Inviti (pt.1)

Da Eucuri

Suonano alla porta, è il postino. Mi consegna le solite buste con tasse, bollette, giornali a cui sono abbonato ma sono troppo pigro per dis-abbonarmi. Ma ecco che ce n’è una nuova. Bianca come denti appena sbiancati, carta di qualità ottima. Sono curioso, va aperta con cautela e non strappando tutto come faccio sempre. Un cartoncino piegato a metà, anche questo con carta di qualità rilevante. Lo apro. E’ l’invito ad un matrimonio. Il tuo. Resto immobile, continuo a fissare quei fogli e comincio a sudare. Cado sul divano reggendo ancora questi coltelli di carta. Tocco con le dita le lettere del tuo nome e cognome, come un cieco che legge il Braille. Voglio essere sicuro, non mi importa chi sia l’altra persona. Ci passo sopra le dita più volte. Vorrei accarezzare le vocali e le consonanti ma mi sto ferendo i polpastrelli e il cuore a furia di voler essere sicuro. Il mio sguardo perso cade sulla busta: ci sono altri fogli. E’ la tua calligrafia. Comincio a leggere.
[continua nel prossimo post, stay tuned!]

Playlist aggiornata con un bel pezzo di Damien Rice, testo pregevole da leggere



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