Invito..a Genova..Andrzej Wajda

Creato il 09 settembre 2011 da Gianpaolotorres

9  Settembre-16 Ottobre 2011  Palazzo Ducale +Loggia degli Abati+

Genova.

Andrzej Wajda (Suwalki, 6 marzo 1926) è un regista, regista teatrale e sceneggiatore polacco, considerato uno dei principali esponenti della scuola polacca di cinema.

Importante figura nel mondo del cinema europeo orientale dopo la Seconda guerra mondiale, Wajda ha fatto una cronaca dell’evoluzione politica e sociale del suo Paese con sensibilità e fervore, rifiutando di scendere a compromessi nel trattare argomenti difficili. Divenuto un simbolo per un Paese sotto assedio, Wajda ha ripetutamente attinto alla storia della Polonia per soddisfare la propria sensibilità tragica, realizzando un capolavoro che distrugge e allo stesso tempo informa.

Figlio di un ufficiale della cavalleria polacca, ucciso agli inizi della Seconda guerra mondiale, Wajda, ancora adolescente, combatté nell’Esercito Nazionale contro i nazisti. Dopo la guerra studiò per diventare un pittore all’Accademia di Belle Arti di Cracovia prima di entrare alla Scuola Nazionale di Cinematografia di Łódź.

Quando era apprendista al seguito del regista Aleksander Ford, gli fu data l’opportunità di dirigere un film da solo. Con Generazione (1955) il novello regista tirò fuori tutta la sua amarezza e il suo disinganno riguardo al cieco patriottismo e il linguaggio retorico del tempo di guerra, utilizzando come suo alter ego un giovane antieroe in stile James Dean, interpretato da Zbigniew Cybulski. Wajda fece altri due film di crescente splendore, che svilupparono ulteriormente il tema contro la guerre di Generazione: I dannati di Varsavia (1956) e Cenere e Diamanti (1958), anche in questo film recitava Cybulski. Anche se era perfettamente in grado di realizzare pellicole commerciali non d’avanguardia (spesso rigettate dai sui critici come “banali”), Wajda era maggiormente interessato a opere di allegoria e simbolismo, con certi mezzi simbolici che appaiono ripetutamente nei suoi film (come incendiare un bicchiere di liquore, a significare la fiamma dell’idealismo giovanile che veniva spenta dalla guerra).

Nel 1967, Cybulski rimase ucciso in un incidente ferroviario, dopo di che il regista espresse il proprio dolore in quello che è considerato il suo film più personale, Tutto in vendita (1969). L’ultimo atto di devozione di Wajda al nascente movimento di Solidarność fu manifestato nelle pellicole L’uomo di marmo (1976) e L’uomo di ferro (1981), in quest’ultimo Lech Wałęsa (capo di Solidarność) compariva nei panni di sé stesso. Il coinvolgimento del regista in questo movimento spinse il governo della Repubblica Popolare di Polonia a far uscire dal mercato la compagnia di produzione di Wajda.

Nei primi anni novanta, Wajda fu eletto senatore e nominato direttore artistico del Teatro Powszchny di Varsavia. Degli stessi anni è la nomina a membro onorario dell’Unione dei Teatri d’Europa. Continuò a girare film, affrontando il tema della Seconda guerra mondiale ne L’anello con l’aquila coronata del 1993 e Settimana Santa del 1996. Nel 1997 il regista cambiò direzione con Miss Nobody, un dramma sulla crescita che esplorava gli aspetti più oscuri e spirituali della relazione tra tre studentesse. Tre anni più tardi, durante la consegna dei Premi Oscar del 2000 ricevette l’Oscar alla carriera per i suoi numerosi contributi al cinema; successivamente donò il premio alla Università Jagelloniana di Cracovia. Per i risultati di una vita, nel febbraio 2006, Waida ha ricevuto un Orso d’Oro alla carriera, il prestigioso premio del Festival Internazionale di Berlino.

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http://it.wikipedia.org/wiki/Andrzej_Wajda

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