, cercando di evitare gli artisti più volatili nelle quotazioni.

Ovviamente queste avvertenze rappresentano soltanto un modo per orientarsi. Infatti, per conoscere bene il mercato, gli investitori devono avere molta pazienza e informarsi bene sui

risultati delle aste. Saper acquistare non è importante, è essenziale. Il mondo dell’arte è molto affascinante ma nello stesso tempo molto più complesso di quello che sembra. Per questo è bene affidarsi ai consulenti, come il gallerista, il mercante o lo specialista di una casa d’aste, in modo da essere orientati negli acquisti. Sbagliano coloro che solo dopo qualche mese o anno che frequentano il mondo dell’arte credono di sapere o intuire i modi e i tempi per fare le scelte migliori.

Di sicuro, comunque, è che chi ha acquistato opere d’arte negli anni passati ha raccolto spesso molte soddisfazioni. Negli ultimi 15 anni i prezzi medi delle opere d’arte di circa 150 maggiori artisti più scambiati sul mercato, sono cresciuti mediamente del 75%. Non è poco, considerando che nel periodo 2007 – 2010, a causa della crisi economica e finanziaria, i prezzi sono scesi mediamente del 20%.
Di solito gli investimenti in beni rifugio, come appunto le opere d’arte, non subiscono gli effetti negativi del mercato. Eppure può succedere che, come in questo caso, con i mercati in forte ribasso, anche questo tipo di investimento abbia seguito la tendenza del mercato. Occorre, quindi, prudenza e muoversi con cautela, destinando all’acquisto di un quadro o di una scultura una parte limitata del proprio patrimonio complessivo, solo come diversificazione del portafoglio.